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martedì 15 maggio 2007

CNR - Conclusioni del CONVEGNO "ZANZARE E ALTRO.. IN ITALIA" Strategie di intervento a protezione del cittadino e dell'ambiente

COMUNICAZIONI CONCLUSIVE 
 
 

"Attenzione all'interazione dei cosmetici con gli insetticidi"

hanno detto la Dott.ssa Laura Cavalli, Farmacista, Docente Università della Tuscia di Viterbo e il dott.Maurizio Casarci Chimico, Ricercatore  dell'ENEA:

"Il DEET è considerato un insetticida tra i meno tossici ma: abbatte l'efficacia dello schermo solare. Un suo isomero presente nella composizione è tossico (isomero orto), aumenta la penetrazione dell'acido diclorofenossiacetico (erbicida).

Solari e insetticidi di sintesi non vanno quindi utilizzati in associazione" 

Questa particolarità non era ancora nota, ma, generale, è stato l'allarme per la nocività degli insetticidi, lanciato dai Relatori del Convegno interdisciplinare : 

"ZANZARE e ALTRO……… in ITALIA"

STRATEGIE DI INTERVENTO A PROTEZIONE DEL CITTADINO E DELL'AMBIENTE 

che si è tenuto nella Sede Centrale del CNR di Roma il 14 maggio 2007.

Allarme che si riferisce all'uso massiccio e indiscriminato che si sta facendo dei prodotti chimici. Per risolvere alcune problematiche, se ne stanno, infatti, creando delle peggiori. Ad esempio, l'uso eccessivo di insetticidi irrorati o sparsi nell'ambiente, sta creando un ulteriore, nuovo inquinamento  nocivo non solo per le zanzare e gli altri organismi da contrastare, ma per tutti gli esseri viventi, (bambini, anziani, malati, per primi) e l'ecosistema in generale. 

"Le statistiche europee mostrano una crescita costante dei tumori e delle malattie neurodegenerative come Alzheimer, Parkinson, Sclerosi multipla ecc.,ecc., dei disordini del sistema riproduttivo, della sterilità, delle patologie del sistema endocrino, delle allergie, dell'asma e dell'autismo (20 anni fa era autistico un bambino su 2000, oggi lo è uno su 150). Anche i recenti test effettuati dal WWF sul sangue umano hanno confermato ciò che era già una convinzione di tutto il mondo della scienza: l'aumento di queste patologie è causato in grandissima parte dall'inquinamento chimico, 

Per quanto mi riguarda vi è una cosa che più di ogni altra mi è intollerabile: la grande crescita dei tumori (e di altre delle malattie gravi citate) nei bambini.

Non aspettiamo che altri bambini si ammalino e muoiano per la nostra inerzia, non aspettiamo che ulteriori danni vengano dalle pressioni commerciali che - tutti lo sappiamo - determinano i nostri consumi attraverso propagande il cui fine è il profitto delle aziende. Battiamoci anche perché le valutazioni di tossicità delle sostanze vengano fatte con i moderni metodi scientifici e non con la sperimentazione su animali, i cui risultati inaffidabili consentono alle industrie la più grande libertà d'azione.  

Aiutiamo - e in questo settore il percorso è più facile che in molti altri - la nostra società sulla strada di un totale rinnovamento, tale che il bene collettivo abbia preponderanza sul PIL, tale che i valori della giustizia e della solidarietà riescano a farsi strada ed a prevalere su quelli del mercato.

Se non facciamo questo, ognuno di noi, in tutte le nostre azioni, dalla spesa che facciamo la mattina all'organizzazione di conferenze con scienziati indipendenti, fantastici, come questa, il futuro non ci sarà più: potremo dire, come in un titolo che ho letto di recente, "Se incontri il futuro digli di non venire". 

ha riferito Fabrizia de Ferrariis Pratesi, Coordinatrice del Comitato scientifico Equivita. 

"Dalla mia posizione d'osservazione sociale privilegiata - ha aggiunto il dott.Claudio Martinotti Presidente del Gruppo Gevam - ho potuto constatare come siano aumentate esponenzialmente le persone affette dalla Sindrome della MCS, Sensibilità Chimica Multipla, che a seconda dei tre gradi di gravità di tale sindrome, come minimo hanno una ridotta qualità di vita con una miriade di disturbi parzialmente invalidanti, o addirittura nella forma più grave non possono più uscire di casa e devono bonificare completamente la loro abitazione dalla presenza di sostanze chimiche. E non sono affatto casi isolati, come abbiamo riscontrato dai contatti pervenutici dai malati stessi. Moltissimi soffrono di questi sintomi ma non sono consapevoli delle cause che li provocano, fidandosi di diagnosi mediche approssimative che imputano la responsabilità al solito stress ed a fantomatici virus, mentre si tratta perlopiù di intossicazioni chimiche ed intolleranza specifica.  

La chimica nei suoi scopi originali aveva semmai l'obiettivo contrario, quello di migliorare la qualità di vita, per cui deve correggere la rotta, applicando il tanto pronunciato ma scarsamente applicato "principio di precauzione", migliorando l'informazione sui pericoli dei prodotti ed eliminando dal mercato quelli di accertata o anche solo sospetta pericolosità. Pertanto la risoluzione del problema delle zanzare, che sempre più assillano la vita di una consistente porzione della società italiana (essendo sempre più diffuse, anche a causa dell'aumento insensato delle risaie anche in luoghi non vocati), non deve divenire l'ennesimo alibi per ricorrere ancor più alla chimica nella speranza di debellarle. Anzi deve divenire l'occasione per una inversione di tendenza, dimostrando che la chimica italiana intelligentemente, non nega la gravità della situazione reale, ma ponendo tutte le sue risorse al servizio delle richieste della parte più evoluta e rappresentativa della Società Civile, che per prima sta ponendo questi problemi e queste esigenze, porrà le basi per una sua riqualificazione e per un decisivo miglioramento della sua immagine pubblica, ultimamente piuttosto compromessa".  

Dobbiamo quindi abbandonare la chimica? 

"No, la Chimica può svolgere un ruolo determinante nella coniugazione della sicurezza dei cittadini con la protezione da possibili forme infestanti. In particolare alcuni settori della Nuova Chimica sono fondamentali e meritano un impegno crescente: la Chimica Verde e la Chimica delle Sostanze Naturali, quest'ultima storicamente già importante, ma degna di essere rivisitata. 

La natura se la sappiamo studiare ci insegna come comportarsi difendendo al tempo stesso noi ed anche lei. Siamo noi che a volte - purtroppo spesso - accecati da interessi economici o da malintesi atteggiamenti di prestigio comportamentale o  culturale non sappiamo guardare ed interpretarla."  

ha ribadito il prof. Luigi Campanella, Presidente eletto della Società di Chimica Italiana. 

C'è quindi la possibilità che possano essere abbandonati i metodi e i prodotti di sintesi attualmente utilizzati.

Ma dal Convegno sono emersi molti altri modi, a basso o nullo impatto sulla salute e sull'ambiente, per affrontare la questione.

Il  dott. Marciano Huancahuari, del Laboratorio Lotta Biologica ai Ditteri Culicidi della Provincia di Vercelli, ad esempio, ha compiuto una ricerca per l' Istituto Sperimentale di Cerealicoltura in cui, per contrastare le molte zanzare delle risaie, sono state fatte tornare le libellule : 

"La coltivazione del riso in Italia è realizzata prevalentemente nelle regioni Piemonte e Lombardia, le quali, grazie alle caratteristiche pedomorfologiche sono adatte alla coltivazione di questo cereale, e con i loro 213.000 ettari di superficie risicola, rappresentano il 90% del totale nazionale. 

I terreni risicoli, una volta, erano sottoposti a sommersione continua, dal mese d'aprile, fino al mese di agosto. La semina del riso, realizzata per trapianto, consentiva di mantenere un elevato livello idrico che limitava la crescita delle erbe infestanti e permetteva sia la crescita che lo sviluppo, di diversi organismi quali: Insetti, Platelminti, Anellidi, Artropodi, Crostacei, Cladoceri, Molluschi, Anfibi. 

Dopo il 1960, con l'avvento della meccanizzazione agricola e lo sviluppo dell'industria dei fitofarmaci, la risicoltura Italiana ha subito dei profondi cambiamenti. I terreni risicoli, attualmente, vengono sottoposti a diverse asciutte, durante le quali vengono effettuati gli interventi di diserbo chimico e di fertilizzazione azotata. Le continue asciutte delle piane risicole, se da un lato sono necessarie per gli interventi di diserbo e concimazione, d'altro canto, impediscono lo sviluppo della micro fauna acquatica e sopratutto degli Odonati, perché, per tali organismi, i periodi di sommersione sono troppo brevi e insufficienti per permettere loro di completare il ciclo biologico. 

La presente prova sperimentale è stata realizzata in un'azienda agricola, che coltiva riso con tecniche biologiche, nella quale è stata destinata una piana risicola ad ambiente umido permanente, per favorire  il ripopolamento delle libellule.

I risultati ottenuti nella presente prova sperimentale, sono stati molti incoraggianti, in quanto si è riscontrato un notevole incremento delle popolazioni di libellule ed una significativa riduzione delle popolazioni di zanzare, nelle piane risicole oggetto di intervento." 

Tutti i Relatori sono stati concordi nell'affermare l'importanza di salvaguardare e ripristinare gli equilibri naturali. I prodotti chimici sparsi nell'ambiente vanno a colpire proprio gli antagonisti degli insetti, e quindi i loro predatori naturali (uccelli - tra i quali le rondini, i rondoni, ecc… - ), anfibi libellule coccinelle, lucertole, gechi, ragni, pipistrelli……), come ha sottolineato il prof. Paolo Agnelli del Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze, Sezione di Zoologia "La Specola", che ha posto l'accento in particolare, sull'importanza, nell'ecosistema urbano, di questi formidabili cacciatori di insetti: 

"Ma quanti sono gli insetti che ogni notte vengono catturati dai pipistrelli? Non è facile rispondere esattamente a questa domanda. Sappiamo che in una notte d'estate, un pipistrello riesce a ingerire una quantità di insetti tale che il suo peso aumenta del 25-50%. Considerando che anche il peso degli insetti cambia a seconda della specie, possiamo calcolare che il numero di prede ingerite varia all'incirca tra 500 e 5000. Nel caso di insetti della dimensione di una zanzara possiamo calcolare che il numero si aggiri tra 1000 e 2000 !!

Purtroppo, negli ultimi decenni si assiste ad un preoccupante declino delle popolazioni di pipistrelli in tutta Europa, ed è per questo che l'attività di ricerca scientifica si deve oggi occupare non solo della loro sistematica ed ecologia, ma anche delle problematiche legate alla loro conservazione.  

Tra i maggiori nemici delle 35 specie di pipistrelli che vivono in Italia c'è senz'altro l'inquinamento. L'uso massiccio di veleni per decimare gli insetti dannosi, zanzare comprese, avvelena l'ambiente e tra i primi a patirne le conseguenze sono proprio i pipistrelli che, efficienti predatori di ogni tipo di insetti, accumulano veleno nei loro tessuti fino a restarne uccisi. Grave anche il problema della rarefazione di buoni rifugi dove riposare durante il giorno. I rifugi negli edifici erano una volta sicuramente più numerosi quando le case rurali offrivano una quantità di tranquille soffitte, fresche cantine e fessure di ogni genere dove ripararsi. Oggi i nuovi edifici sono certamente più confortevoli per noi, ma assai più avari di rifugi per i nostri amici pipistrelli. 

Per contribuire alla conservazione di questo straordinario gruppo animale, gli zoologi del Museo di Storia Naturale di Firenze hanno messo a punto un progetto per la diffusione delle bat-box, piccole casette di legno da utilizzare per offrire nuovi rifugi a questi efficienti predatori di zanzare. Queste bat-box sono studiate per attrarre proprio i pipistrelli che frequentano gli ambienti urbanizzati, e potranno essere appese agli alberi del proprio giardino o alla parete esterna della casa, meglio se sotto la grondaia del tetto. Quando tali rifugi saranno colonizzati avremo per alleato un formidabile cacciatore di insetti." 

Ad utilizzare questi mammiferi, ci ha subito pensato il Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli, con il progetto denominato "Lotta biologica integrata ai ditteri culicidi nel comprensorio di bonifica mediante l'azione di competitori naturali"

Tale progetto del tutto innovativo, predisposto dal Dott. Biol. Paolo Ercolini, è stato attuato coinvolgendo alcuni Comuni della Versilia: Viareggio, Camaiore e Massarosa, sotto la stretta collaborazione del personale dell'Az. USL 12 Versilia. Oltre ai pipistrelli sono state immesse anche le tinche che, a differenza delle alloctone gambusie, sono pesci nostrani ed egualmente ottimi larvivori :  

 Attività svolta 

 Anno 2005: immissione di 10.000 avannotti di tinca nei canali di bonifica, istallazione di circa 100 bat-box in aree di proprietà comunale;

 Anno 2006: immissione di 10.000 avannotti di tinca nei canali di bonifica, distribuzione alla popolazione di circa 100 bat-box;

 Anno 2007: prevista la distribuzione alla popolazione di circa 200 bat-box, fabbricate in collaborazione con l'Azienda U.S.L. n° 12 di Viareggio. 

 Conclusioni 

  • Osservata la frequentazione delle cassette rifugio per chirotteri già a fine estate 2005;
  • Accertata la crescita delle tinche nei canali di bonifica con l'individuazione di esemplari di 15 cm;
  • Soddisfazione della cittadinanza, con richiesta di centinaia di cassette;
  • Il monitoraggio è in corso. In proposito è prevista la distribuzione di un questionario alla popolazione;
  • Le Università di Firenze e Pisa hanno formulato richiesta al Consorzio di Bonifica Versilia – Massaciuccoli di effettuare stage e tesi di laurea sugli argomenti trattati.
 

Dalla natura arrivano anche altri rimedi, tra cui il Neem, l'albero sacro degli Indiani, il più antico insetticida del mondo che, già soltanto dove è piantato, tiene lontani gli insetti. Il Mahatma Gandhi lo amava molto e, come molti maestri dell'India, spesso pregava e meditava all'ombra delle sue fronde ed ogni giorno beveva un

infuso delle sue foglie amare. A riferire le incredibili virtù di questa pianta, l'unica di cui non è stato possibile appropriarsi del brevetto, è stato il dott. Bruno Romano, Membro dell'"Ayurveda International Foundation", Fondatore e Docente dell'"Ayurveda International Academy" (AIA):

"L'olio di  Neem, irrorato nell'ambiente non presenta alcuna caratteristica di tossicità. Oltre a tenere lontana la zanzara, svolge una azione benefica sulle piante con le quali viene in contatto.  L'olio di neem infatti ha un'azione antiparassitaria alla quale le piante rispondono divenendo più rigogliose. L'azione dell'olio sulle piante non presenta alcun effetto collaterale nocivo in quanto non sembra avere alcuna azione repellente sugli insetti impollinatori (api ecc. che vengono invece decimate dagli insetticidi di sintesi), né le eventuali particelle che si depositano sulla frutta sono in alcun modo tossiche.

Tutte le parti dell'albero hanno doti straordinarie di pesticida e gli insetti, comprese le fastidiose zanzare preferiscono tenersene alla larga. Le foglie secche del neem, se vengono bruciate, producono un fumo che purifica l'aria e tiene lontane le zanzare. Sin da tempi antichi questa pratica ha aiutato a tenere lontane le zanzare e a favorire la salubrità dell'aria, depurata da microrganismi patogeni."

L' olio di Neem può essere usato anche direttamente sulla pelle sia puro che in soluzione acquosa e nebulizzato, senza effetti collaterali, dovunque, anche su piccole o vaste superfici di terreno. Ma ci sono altre  piante che con i loro aromi possono aiutarci a tenere lontani gli insetti, come ha riferito la dott.ssa Miriam Baroni di Zea Centro Studi, Docente all'Università della Tuscia di Viterbo  

"E' possibile proteggersi dagli insetti con i mezzi che la natura ci mette a disposizione rispettando l' equilibrio fra salute dell'uomo, difesa dell'ambiente ed efficacia. Gli oli essenziali infatti non sono dannosi né per l'uomo né per l'ambiente e rappresentano un'alternativa all'uso di sostanze di sintesi. Hanno un'azione più blanda, rispetto ai prodotti di sintesi, ma non presentano tossicità, vanno solo applicati più frequentemente. Inoltre hanno un'azione lenitiva e antiedemigena dopo puntura"  

La novità assoluta viene dall'Africa ed è il  TARCHONANTHUS CAMPHORATUS, una nuova pianta cosmetica e protettiva contro le punture di insetti.

Il T. C. è un cespuglio africano, presente dall'Africa all'Eritrea.  Ha provata azione protettiva contro le aggressioni di insetti e su vari tipi di zanzare.

Il sensibile sistema di segnalazione delle zanzare verso animali a sangue caldo (vengono percepiti fino a 3 Km di distanza, calore, umidità, anidride carbonica)  viene completamente inibito dall'olio essenziale di T.C. 

Ma è anche già possibile sostituire i trattamenti chimici tossici, larvicidi, che le Amministrazioni Pubbliche continuano a praticare nei tombini dei centri urbani, per eliminare le larve o per impedire loro di schiudersi, sia usando l'olio di Neem, sia con un innovativo sistema meccanico antilarvale, ecologico al 100 per 100, realizzato da "SistemAmbiente".

La Ricerca, con il Prof. Girolami della Facoltà di Agraria – Dipartimento di Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali dll'Universirtà di Padova, è stata illustrata dal Dott. Luca Pulito, dal Dott. Fabio Simonato  e dal Dott. Massimiliano Rolle.   

"Le sperimentazioni, sono state effettuate nel 2005 nel Camping Marina di Venezia Cavallino e nel 2006 presso il Comune di Rimini.

Il posizionamento dei MOSQUITOS STOPPERS, ha assicurato una efficace barriera fisica al passaggio delle femmine di zanzara in cerca di luoghi di ovideposizione, tra l'altro già infestati, senza alcuna controindicazione relativa al corretto deflusso delle acque piovane. Il numero delle larve e delle pupe di Aedes albopictus e Culex pipiens riscontrate in seguito, è stato nullo."   (vedi allegato)     

Altra novità del Convegno è il modo interdisciplinare con il quale è stato affrontato l'argomento.  

"La fobia degli insetti è una delle più comuni"

hanno precisato, nella loro relazione congiunta "Paure antiche e paure indotte", lo Psichiatra Prof. Alessadro Meluzzi, Docente di Genetica del comportamento umano all' Università di Siena, nonché Direttore della Scuola Superiore di Umanizzazione della Medicina Regione Piemonte e la dott.ssa Rossana Silvia Pecorara, PhD Scienze Cognitive dell'Università di Torino :

"E' certo che la nostra civiltà dell'informazione e della comunicazione influenzi il nostro modo di pensare e di comportarci, e spesso può spingere il dibattito su alcuni temi, come la salute pubblica, verso un allarmismo ingiustificato che ha talvolta il sapore di una facile spettacolarizzazione. Il che equivale a fare questa illecita e irritante operazione: ti allarmo, ma non ti dico cosa e come fare per metterti fuori dai guai. Un altro tipo di allarmismo è quello generato dai meccanismi di mercato, per cui occorre vendere sempre maggiori quantitativi di prodotti specifici per combattere il fronte zanzare: repellenti da applicare sulla pelle, ma anche sostanze chimiche (altamente inquinanti, nonché onerose per la comunità) da riversare sui terreni e sulle acque per distruggere le larve."

E il  dott. Massimo Formica, Medico - Neurologo dell'Associazione Medici per l' Ambiente  (ISDE - ITALIA), ha aggiunto: 

"Occorre affrontare il problema nella sua totalità e complessità.

La problematica uomo ambiente ripropone il rapporto tra la parte ed il tutto. Il fatto peculiare dell'uomo è l'aggancio alla percepita realtà attraverso la costruzione di contesti spazio-temporali limitati.  Questa prerogativa si presta alla confusione sistematica tra mappa e territorio determinando cecità psichiche e cognitive che fino a poco tempo fa potevano essere lette come variabilità interpretative.  Il fatto anche doloroso è che non si può prescindere dall'ambiente naturale in quanto principio vitale essendo noi stabilmente nella condizione di dipendenza e di fruizione:  la nostra creatività è solo una manifestazione di condizioni preesistenti." 

Un altro medico, il  dott. Antonio Abbate, Segr. Nazionale F.I.A.M.O. (Fed. Italiana delle Assoc. e dei Medici Omeopati), Membro del FORUM delle Medicine Non Convenzionali – Ordine dei Medici di Roma e Direttore della Scuola di Omeopatia all' Accademia Omeopatica Sarda  di Cagliari, ha detto invece come sia possibile curare l'avvelenamento da insetticidi ed antiparassitari accumulati nel sangue : 

"Si parla di lumachicidi, insetticidi, antiparassitari, topicidi, eccetera, sostanze chimiche dall'azione fortemente aggressiva nei confronti di tutti gli organismi biologici che ne vengono a contatto. Esse causano quadri gravi di avvelenamento acuto e cronico. I farmaci omeopatici si sono dimostrati efficaci nelle intossicazioni acute e croniche da prodotti chimici, quanto i farmaci convenzionali, ma senza causare effetti collaterali. E' stato scoperto che essi possono curare con grande successo le patologie che si sviluppano nelle cavie di laboratorio avvelenate da arsenico.

Le ultradiluizioni omeopatiche hanno mostrato una azione terapeutica efficace quanto quella dei farmaci convenzionali, diminuendo la mortalità e migliorando i parametri biochimici anche nelle cavie di laboratorio affette da grave epatopatia indotta da avvelenamento sperimentale.

Malattie da insetticidi, antiparassitari, erbicidi, causate da carbofuran, carbaryl, aldicarb, deltametrin, fenvalerate, parathion, metil-paration, ometoato e metamidofos, stricnina, metaldeide, fosfuro di zinco eccetera, possono trovare un valido aiuto nel trattamento omeopatico individualizzato all'ammalato." 

Il dott. Asghar Talbalaghi, Entomologo, Direttore per l'Italia dell'EMCA (European Mosquitos Control Association), ha ribadito come il metodo corretto per affrontare il problema zanzare sia la lotta alle larve: 

"L'impegno primario delle misure di contrasto dovrebbe evidenziarsi in una corretta gestione del territorio che da origine alle fonti d'infestazione presenti  nel raggio d'azione delle specie moleste intorno alle aree che si vogliono difendere.  
Qualora non sia possibile o non sia completamente realizzabile, si dovrà procedere con gli interventi larvicidi, ovvero occuparsi del "dove le zanzare vengono" ma non del "dove le zanzare vanno".
 
La diminuzione sostanziale delle zanzare in un dato territorio è il risultato di molti interventi di lotta da attuarsi nel corso degli anni."
 

Il dott Talbalaghi ha anche posto l'accento sull'importanza di una legislazione che regoli l'approccio al problema e altrettanto ha fatto il dott. Giorgio Vitali,  Chimico, Presidente di INFORQUADRI (Federazione Nazionale Quadri Informazione Scientifica e Ricerca) e Portavoce di ANCEA , che ha preso però le parti dei cittadini, denunciando:

"IL PROBLEMA della società contemporanea, specie nel nostro paese, NON è costituito dalla Scienza e dalla tecnologia, che producono anche ANTIDOTI e conoscenze, ma dalla posibilità di informare la popolazione sui rischi connessi all' uso NON CONSAPEVOLE degli strumenti a disposizione. In particolare nel nostro paese ci troviamo nella assoluta difficoltà di far filtrare sui Media le informazioni corrette fra le tante altre per lo più false e pubblicitarie. La difficoltà maggiore tuttavia è quella costituita dall' impossibilità di utilizzo della GIUSTIZIA. Sempre nel caso del nostro Paese, un' ulteriore grave congiuntura è costituita dalla difficoltà di far attuare le Norme che il Parlamento europeo o la Commissione dell' UE stessa elaborano in rapida sequenza e finalizzate alla tutela dei cittadini".

E' seguita una animata Tavola Rotonda, che ha visto la partecipazione di altri illustri rappresentanti delle Università italiane, di Enti di Ricerca, di Amministrazioni pubbliche, di Comitati scientifici, Associazioni di Medici, Ambientalisti e Consumatori e del pubblico presente, durante la quale hanno trovato conferma i temi discussi ed è stata sottolineata l'importanza che le decisioni relative alle metodologie di intervento, vengano prese in seno a Comitati scientifici, nei quali siano rappresentate le varie specifiche competenze, e non delegate solo a specialisti dei singoli settori.  

In questo Convegno, la Ricerca è andata quindi incontro alle esigenze della vita quotidiana.

La Scienza ha trovato un reale collegamento con la società civile, ed ha indicato le corrette strategie di comportamento per la protezione dei cittadini e dell'ambiente, rappresentando quel "braccio a cui appoggiarsi per avere informazioni e indicazioni, libere da qualsiasi condizionamento politico, ma fondamentali per la qualità della vita" come aveva auspicato il prof. Campanella. 

Il benvenuto iniziale era stato porto ai Convegnisti dal dott. Angelo Guerrini, Direttore Generale del CNR, dal dott. Vincenzo Francaviglia Romeo, Direttore di Ricerca del CNR, e da Fulco Pratesi Presidente del WWF ITALIA.

Ha concluso i lavori il prof. Gabriele La Porta, Docente di Filosofia antica all' Istituto H. Bernheim di Verona, Vice Presidente Istituto Ludes di Lugano e Direttore di RAI Notte, con una riflessione su "ANIMA MUNDI", ricordando che nel mondo antico, a differenza di oggi, esisteva la "PIETAS" verso tutte le cose create.  

"Oggi l'ECOLOGIA è in mano all'ECONOMIA, ma se non vogliamo andare verso la fine del nostro mondo, dovrà avvenire il contrario: L'ECONOMIA dovrà essere affidata all'ECOLOGIA.  

E' perciò fondamentale che i cittadini, che hanno ancora oggi la "PIETAS" dentro di sé, facciano pressione presso le Istituzioni, perché venga tutelato e ripristinato l'equilibrio necessario  per la vita di tutto il nostro sistema.  

E' fondamentale tornare a comprendere che noi esseri umani facciamo parte di un TUTTO UNICO e che, per risolvere velocemente alcuni nostri problemi, non possiamo distruggere tutto il resto.  

Bastano pochi, che abbiano capito, per cambiare le cose." 

Ciò ha fatto ancora una volta riflettere sull'importanza della prevenzione e sul rispetto per noi stessi e l'ambiente che ci circonda.                                                                                                                                                                                              

GLI ATTI DEL CONVEGNO VERRANNO PUBBLICATI


Il Comitato di Coordinamento
W la Terra

wlaterra@gmail.com <wlaterra@gmail.com>

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