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giovedì 22 marzo 2007

Disegno di legge sul turismo in Campania, le proposte di Di Iorio

Sistema turistico locale e Albergo Diffuso: sono i due punti su cui si è incentrato l’intervento del presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio, in occasione della tappa irpina della III Commissione regionale per discutere del disegno di legge sul turismo in Campania, alla presenza della presidente del Consiglio Regionale Sandra Lonardo.

Dopo aver ringraziato la commissione, la presidente Lonardo e il presidente della Commissione Casillo per l’importante metodo scelto per arrivare alla definizione della nuova legge regionale, Di Iorio ha sottolineato come i dati sull’affermazione turistica della Campania non siano omogenei sul territorio regionale, qualificando la costa ma trascurando le aree interne, “un dato che il legislatore deve tener presente – ha affermato Di Iorio – perché una legge regionale si fa per l’intera regione”.

La gestione del turismo, inoltre, non può ignorare il coinvolgimento della filiera istituzionale. “Se le regioni sono nate per programmare, progettare e controllare – ha affermato Di Iorio - la gestione deve d’altro canto essere demandata al territorio e, quindi, alle Province, ai Comuni e agli enti intermedi, che diventano soggetti portanti dell’iniziativa. Nel rispetto del principio di sussidiarietà, quindi, senza questi soggetti istituzionali non ci sarebbe la possibilità reale di dialogare con gli attori del turismo locale, in primis l’impresa privata, senza i quali il turismo non ha vita”.

L’organizzazione del turismo, quindi, deve avvenire in sede locale “e non attraverso un neo centralismo regionale che rischia di essere imperante e dannoso”.
Tra le forme di organizzazione del turismo c’è senza dubbio l’individuazione dei sistemi turistici locali, “che non vengono visti dalla Regione come elementi capaci di progettare, ma solo come esecutori di iniziative calate dall’alto. Il sistema turistico locale è invece proprio il mezzo tramite cui far vivere tutte le risorse del territorio, mettendo in moto un meccanismo in grado di coinvolgere anche quei soggetti che non sempre si occupano professionalmente di turismo”.
Su questo punto Di Iorio ha presentato una proposta di emendamento all’articolo 16 “Sistemi turistici locali” del ddl sul “Testo Unico delle disposizioni in materia di Turismo”, in cui si evidenzia come la legge 135/2001 sulla riforma della legislazione nazionale del turismo abbia introdotto il Stl come un nuovo modello organizzativo dell’offerta turistica, la cui costituzione viene promossa, tra gli altri, proprio dagli enti locali, che ne curano la promozione e la progettazione, mentre alla Regione è assegnato un ruolo di indirizzo, programmazione e controllo, favorendo di fatto i processi di organizzazione “dal basso”.
“L’impostazione che intende dare la Regione Campania – ha sottolineato Di Iorio - tiene invece esclusivamente presente la dimensione territoriale del concetto di Stl, da individuare a partire dal Ptr e dai Piani territoriali di coordinamento, prospettando così un modello statico e tipico della Pianificazione territoriale che, soprattutto in Regione Campania, per quanto riguarda gli altri settori di sviluppo, non ha dato grandi frutti. Così facendo la Regione non tiene presente che sul territorio regionale, grazie al Por Campania 2000-2006 sono in fase di realizzazione una serie di Progetti Integrati le cui caratteristiche, sia in termini organizzativi che territoriali, sono del tutte analoghe a quelle prospettate dalla legge 135/2001”.
Il presidente della Terminio Cervialto ha inoltre presentato una proposta di disciplina della formula dell’Albergo Diffuso, sottolineando la concreta possibilità che i centri storici irpini, una volta ricostruiti, possano accogliere flussi di visitatori secondo la logica del turismo sostenibile.
“In questo modo si realizzeranno nuove strutture ricettive per il turismo – ha spiegato Di Iorio - senza costruire nuovi immobili ma utilizzando edifici già esistenti, ridando vita agli antichi borghi e permettendo il recupero del patrimonio artistico e culturale dei centri minori, andando ad incrementare allo stesso tempo il reddito e l’occupazione della popolazione residente. Il progetto “Villaggi delle tradizioni” proposto ed attuato dalla Comunità Montana Terminio Cervialt,o in collaborazione con quattro comuni - Calabritto, Castelvetere sul Calore, Taurasi e Volturara Irpina - prevede proprio il recupero dei centri storici per destinarli ad attività di ricezione turistica. Il nuovo ddl regionale non prevede però un’apposita disciplina degli alberghi diffusi, non contemplando quello che rappresenta uno degli strumenti più adatti per ampliare la ricettività senza deturpare il paesaggio, e penalizzando di fatto lo sviluppo turistico. Senza contare che, da un punto di vista imprenditoriale, la logica dell’Albergo Diffuso permette di creare nuova occupazione nei piccoli centri frenando l’esodo della popolazione più giovane verso i grandi centri abitati”.

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