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lunedì 15 ottobre 2007

QUANDO L'AMBIENTE NON FA NOTIZIA..


Gentile redazione,
Accolgo il vostro invito a parlare di ambiente con un'esperienza personale.
Oggi la parola ambiente è usata da molti come un colluttorio con cui riempirsi
la bocca e poi subito risputare senza aver fatto nulla.
Un esempio ?
Leggete ciò che mesi fa inviai alle televisioni ed i giornali italiani per
sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema ambientale "reale" che
interessava la mia provincia, ovvero lo sterminio di centinaia di animali
selvatici.
Il risultato?
Silenzio totale, nessuno mi rispose. Cosa feci? Mi rimboccai le maniche e dopo
una dura lotta coadivata da pesone volenterose ottenni la salvezza degli
animali.
Di ambiente è bello parlare, ma i risultati arrivano solo agendo di persona!
Saluti a tutti
Ecco cosa scrissi:

Spett.le
Redazione TG1 (RAI 1)
Redazione TG2 (RAI 2)
Redazione TG3 (RAI 3)
Redazione Giornale di Brescia
Redazione Bresciaoggi
Redazione Vanity Fair
Redazione Oggi
Redazione Panorama
Striscia la notizia (Canale 5)
Redazione TG5 (Canale 5)
Studio Aperto (Italia 1)
WWF sezione di Brescia
Lega Ambiente
Quotidiano Libero


Gent. li Signori,
Vi scrivo queste righe nella speranza di trovare aiuto per salvare un grande
numero di animali selvatici e con loro un ecosistema che, grazie ad essi sta
ritrovando un equilibrio perduto da decenni.
Abito nella provincia di Brescia, ai piedi dell'oasi del Monte Guglielmo,
luogo bellissimo ma fino ad oggi privo di fauna selvatica a causa della mala
gestione effettuata dal comprensorio alpino C6.
Da alcuni anni però sul confine sud di tale oasi si è stabilito un branco di
Mufloni che, adattatisi perfettamente all'ambiente impervio, hanno oggi
raggiunto una cospicua popolazione.
Tale presenza ha portato molti effetti positivi, primo fra tutti il ritorno
delle aquile che in essi hanno trovato di che alimentarsi e che senza di essi
sarebbero destinate a perire. Gli animali poi, ripulendo le montagne oramai
abbandonate a se stesse, hanno ricreato l'ambiente per la coturnice e hanno
riattivato antichi sentieri completamente scomparsi. Si sono addirittura
avvistati alcuni camosci aggregatisi al branco dei Mufloni!
Tutti coloro che frequentano la montagna ( si stima circa 70.000 persone all'
anno) gioiscono della vista degli animali e li ammirano ogni Domenica.
La provincia di Brescia, specificatamente l'ufficio caccia ed ambiente, ha da
tempo preso atto della loro presenza dopo la segnalazione delle guardie
provinciali e li ha quindi inseriti nel piano faunistico provinciale per meglio
tutelarli, forte dei pareri favorevoli espressi da una relazione tecnico
faunistica commissionata ad un autorevole esperto.
Fin qui tutto bene se non fosse che, se da un lato la più parte della
popolazione e le autorità vedono di buon occhio i nostri amici a quattro zampe,
dall'altro c'è un ristretto numero di persone a cui questi innocui esseri danno
un inspiegabile fastidio, alimentando un odio tanto esasperato da portare
questi individui a volerne l'eliminazione totale. E non stiamo parlando di
cacciatori che, anzi, sono ben felici di assistere alla rinascita di un
ecosistema.
Chi sono dunque i nemici delle aquile, dei mufloni e delle coturnici ?
Aimé coloro che dovrebbero tutelarne l'incolumità e cioè il presidente, vice
presidente e consiglio del Comprensorio Alpino C6.
Questi signori molto legati ad una frangia estremista di "sparatori" senza
scrupoli (cacciatori sarebbe un termine troppo nobile per descriverli), sembra
si siano posti come obbiettivo primario del loro mandato la totale eliminazione
di ogni forma di vita selvatica sul territorio di loro competenza. A quanto
pare essi vogliono che le nostre montagne non siano nient'altro che ammassi di
rocce prive di vita, e credono che i beni comuni quali sono gli animali
selvatici, siano di loro esclusiva proprietà.
Come prima azione il comprensorio ha dunque cercato di ottenere un
abbattimento totale degli animali,  richiesta ai limiti della follia che ha
ovviamente incontrato il veto degli uffici provinciali.
Ritengo ora utile soffermarmi per spiegare il significato di Gestione della
Fauna che aiuti a meglio comprendere il seguito della mia lettera.
Normalmente nei luoghi dove esistono grosse popolazioni di fauna selvatica
viene effettuata la cosiddetta gestione faunistica che risulta indispensabile
per mantenere l'equilibrio dell'ecosistema. Infatti, vista la mancanza di
predatori naturali quali lupi, orsi, ecc… gli animali selvatici tenderebbero ad
aumentare in modo spropositato recando danni all'ambiente ed a se stessi a
causa della diffusione di malattie (vedi quello che accadde due anni orsono
agli stambecchi del Trentino). Perciò ogni anno le guardie venatorie effettuano
censimenti delle popolazioni faunistiche che servono ai tecnici dell'INFS di
Bologna (Istituto Nazionale della Fauna Selvatica) per stabilire la quantità di
capi da abbattere (cosa triste ma indispensabile) per ripristinare l'equilibrio
dell'ecosistema ed in molti casi incrementare la popolazione stessa. Queste
decisioni sono fortemente vincolate da precise valutazioni scientifiche e
devono essere fatte da esperti del settore.
Ciò premesso torniamo al nostro problema.
Per aggirare il veto della provincia sull'abbattimento totale, i nostri cari
presidente e vice presidente del comprensorio C6, hanno architettato un piano
diabolico richiedendo un "legale" piano di abbattimento iperbolico ( trenta
animali, come dire "sterminiamoli tutti" ) basando la loro domanda su un
censimento da loro effettuato "a tavolino", praticamente inventato sul momento
e senza il consulto delle guardie. Ribadisco che, vista l'esiguità della
colonia, se l'INFS di Bologna dovesse approvare una tale piano esso
corrisponderebbe ad una condanna a morte totale per l'intero branco di mufloni,
per le due aquile, i camosci ecc...
E' da ribadire che ognuno di questi atti degli organi del comprensorio è stato
sempre compiuto senza interpellare coloro a cui è delegata la gestione in prima
persona del territorio, cioè le guardie provinciali, i tecnici del settore e
non ultimi i cacciatori di selezione stessi.
E' grazie infatti a questi ultimi che la questione è venuta a galla.
Insospettiti da voci che giravano a riguardo, i cacciatori si sono presentati
all'ultima riunione del comitato di gestione ed hanno richiesto spiegazioni e
soprattutto valide motivazioni che giustificassero un tale accanimento contro i
poveri animali. Ottenute risposte vaghe ed evasive e, soprattutto, prive di
qualsiasi fondamento tecnico scientifico, i cacciatori si sono vivamente
opposti alla linea tenuta dai loro presidenti ed ora stanno cercando di
impedire che queste farneticanti richieste vadano a buon fine. Purtroppo loro
sono in pochi e avrebbero bisogno che i fatti divenissero di pubblico dominio.
Ci troviamo infatti in un caso ai limiti del paradossale dove i cacciatori
sono in prima linea per la difesa della fauna e dell'ambiente, una lotta che
richiederebbe l'appoggio di tutta l'opinione pubblica ma soprattutto di coloro
che della difesa dell'ambiente hanno fatto una vera e propria ragione di vita e
cioè gli  ambientalisti!
Ecco dunque un valido motivo per diffondere questo appello che spero  non
resti inascoltato.
Questa vergognosa faccenda deve venire a galla cosicché coloro che hanno il
potere di porvi rimedio lo facciano consci di avere l'appoggio di tutti ed
invece quelli che hanno voluto perseguitare i poveri animali possano rispondere
delle loro azioni a chi di dovere ed arrossire di fronte ai loro errori.
Queste mie righe sono state inviate di proposito sia ad organi di stampa che
ad emittenti televisive così come ad enti per la protezione della fauna in modo
che nessuno in futuro possa mai dire di essere stato allo scuro della
situazione e di conseguenza fuggire alle proprie responsabilità di fronte ai
suoi sostenitori.
Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione ed attendo notizie.

Stefano
Per ulteriori informazioni, documentazione fotografie o filmati a riguardo
contattatemi presso petwild @ fastwebnet . it

2 commenti:

  1. Gentile Stefano,
    come posso aiutarla?
    Se mi fornisce un indirizzo e-mail del presidente del coprensorio C6 invio a lui un' e-mail di disapprovazione.
    So che è poco, ma purtroppo come addetta stampa non faccio parte di alcuna rete di comunicazione di massa.
    Se ha altre segnalazioni può inviarmi notizie a serena.care@virgilio.it e sarò lieta di girarle a tutte le mie conoscenze.
    Saluti e forza!
    Serena

    RispondiElimina
  2. Grazie per il sostegno!
    La cosa migliore da fare sarebbe sollecitare coloro che non mi hanno risposto, primi fra tutti gli ambientalisti.
    Saluti
    Stefano

    RispondiElimina

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