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martedì 8 maggio 2007

Tutto fumo negli occhi.


Oggi mi sono imbattuta in un commento fatto da una azienda con la quale ci stiamo scontrando continuamente in modo del tutto indiretto. Siamo al Sud. La realtà è difficile, spigolosa, meglio arida. Noi per primi abbiamo voluto credere in una realtà che ipoteticamente potrebbe divenire florida. Abbiamo creduto nel low budget. Nelle strategie pensate per il lungo termine, nella comunicazione efficace. Abbiamo investito in questa direzione. Inizialmente con piccoli passi abbiamo cercato di capire da dove si potesse iniziare. Ci siamo fermati un attimo in riunione ... anzi dovrei dire in Brain Storming, perchè impressiona meglio gli imprenditori di campagna e ci siamo detti: oggi bisogna fare prima di tutto formazione. Una formazione priva di costi, una formazione rivolta ai clienti-imprenditori per travolgere tutti e creare uno standar qualitativo alto. Una formazione unica, pensata sul cliente per il cliente, magari bisognerebbe avvalersi di folte schiere di professionisti internazionali (Vd. Livolsi, Rutelli, Codeluppi) di cui è ricchissima la nostra agenda e la nostra formazione (visto che noi per primi ci siamo rivolti solo al meglio per aspirare e sperare di diventare il meglio!) Così ci siamo rimboccati le maniche prestando attenzione ad ogni piccolo particolare. La giacca, la comunicazione verbale, quella non verbale, il marketing, le stretegie, insomma abbiamo pianificato tutto nei dettagli. Ma al punto in cui siamo ora, abbiamo scoperto che l'unica cosa che fa la differenza per un cliente-imprenditore, è dove si trova il tuo ufficio!
Non importa se sei bravo, se sei capace, se sei venuto dal miglior ateneo nazionale per la comunicazione, se sei a basso costo, se sei un leader. Un bel giorno arriva un pinco pallino qualunque, si presenta con un falso accento del Nord, dice di essere di Bologna (solo per fare un esempio), mostra le stesse cose che tu hai mostrato già alcuni anni fa, porta un preventivo di parecchi milioni di euro, che viene poi approvato (il tuo era decisamente e notevolmente più economico!). Tutto merito della bravura? Della fortuna?
La realtà è che travolta da una irrefrenabile curiosità, ho cercato un pò di informazioni in merito ed ho scoperto un commento insulso che gli addetti ai lavori ridicolizzerebbero senza pietà. L'azienda di servizi in questione scrive che... "Non è necessario investire in comunicazione o in pubblicità. E' sufficiente costruire un’impresa fondata su un marchio che trasmetta emozioni, L'azienda deve perseguire questo obiettivo circondandosi di veri fanatici!" Ma se non comunico, come posso raccontare al mio cliente potenziale che il mio prodotto ed il mio marchio, emozionano?
E poi... dicesi FANATICO: chi è talmente sicuro della verità delle proprie convinzioni, da essere e mostrarsi assolutamente intollerante delle differenti convinzioni altrui. (rif. Virgilio.it- sapere)
Ora in comunicazione si distinguono due tipi di atteggiamenti: uno di contrasto e l'altro di conflitto. Nel contrasto pur essendo una persona prodiga di idee, di buon senso e di ottime capacità professionali, cerco di comprendere le idee altrui, le mastico, le digerisco e magari le uso per migliorare la mia... ma ho sempre come obiettivo il buon lavoro per la MIA AZIENDA (e per mia azienda intendo per il mio cliente-imprenditore)
Diverso è invece il comportamento dell'individuo in conflitto il così detto FANATICO. Uno che si è autoelogiato a sapere più di altri e che non accetta alcun tipo di confronto per il bene dell'azienda, anzi pur di far valere la sua idea professionale diventa intollerante e mostra un reale atteggiamento conflittuale.
Ora un fanatico io non lo vorrei neppure nel mio staff e certo non gli affiderei la cura del mio Brand se ci tengo!!!
Ironia della sorte però, l'imprenditore campagnolo, forse reduce da una impossibilità culturale, punterebbe tutto sul fanatico di turno, perchè è del nord.
_______________UFFICIO STAMPA
Studio di consulenza di Comunicazione e Immagine aziendale Sabato - MusaioBari - Roma - Padova

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