Nepal, la dea-bambina perde il titolo per un viaggio negli Stati Uniti
Era partita per promuovere un documentario: punita dagli anziani
In Nepal, infatti, Sajani è considerata una delle Kumari, incarnazioni della dea Taleju Bhawani, venerata al tempo stesso da buddisti e induisti. Le Kumari nepalesi sono molte, ma le più importanti sono tre, quelle collegate alle città reali di Patan, Kathmandu e Bhaktapur. A loro è proibito uscire dal palazzo in cui sono confinate fino al raggiungimento della pubertà, se non tre-quattro volte l'anno per cerimonie eccezionali, come il ringraziamento del locale dio della pioggia.
Sajani, Kumari di Bhaktapur, è sbarcata in America per promuovere un documentario, e gli anziani del tempio l'hanno punita con la perdita del titolo divino, accusandola di aver contaminato la propria originale purezza. Kumari, infatti, significa letteralmente vergine.
Scelta tra i due e i quattro anni all'interno dello stesso clan buddista, la Kumari deve avere ben 32 attributi, tra cui la lingua piccola, il collo a conchiglia e cosce di daino. Quando raggiunge la pubertà, viene detronizzata, perché perde la purezza. Per Sajani, Kumari dall'età di due anni, si è trattato dunque di un "licenziamento" anticipato. Adesso è partita la caccia alla sua successione.
La tradizione delle Kumari ha alimentato in patria non pochi sospetti. Nel novembre scorso la Corte Suprema del Nepal ha ordinato un'inchiesta per stabilire se questa usanza abbia portato a casi di sfruttamento minorile.
Origine: Repubblica
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