"Time", i 100 personaggi più potenti del pianeta
Per la prima volta non compare George W. Bush. Ma c'è Osama Bin Laden
Cinque categorie, leader, manager, eroi, artisti, ricercatori
Presenti anche i fondatori di YouTube e la top model Kate Moss
Ai protagonisti sono associati articoli, in alcuni casi scritti da nomi altrettanto prestigiosi: Nelson Mandela firma il pezzo su Oprah Winfrey, la conduttrice televisiva che con una sola sillaba pronunciata in diretta può decretare la vita e la morte di un libro, di un film, di qualunque cosa vivente o inanimata. "La sua vita è di ispirazione - scrive l'ex presidente del Sudafrica - perché ha incontrato quasi tutti gli ostacoli che un essere umano può incontrare".
Scorrendo la sezione "Leaders and Revolutionaries" si incontrano la Regina Elisabetta e Sonia Gandhi, i due aspiranti alla Casa Bianca Hillary Clinton e Barack Obama, il ministro degli Esteri israeliano Tzipi Livni,con un articolo firmato dal segretario di Stato americano Condoleeza Rice, a sua volta presente nella categoria. Unico luogo in grado di radunare, allo stesso tempo, personaggi così emblematicamente distanti l'uno dall'altro: l'ayatollah Ali Khamenei e Raul Castro, Osama Bin Laden e Papa Benedetto XVI. E Arnold Schwarzenegger.
Il potere - come dimostra la sezione precedente - si può declinare in molti modi. Le copie di dischi, o di libri, vendute, un'idea diventata cult televisivo, una campagna pubblicitaria che ha fatto la fortuna di un marchio. Ecco, così - fra gli altri - nella sezione "Artists and Entertainers", Alber Elbaz, direttore creativo della maison Lanvin, Simon Fuller, creatore del reality American Idol, Justin Timberlake, idolo del pop. E attori e registi, potenti in virtù della professione, come Leonardo Di Caprio, Cate Blanchett, Martin Scorsese. E' in questa sezione che compare Sacha Baron Cohen cioè Borat, quello che "io vengo da Kazakistan, posso dire di comincio che noi sostiene vostra guerra di terrore..." eccetera eccetera.
Meno noti ma non meno influenti gli uomini d'affari della sezione "Builders and Titans", spesso nell'ombra tranne eccezioni come Bernard Arnault (ad di LVMH), Richard Branson (patron della Virgin), Steve Jobs (fondatore di Apple), Philip Rosedale ("papà" di Second Life). Gli "Heroes and Pioneers" non sono solo Wesley Autrey, il newyorkese che si è gettato sotto alla metropolitana per salvare un ragazzo (di lui scrive Donald Trump), o Judith McKay, attivista anti-tabacco della World Health Organization. Anche personaggi noti per altro, che delle battaglie civili e umanitarie hanno fatto un impegno parallelo: Thiery Henry (protagonista di campagne antirazzismo), Roger Federer (una fondazione a suo nome aiuta i bambini africani) o George Clooney, attivo in favore del Darfur.
Fra i "Scientists and Thinkers", per noi il più noto è senz'altro Al Gore, l'ex vice presidente americano ormai arruolato nell'esercito ecologista mondiale. E Paul Allen, filantropo e co-fondatore di Microsoft. Con loro, un parterre di tutto rispetto con biologi, evoluzionisti, agronomi, genetisti, fisici, evoluzionisti. Come Frans de Waal, che da anni studia gli scimpanzè.
Sono loro, come recita il lancio della lista sul Time online, "gli uomini e le donne il cui potere, talento o esempio morale sta trasformando il mondo".
Origine: Repubblica
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