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mercoledì 21 marzo 2007

Viaggio con Simone Cristicchi nella mente umana


Ieri sera alla libreria Feltrinelli di Bari c’era Simone Cristicchi, l’ultimo vincitore di San Remo, per presentare il suo libro “Centro d'igiene mentale” edito dalla Mondadori.Tanti i giovani e gli adulti che si sono accalcati per ascoltare il cantautore romano che ha raccontato la sua esperienza come obiettore nel centro di igiene mentale di Roma.L’incontro con Simone è stato realmente inusuale perché accanto alla cronaca della conoscenza diretta e dell’osservazione che ha fatto in questi centri psichiatrici, li ha intervallati, con chitarra a portata di mano, con brani delle sue canzoni tratti dagli album “Fabbricanti di canzoni” e “Dall’altra parte del cancello”.L’esperienza di volontariato lo ha segnato per sempre e lo si avverte ascoltandolo, poiché anche se sono passati alcuni anni, la sua voce è rotta dall’emozione al ricordo di alcuni episodi.Un esperienza, ma più che altro un viaggio, dove c’è una ricerca storica che ha voluto trasmettere, con un linguaggio facile, nel suo libro, che gli ha permesso di incontrare persone e oggetti che lo hanno riportato ai lager nazisti.Racconta Simone : “in questi “manicomi” si agiva come nei campi di sterminio nazisti, con la distruzione dell’identità; ti toglievano tutto dai vestiti agli occhiali da vista e, se la permanenza durava più di 30 giorni, eri marchiato a vita”. Per l’occasione ha portato una camicia proveniente dal museo del manicomio di San Girolamo, con cui venivano vestiti i malati e l’ha fatta girare in sala per farla toccare a tutti i presenti per verificare il materiale con cui era operata.Un tessuto grezzo che a contatto con la pelle procura prurito e concepita solo in due misure: piccola o grande.Ha spiegato che la gente può subire altre forme di costrizioni, oltre la camicia di forza, come ad esempio quella di Piergiorgio Welby, incatenato al suo corpo, un corpo fragile che riposa ed è nascosto sotto le lenzuola ed il suo respiro è legato ad una macchina la sua unica amica. Così ha iniziato a cantare “Legato a te”.Per Simone ci sono tante forma di limitazioni che la gente subisce come quella degli studenti che per terminare i loro corso di studio si rinchiudono nella loro stanzetta solitaria e con la testa china sui libri, e così inizia a cantare “Studentessa universitaria” . Si domanda “ Come andrà a finire questa storia se non con “Laureata precaria”, il secondo tempo di “Studentessa universitaria”.Storia di una studentessa con lo zaino pieno di progetti e che si ritrova a fare la centralinista in un call centre”.Simone ha continuato affermando: “il grande privilegio di una persona creativa, quella di ogni artista, è quello di potersi fermare e osservare quello che succede attorno e poterlo raccontare agli altri. Con le mie canzoni sono stato sempre autoironico e questo la gente lo ha capito, da “Vorrei cantare come Biagio” alla mia ultima performance “Ti regalerò una rosa” che ha cantato entusiasmando i presenti.E proprio dopo questa canzone con cui ha vinto l’edizione del 2007 di San Remo, Simone ha dichiarato “Dopo la vittoria ho ricevuto le telefonate di molti esponenti politici da: Veltroni, Melandri, Livia Turco il ministro della salute, a me con questi capelli vi rendete conto , e non per fare i complimenti ma per poter fare qualcosa insieme sulla problematica dei servizi di igiene mentale”.E’ triste pensare che occorre una canzone perché i nostri politici si accorgono dei problemi che sommergono gli italiani. E proprio il caso di doverla cantare e suonare?Non possono guardare anche loro “Dall’altra parte del cancello” come ha fatto Simone?Cristicchi dal canto suo si sta muovendo perché questa sera lui è presente non come cantautore ma come strumento di sensibilizzazione, per far cambiare la mentalità delle persone in cui è radicato ogni forma di pregiudizio, perché le persone non devono avere come metro di paragone la figura del “matto” per considerarsi “normali”.
Anna DeMarzo

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