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sabato 13 ottobre 2007

Wi-max: gara per 35 licenze. Banda larga viaggera' su onde radio

Wi-max, via alla gara per 35 licenze la banda larga viaggerà sulle onde radio

L'annuncio del ministro delle Comunicazioni, Gentiloni.
Base d'asta a 45 milioni
. 14 saranno assegnate in 7 macroaree; altre 21 a dimensione regionale.



 Wi-max, via alla gara per 35 licenze la banda larga viaggerà sulle onde radio ROMA - "Il Wi-max ha potenzialità notevoli, consente connessioni ad alta velocità fino a 74 mega ed ha un raggio di applicazione molto più ampio del Wi-fi, per alcune decine di chilometri fino a 50". Lo ha detto il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, presentando a Roma la gara per l'assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze nella banda 3.4-3.6 Ghz (banda 3.5 Ghz). Il ministro ha precisato che la base d'asta sarà di 45 milioni di euro per le 35 licenze Wi-max in gara dalla prossima settimana.

La nuova tecnologia Wi-max permette la diffusione della banda larga su frequenze radio e, quindi, senza fili anche attraverso distanze notevoli. In questo modo, ha spiegato il ministro, potranno essere raggiunte anche aree "più difficili sia dal punto di vista economico che morfologico" e dove è quindi più spiccato il 'digital divide' con il resto del Paese.

La gara, ha sottolineato Gentiloni presentando il bando, assegnerà 14 licenze in 7 macroaree in cui è stato suddiviso il paese (due licenze per ciascuna macroarea: Lombardia-Bolzano-Trento; Valle d'Aosta-Piemonte -Liguria-Toscana; Friuli Venezia Giulia-Veneto-Emilia Romagna- Marche; Umbria-Lazio-Abruzzo-Molise; Campania-Puglia-Basilicata- Calabria; Sicilia; Sardegna) con la condizione che ad uno stesso soggetto possa essere assegnato un solo diritto d'uso per macroregione.

A livello teorico è comunque possibile che un operatore che faccia domanda per tutte le macroaree riesca ad aggiudicarsele tutte, creando così un network nazionale. Le altre 21 licenze saranno invece a dimensione regionale e saranno "prioritariamente riservate a concorrenti che non dispongono già di licenze Umts".

Saranno quindi di fatto esclusi i quattro grandi operatori (Telecom, Vodafone, Wind e H3G), mentre sarà agevolata la partecipazione al bando delle imprese più piccole radicate sul territorio.

Tutte le licenze avranno una durata di 15 anni, potranno essere rinnovate, ma non potranno essere cedute a terzi senza l'autorizzazione del ministero.
La base d'asta complessiva sarà di 45 milioni, ha aggiunto Gentiloni. Una cifra che, pur essendo un po' inferiore proprio perché base di partenza di un'asta a "miglioramenti competitivi", è "comparabile" con quelle di aggiudicazione raggiunte in Francia (100 milioni) e in Germania (60 milioni).

I tempi prevedono che la prossima settimana il bando venga pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e che entro 45 giorni dalla pubblicazione siano presentate le domande di partecipazione. Nei successivi 30 giorni il ministero dovrà valutare le domande e comunicare gli ammessi alla gara e dovranno essere quindi presentate le offerte. L'apertura delle buste dovrebbe quindi verificarsi intorno al 20 gennaio.

Essenziale per aggiudicarsi la gara sarà non solo l'offerta economica, ha sottolineato ancora il ministro, ma anche la garanzia di copertura del territorio per aiutare i Comuni più svantaggiati a superare il digital divide. Il bando prevede infatti degli obblighi di copertura misurati a punti in base al numero di Comuni in cui vengono installati impianti Wi-max: 60 è il punteggio minimo da raggiungere ed almeno la metà dovrà derivare da impianti collocati in Comuni a "digital divide totale".

Il valore aggiunto del Wi-max rispetto alla banda larga cablata come l'Adsl è infatti proprio la capacità di viaggiare ad altissima velocità (fino a 74 mega) in un raggio di circa 50 chilometri senza necessità di infrastrutture di rete. Senza quindi grandi investimenti sui cavi. La trasmissione avviene infatti via radio sulle frequenze 3.4-3.6 GHz liberate dal ministero della Difesa. "Credo che abbiamo fatto un buon lavoro - ha concluso Gentiloni - per trovare un equilibrio tra il valore economico dell'asta e la copertura del territorio.
Abbiamo lavorato perchè il ricavo economico non fosse l'unico metro di misura e per indirizzare la competizione verso la lotta al digital divide".


Origine: Repubblica

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