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mercoledì 9 maggio 2007

Anniversario vittime Terrorismo



Anniversario vittime Terrorismo: la Gfe scrive a Napolitano, Marini e Bertinotti: la politica italiana metta giù le mani dalla Festa dell'Europa

 

 

Roma 9 maggio 2007.  "Il Parlamento Italiano il 4 maggio ha commesso un errore storico e politico. La scelta di festeggiare il 9 maggio come giornata in memoria delle vittime del terrorismo è scandalosa. La Gioventù Federalista Europea ignorerà la legge ed il 9 maggio continuerà a celebrare la Festa dell'Europa   perchè non finisca nel dimenticatoio la giornata che da più di vent'anni si festeggia proprio oggi nei ventisette Stati membri."

Inizia così la lettera inviata questa mattina al Presidente della Repubblica, Giorgio  Napolitano,  al Presidente del Senato Franco Marini e al Presidente della Camera Fausto Bertinotti  dalla Gioventù Federalista Europea (GFE).  La Gfe  ha scritto alle più alte cariche dello Stato affinché accolgano la proposta di celebrare le vittime del terrorismo italiano non il 9 maggio che nel Summit di Milano dei capi di Stato dell'allora CEE fu istituito come giorno per festeggiare   l'Europa ma nella giornata del 16 marzo, anniversario della strage di via Fani che diede inizio al sequestro di Aldo Moro, conclusosi tragicamente con la sua barbara esecuzione da parte delle Brigate Rosse, il 9 maggio 1978.

"Siamo- continua la lettera- di fronte ad un paradosso: in nome della memoria storica si dimentica la storia! Infatti fu l'Italia a presiedere il Consiglio europeo di Milano nel 1985 in cui venne istituito il 9 maggio come giornata dell'Europa."

Lo scorso 4 maggio, infatti, il Parlamento italiano ha deciso di istituire il giorno della memoria per le vittime del terrorismo, un male troppo spesso protagonista delle cronache italiane.

Tuttavia, dedicare a questa ricorrenza la giornata del 9 maggio rappresenta, come ha sottolineato il Commissario Europeo Franco Frattini, "un infortunio e un errore", essendo questa data da anni dedicata alla Festa dell'Europa, per celebrare la Dichiarazione del primo ministro francese Robert Schuman, che nel 9 maggio 1950 dette inizio ad un processo di integrazione che ha portato pace a prosperità al nostro paese e all'intero Continente indicando anche l'obiettivo della Federazione Europea.

"E' sconcertante il comportamento dei nostri parlamentari" – afferma Chiara Cipolletta, della direzione nazionale GFE - "nel cinquantenario della firma dei Trattati di Roma, nessuno è intervenuto durante il dibattito in aula a difesa della data che rappresenta una delle poche occasioni in cui si manifesta il senso di appartenenza ad una comunità democratica e sopranazionale come l'Europa. Sembrano essersi dimenticati che il Parlamento italiano ha approvato a larga maggioranza il progetto di Costituzione europea in cui l'articolo 8, tra i simboli dell'Unione, indica proprio il 9 maggio come giornata dell'Europa".

La Gioventù Federalista Europea ricorda la risoluzione del Parlamento europeo a favore dell'11 marzo, anniversario degli attentati di Madrid, come giornata europea in memoria delle vittime del terrorismo. I federalisti non dimenticano l'impegno dello statista a favore dell'elezione diretta del Parlamento europeo. Nel 1975 Aldo Moro durante una riunione del Consiglio europeo, presieduto dall'Italia, fece votare a maggioranza la proposta di tenere le prime elezioni europee a suffragio universale diretto, vincendo così le resistenze dell'Inghilterra e della Danimarca.

"I giovani federalisti europei – continua Massimo Contri, segretario GFE – condannano fermamente ogni forma di terrorismo ed esprimono la loro solidarietà alle famiglie delle vittime. Chiediamo di onorare la nostra storia e di manifestare la nostra appartenenza, italiana ed europea, con rispetto e senza inutili sovrapposizioni. Non possiamo ignorare la grande partecipazione di giovani, di scuole, di enti locali alla Festa dell'Europa che ogni hanno cresce sempre più. Cosa succederà il 9 maggio 2008: dovremo scegliere quale ricorrenza celebrare? L'Italia ha bisogno dell'Europa e l'Europa conta sull'Italia. Troppo spesso l'Europa

è dimenticata a causa di questioni domestiche e nazionali, non facciamola morire per indifferenza e per distrazione. Oggi infatti l'Europa è l'unico soggetto che può contribuire alla lotta del terrorismo internazionale".

 

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