Cerca nel blog

venerdì 4 maggio 2007

Il sesso del nascituro si scopre in 6 settimane Scoppia la polemica: "Non sostituitevi a Dio"

In Gran Bretagna alcune associazioni che si battono contro l'aborto temono gli effetti del nuovo esame: "Discriminerà i bambini dal sesso 'sbagliato'"



 Il sesso del nascituro si scopre in 6 settimane Scoppia la polemica: LONDRA - "Non giocate a fare Dio": è l'invito che alcune associazioni antiabortiste hanno rivolto in Gran Bretagna alle coppie in attesa di un figlio, in polemica con il rivoluzionario test che permette di scoprire il sesso del nascituro ad appena sei settimane dal concepimento.

In Gran Bretagna il kit costa 189 steriline (l'equivalente di circa 270 euro). E permette di anticipare di molto il momento in cui si scopre il sesso del bambino. Di solito il sesso viene infatti rilevato intorno alla ventesima settimana, quattro settimane dopo il termine legale per l'aborto in Gran Bretagna.

In effetti ci sono già degli esami attraverso i quali il sesso del neonato può essere rilevato ben prima della ventesima settimana: quello dei villi coriali, o l'amniocentesi, per esempio. Si tratta di esami piuttosto invasivi il cui obiettivo principale è quello di verificare che il feto non abbia malattie genetiche. Contemporaneamente, però, ne viene svelato anche il sesso. Non sono esami di routine: in genere vengono effettuati sulle donne oltre i 35 anni, che hanno un rischio più alto di mettere al mondo figli affetti da sindrome di Down o malattie genetiche.

Altrimenti per conoscere il sesso del nascituro bisogna aspettare l'ecografia del quinto mese, detta 'morfologica'. In genere con questa ecografia, particolarmente dettagliata, poichè il bimbo si è già formato, è possibile conoscerne il sesso. Ma non è detto che sia così: in qualche caso il dubbio rimane fino alla nascita.

Secondo i gruppi contrari all'interruzione di gravidanza il nuovo kit di analisi a domicilio, non invasivo e relativamente poco costoso, potrebbe mettere i genitori in condizione di rifiutare il figlio se il sesso non dovesse essere quello desiderato. "Questo test è molto pericoloso - sostiene Michaela Aston, portavoce dell'associazione LIFE - potrebbe far sì che si opti per l'aborto soltanto perché il bambino è del sesso 'sbagliato'". Sulla stessa lunghezza d'onda Julia Millington, della Prolife Alliance: "C'è un rischio reale che alcune persone possano decidere per l'aborto in presenza di bambini di un certo sesso".

Adesso cambierebbe tutto, con il 'Pink or Blue Early Test Kit', acquistabile su Internet e, si dice, attendibile nel 98% dei casi. Gli aborti dovuti al sesso 'sbagliato' del bimbo non sono nuovi in alcune culture, dove la nascita di un maschio è salutata con molta più gioia rispetto a quella di una femmina. E' per questo che, anche in Gran Bretagna, dove esistono molte minoranze etniche, alcune istituzioni pubbliche hanno smesso di rivelare in anticipo il sesso del neonato.

La Gran Bretagna ha uno dei tassi di aborto più alti in Europa, circa 185.000 l'anno. Oltre l'80% sono effettuati entro le prime 13 settimane di gravidanza. "Siamo già in una situazione di allarme - denuncia Julia Millington - tanto che gli ospedali in diverse parti del Regno Unito non svelano più il sesso di un bambino non ancora nato".

"Questo test si basa sulla conoscenza del DNA fetale nel sangue - spiega David Nicholson, direttore dell'istituto DNA Worldwide, braccio dell'azienda statunitense Consumer Genetics Inc - I genitori sono eccitati dalla gravidanza e desiderano conoscere il sesso del loro bambino. Molti ricavano nella casa un'altra stanza, o comunque la ridecorano per il bambino, e non vogliono aspettare fino alla ventesima settimana per conoscere il sesso del bambino".


Origine: Repubblica

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *