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mercoledì 14 giugno 2006

ANTARTIDE - Vulcani di fango sottomarini e ghiaccio di 850.000 anni fa. Risultati XXI Spedizione Italiana in Antartide]

ENEA - CNR - OGS - INGV

Presentazione risultati XXI Spedizione italiana in Antartide

Vulcani di fango sottomarini e ghiaccio di 850.000 anni fa
Roma, 14 giugno 2006. La Spedizione italiana in Antartide ha da poco
concluso la XXI Campagna antartica, organizzata dal Consorzio per
l'attuazione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, riuscendo
a conseguire i risultati scientifici prefissati e ad attuare i progetti
tecnologici e logistici in programma.

Vulcani di fango nel Mare di Ross
In prossimità della costa occidentale del Mare di Ross, sono stati
scoperti per la prima volta dei rilievi sottomarini, alcuni dei quali
sono dei vulcani di fango. In una zona di circa 20 x 30 km, posta tra i
500 e i 700 metri di profondità, sono stati individuati una quindicina di
rilievi con diametro fino a 3 km e un'altezza di circa 100 metri, di cui
numerosi sono vulcani. La scoperta è stata ottenuta durante la campagna
geofisica effettuata per lo studio dei legami tra la cinematica e la
successione temporale della tettonica cenozoica della Terra Vittoria/Mare
di Ross con le zone di frattura dell'Oceano Meridionale. La nave da
ricerca Explora dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica
Sperimentale (OGS) di Trieste ha effettuato l'acquisizione di dati di
morfobatimetria con un ecoscandaglio multifascio montato a chiglia della
nave. L'ecoscandaglio, che ha ben 240 raggi per sondare la profondità del
mare, permette di ricavare una immagine tridimensionale estremamente
accurata del fondo marino.

I vulcani di fango si formano per la presenza nel sottosuolo di gas e
fluidi (in cui sono disciolti i gas) in sovrappressione che si mescolano a
sedimenti e risalendo lungo sistemi di fratture e faglie fuoriescono sul
fondo del mare. Mentre i gas e i fluidi si disperdono nell'acqua, i
sedimenti eruttati, costituiti principalmente da fango, si depositano in
prossimità del punto di fuoriuscita e producono edifici conici tipici dei
vulcani.

I vulcani trovati sono legati ad un particolare tipo di gas, i gas idrati,
che sono composti solidi (perché ghiacciati) di gas, principalmente
metano, e acqua, che si formano a bassa temperatura e alta pressione. Al
di sotto dei gas idrati, per l'aumento della temperatura a causa del
gradiente geotermico, i gas non sono più idrati, bensì sono liberi, e
possono risalire verso la superficie del fondo marino lungo fratture.

I gas idrati costituiscono una riserva di carbonio organico enorme, più
grande di quella degli altri idrocarburi, e sono importantissimi a livello
climatico, perché constribuiscono al bilancio globale del carbonio.
Inoltre il gas metano ha un potenziale di effetto serra, almeno dieci
volte superiore all'anidride carbonica. Se la temperatura si alza, allora
cambiano le condizioni di stabilità dei gas idrati che possono
dissociarsi e quindi fuoriuscire dai sedimenti ed entrare nell'oceano e
poi
nell'atmosfera. Per avere una stima del bilancio globale del carbonio è
necessario conoscere anche le sorgenti, e i vulcani di fango sono una di
queste, in quanto rappresentano uno dei punti di scambio del gas dalla
geosfera, cioè dal sottosuolo all'oceano e da qui all'atmosfera. Anche per
i gas idrati si tratta della prima evidenza nel Mare di Ross.

I vulcani di fango sono importanti anche dal punto di vista ambientale in
quanto l'emissione di gas e fluidi può creare le condizioni per lo
sviluppo di ecosistemi in ambienti estremi, in particolari di organismi
che si nutrono di gas, aprendo nuove prospettive anche per ricerche
biologiche in Antartide.

Attività di perforazione profonda nel ghiaccio
I glaciologi presenti in Antartide, provenienti da diverse nazioni, sono
riusciti ad eseguire tre importanti perforazioni sul plateau antartico,
finalizzate al recupero di campioni di ghiaccio per lo studio dei
cambiamenti climatici nel passato.
Il ghiaccio più antico finora estratto rimane quello della perforazione
EPICA DC (Dome C), a una profondità di 3270m, che ha un'età di circa 850
mila anni.

A Dronning Maud Land (DML), in prossimità della stazione tedesca Heinz
Khonen, è stata completata la seconda perforazione del Programma EPICA
(European Program for Ice Coring in Antartica), raggiungendo la profondità
di 2774 m. Anche questa perforazione dovrebbe avere superato l'età di
mezzo milione di anni.

I dati della perforazione EPICA DC, finora analizzati, mostrano gli ultimi
8 cicli climatici, durante i quali i gas serra CO2 e metano sono sempre
rimasti su valori nettamente inferiori a quelli attualmente raggiunti, a
seguito delle alterazioni prodotte dall'uomo nell'atmosfera negli ultimi
due secoli. E' stato inoltre mostrato il ruolo importante dell'estensione
dei ghiacci marini nelle variazioni climatiche, per l'effetto che questi
hanno sulla percentuale di radiazione solare che viene riflessa.

La perforazione EPICA DML ha invece mostrato che sui cicli climatici
maggiori sono sovrapposte oscillazioni climatiche di più breve durata
(circa un millennio), che risultano, però, non in fase con le analoghe
oscillazioni osservate in Groenlandia, nell'emisfero settentrionale, a
supporto della teoria dell'altalena bipolare, secondo la quale le correnti
termoaline nell'Atlantico trasferiscono calore alternatamente nei due
emisferi.

A Talos Dome, circa a 200 km dalla Stazione italiana Mario Zucchelli, la
nuova perforazione del progetto TALDICE (Talos Dome Ice Project), a
leadership italiana, è arrivata a 608 m di profondità, ove l'età stimata
della carota è di 7500 anni dal presente, nel pieno del cosiddetto optimum
climatico olocenico, quando la temperatura media sulla Terra era di circa
2°C più calda dell'attuale.

PNRA S.C.r.l.
tel. 06/30483912 - fax 06/30484893
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Dott.ssa Elisabetta Pasta, Responsabile Ufficio Stampa e Rapporti con i Media
Funzione Centrale Relazioni Esterne
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