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giovedì 19 luglio 2007

Conferenza mondiale "Game for chang": videociochi, strumenti di educazione etico-sociale



 
Videogiochi vs global warming


LIVORNO. Quando si dice videogiochi si pensa subito a quella incredibile velocità dei ragazzi di frullare pollici e premere frecce e bottoni per uccidere in sanguinose macellerie guerresche nemici virtuali, oppure per distruggere auto in improbabili gare o giocare con Ronaldino in un campo di bit. Ma non è sempre così, anche i creatori di videogiochi utilizzano le loro conoscenze e capacità per sensibilizzare i giovani ai temi sociali, politici o della lotta al cambiamento climatico.

La conferenza mondiale Game for change (G4C) ha riunito a New York specialisti in materie diverse; disegnatori di giochi ed artisti, rappresentanti dei ministeri nazionali dell'istruzione ed insegnanti, Organizzazioni non governative, fondazioni…Sono stati presentati soprattutto le ultime realizzazioni in materia di videogiochi a carattere educativo, che vanno dalla lotta alla povertà ai conflitti politici mondiali. In "Darfur is Dying", il giocatore diventa uno dei 2 milioni e mezzo di rifugiati sudanesi e lotta per la sua sopravvivenza, una cosa un po' diversa dai duelli virtuali a colpi di kung-fu e scimitarre, salti mirabolanti, improbabili costumi e sangue sparso in abbondanza in altri videogiochi.

Secondo Susana Ruiz, che ha concepito il gioco «l´obbiettivo è quello di toccare un pubblico per il quale gli articoli del New York Times o del Washington Post non sono veramente accessibili, che non è più militante a priori e che non andrà a vedere spontaneamente un documentario sul Darfour al cinema». Già nel 2005 il Programma alimentare mondiale dell'Onu aveva realizzato "Food Force", un videogioco per sensibilizzare i bambini dai 3 a 13 anni ai problemi della fame nel mondo e che è stato scaricato via internet in tre milioni di copie nei primi tre mesi dalla sua messa in linea.

Ma anche i grandi colossi di quella che è diventata la più ricca industria del divertimento mondiale si stanno muovendo: Microsoft ha lanciato recentemente "Xbox 360 Games for Change Challenge", un concorso mondiale per gli studenti che li invita a realizzare un gioco dedicato ai cambiamenti climatici. Il gruppo vincitore potrà vedere il suo gioco disponibile da scaricare via internet sulla piattaforma Xbox Live Arcade.

Insomma, i videogiochi non servono solo a distrarsi (o a rimbecillirsi, come pensano molti genitori), ma possono essere utili anche per pensare e conoscere divertendosi, magari con qualche effetto speciale e grafico in meno ed un pezzetto di cervello e di cuore in più.

fonte: www.greenreport.it/contenuti/leggi.php?id_cont=8560


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