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domenica 7 ottobre 2007

TUTELA DEL CONSUMATORE: Commissione interministeriale termovalizzatori ed energie alternative


"TUTELA DEL CONSUMATORE"
di Italia dei Valori

  


Il componente  del Dipartimento Tematico Nazionale  "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori, Giovanni D'AGATA,  propone la costituzione di una commissione tecnico-scientifica interministeriale  presso i Ministeri della Salute, dell'Ambiente dello Sviluppo economico  e delle Attività Produttive, che valuti i rischi per la salute dei  cittadini connessi centrali termoelettriche a combustibili fossili e  termovalorizzatori – inceneritori e  indichi la via per alternative ecocompatibili.

   



 
Lecce,  07 ottobre 2007 - Sono  ormai anni che per risolvere i problemi energetici del Nostro Paese  si discute sull'opportunità di creare nuove centrali termoelettriche  a combustibili fossili o addirittura di utilizzare i rifiuti solidi  urbani attraverso termovalorizzatori – inceneritori.  

    La  questione energetica cozza inevitabilmente con quelle ambientali e sui  rischi per la salute dei cittadini.  

    Infatti,  come è ormai noto ai più, la creazione di imponenti centrali termoelettriche  a carbone o che si alimentano dai derivati del petrolio ha comportato  un aumento in alcune zone del Paese dell'incidenza di tumori e di  malattie alle vie respiratorie con conseguenti notevoli costi per tutta  la società.  

    Solo  per fare un esempio, da indagini della Direzione Qualità della Vita  del Ministero dell'Ambiente e validate dall'Arpa risulta che nel Nord  Salento che è interessato dagli indubbi influssi dell'emissioni della  centrale a carbone di Cerano a ridosso delle province di Brindisi e  Lecce, la città di Lecce, apparentemente estranea ad un coinvolgimento  diretto, sia invece segnata dal peggiore dei primati, che più di un  attore ha messo in legame frontale con la centrale brindisina: si tratta  delle incidenze neoplastiche diffuse dal Registro tumori jonico - salentino.  

    La  classifica delle tre province del Salento vede Lecce al primo posto  con un'incidenza dell11,8% dei casi di tumore alle vie respiratorie,  seguita in modo tutt'altro che scontato dai due poli industriali del  territorio, Brindisi (9,3%) e Taranto (8,3%).  

              Discorso analogo va riportato per quella che da alcuni è ritenuta l'ultima  frontiera dello smaltimento dei rifiuti, la creazione dei famigerati  termovalorizzatori, che ha ottenuto il placet di alcune amministrazioni  regionali e di alcuni ambienti governativi nell'intento di risolvere  l'emergenza ambientale dei rifiuti con il duplice fine di eliminare  i rifiuti e di creare contemporaneamente energia utilizzabile, quando  invece, da una parte tali siti sarebbero produttivi di scorie, specie  aeree, dannosissime per la salute mentre dall'altra le soluzioni parrebbero  sotto gli occhi di tutti a partire da un'ampia campagna nazionale  sulla raccolta differenziata.

    Ebbene,  ad oggi, pur essendo evidente che tale politica "ambientale - energetica"  comporterebbe un ulteriore aggravio dell'aumento di gravi malattie  nelle zone dove verrebbero a crearsi questi nuovi siti e non solo, perché  gran parte della comunità scientifica mondiale è giunta a risultati  molto spesso negativi ed intollerabili per la salute pubblica, ci scontriamo  con la difficoltà di reperire dati ufficiali di fonte statale per chiarire  una volta per tutte se il Nostro Paese può realmente concedersi la  creazione di questi siti o se si debbano una volta per tutte abbandonare  queste strade per la ricerca di soluzioni ecocompatibili e definitive  in tema di energia e di smaltimento dei rifiuti.  

    Inoltre,  non crediamo che per tentare di risolvere un'emergenza ambientale  o energetica se ne debba per forza di cose creare un'altra dall'incidenza  negativa sulla popolazione e sulla vita dei cittadini, forse maggiore,  specie a lungo termine.  

    Per  queste ragioni, il componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela  del Consumatore" di Italia dei Valori, Giovanni D'AGATA, propone  la costituzione di una commissione tecnico-scientifica interministeriale  presso i Ministeri della Salute, dell'Ambiente dello Sviluppo economico  e delle Attività Produttive, che valuti i rischi per la salute dei  cittadini connessi a centrali termoelettriche a combustibili fossili  e termovalorizzatori – inceneritori e indichi la via per alternative  ecocompatibili.

  

     




Il Componente del Dipartimento Tematico Nazionale  "Tutela del Consumatore"
Giovanni D'AGATA
<dagatagiovanni@virgilio.it>

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