Riforma Previdenziale | | | |
TFR: NON FARE LO STRUZZO
Countdown finale per le decisioni sul TFR. Che fare? Alcuni utili suggerimenti di Mind Consulting Italia azienda leader nel settore delle risorse umane.
Alzi la mano chi si è dato realmente da fare per capire qualcosa di questa riforma previdenziale, chi ci ha capito qualcosa e chi sa con quanto andrà in pensione alla fine della propria attività lavorativa. Da una ricerca condotta da Euromedia per Tuttofondi del primo trimestre 2007, emerge che il 52% degli intervistati ignora come funzioni il "silenzio-assenso" della nuova riforma del TFR. Il 57.8% degli intervistati, inoltre, non sa a quanto ammonta la propria pensione, mentre il 24% ha una visione ottimistica e pensa che l'ammontare della propria pensione corrisponderà almeno al 75% dell'ultimo stipendio percepito. Due italiani su dieci non conoscono neppure cosa sia il Trattamento di Fine Rapporto ed i restanti otto su dieci sanno che è iniziata una riforma, ma appaiono disorientati appena si entra nel dettaglio.
Il sondaggio di Euromedia ha toccato un campione di 500 lavoratori dipendenti del settore privato, di età compresa tra i 18 e i 60 anni, appartenenti a varie zone d'italia e con posizioni professionali diverse. 350 dipendenti di aziende con più di 50 addetti; 150 dipendenti di aziende con meno di 50 addetti.
Il Trattamento di Fine Rapporto o liquidazione è pari al 6,91% della retribuzione lorda di un lavoratore dipendente, soldi che vengono resi disponibili nel momento in cui il lavoratore cessa il rapporto con l'azienda. Nell'ipotesi di una retribuzione lorda di 20.000 euro/anno, ca 1000 e/netti mese, l'importo accantonato dal datore di lavoro per il TFR corrisponde a ca. 1.382 euro all’anno, più o meno 100 euro al mese. Questi soldi oggi verrebbero remunerati dal datore di lavoro con un interesse annuo composto dal 1,5% più il 75% dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo Istat (ipotizzandol'indice ISTAT dello scorso anno circa al 3%, questi soldi in poche parole renderebbero intorno al 3,75% all’anno). Un bel gruzzolo.
Che succederà al TFR di coloro che entro fine giugno non si saranno espressi in proposito? Resterà in azienda? Andrà all'INPS o a un fondo chiuso? Come funziona questo silenzio-assenzio? A queste domande poste da Euromedia il 52,8% degli intervistati non ha saputo rispondere.
I meno informati sono risultati essere i giovani sotto i 30 anni ed i lavoratori con gli stipendi più bassi, ovvero le categorie maggiormente colpite dalla riforma Dini del 1993 quando l'introduzione del metodo contributivo ha sostituito il metodo retributivo.
Il disorientamento diffuso testimonia la mancanza di una informazione chiara ed efficace in materia previdenziale capace di guidare i lavoratori verso una scelta consapevole. La torta in gioco è grande; si parla di 12 miliardi di euro all'anno di flussi liberati ed interessa banche, assicurazioni, sindacati e governo. Ma chi si interessa ai 12 milioni di dipendenti coinvolti? I soldi sono i loro. In ballo ci sono le pensioni future e un cospicuo numero di persone che se non saranno ben consigliate, potrebbero trovarsi a fare i conti con pensioni magre e un pericoloso problema sociale. (continua...)
Ufficio Stampa Mind Consulting Italia
Francesca Cattozzo
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