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domenica 27 gennaio 2008

EURISPES: Italia tra degrado e declino


L'ITALIA TRA DEGRADO E DECLINO. L'INDAGINE DI EURISPES: 35% DEL PIL E' ECONOMIA SOMMERSA.

di Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco

Poche settimane fa il New York Times, aveva pubblicato un lungo articolo in cui si dimostrava il declino dell'Italia, sia da un punto di vista economico che politico e sociale.

Le reazioni a quell'articolo furono molteplici, come al solito ci si divise tra chi era d'accordo e chi era contrario; ma sul declino del nostro paese visto dagli Stati Uniti, pochi ci credevano.

Sono bastati un paio di settimane per vedere confermata l'analisi del quotidiano New York Times.

La crisi della mancata raccolta dei rifiuti in Campania ha fatto il giro del mondo, il Ministro della Giustizia si è dimesso in Parlamento perchè la sua consorte è stata arrestata insieme all'intero gruppo dirigente del suo partito; questo ha portato alla crisi di Governo, con il voto al Senato in cui lo stesso partito dell'ex ministro è uscito dalla maggioranza; il Governo dopo soli 20 mesi di attività si dimette in virtù di un voto al Senato contrario di alcune unità, mentre alla Camera dei Deputati ha una maggioranza politica certa; tutto il mondo ha potuto vedere in televisione l'indegna gazzarra che si è sviluppata al Senato, tra sputi, panini con la mortadella, grida, insulti e bottiglie di spumante stappati da oppositori che in questo modo si preparano di nuovo a governare il paese.

Uno spettacolo indegno della civiltà del nostro paese, che non merita questa vergogna.

Nel frattempo, le borse sono in picchiata, la crescita del paese è bassa, la crisi economica è seria e molte famiglie hanno reali difficoltà, perché è dimostrato che chi ha un solo reddito non arriva a fine mese per i prezzi elevati e per le speculazioni messe in atto da molte categorie.

Al declino denunciato dalla stampa americana, abbiamo aggiunto il degrado della società, ben rappresentato dalla sua classe politica.

Il paese è diviso, contro Prodi e il suo Governo, Berlusconi ha sparso tanto veleno e tanta infamia, che risulterà impossibile una civile convivenza tra i due popoli che votano i diversi schieramenti.

I sostenitori di Prodi odiano Berlusconi e lo considerano un cialtrone, mentre i Berlusconiani odiano Prodi che è considerato un affamatore del popolo che impone solo tasse e favorisce gli immigrati delinquenti ed il matrimonio dei gay.

Un paese diviso, in crisi e senza certezze, in cui tutti sono contro la politica, ma nessuno rinuncia ai propri privilegi ed al piccolo potere che gli deriva dalla sua piccola corporazione.

Se non fossimo in Europa, sotto l'ala protettrice di un euro forte, la nostra moneta sarebbe stata più volte svalutata e l'inflazione sarebbe in crescita continua.

Sembra quasi una rappresentazione di una Repubblica Sud americana, in cui si aspetta l'arrivo dell'uomo forte, dell'uomo della provvidenza, quello che metterà tutto a posto.

Siamo in piena crisi democratica, economica e sociale ed occorre una risposta delle Istituzioni forte e convincente.

In questa nostra analisi abbiamo omesso di aggiungere che la criminalità organizzata è forte e ben decisa a difendere le sue posizioni, mentre la Giustizia è troppo lenta per dare ai cittadini la sensazione della certezza delle pene per i colpevoli di reati.

Tutto quanto abbiamo raccontato nella prima parte dell'articolo, è ben rappresentato dalla EURISPES, la società che si occupa di rilevazioni statistiche e sociali.

L'analisi ha dimostrato che il nostro paese è sempre più diviso tra Nord e Sud, sempre più diviso tra ricchi e poveri, sempre più sfiduciato.

In questo pregevole lavoro di analisi, il dato che più ci ha colpiti e sorpresi al tempo stesso è quello che riguardo il mondo della economia sommersa.

L'EURISPES afferma che l'intero ammontare della economia sommersa nel nostro paese è di 549 miliardi di euro, pari al 35% dell'ammontare del P.I.L. dell'Italia, una cifra uguale al P.I.L. della Finlandia, del Belgio, dell'Austria messi insieme.

Una cifra colossale della ricchezza del nostro paese viene prodotta in nero, fuori dalle regole, fuori dalla collettività, a sostegno di una parte piccola di persone che troppo spesso confina con attività delinquenziali ed illegali.

E' un mondo intero in cui il lavoro è sfruttamento, dove gli immigrati clandestini sono ridotti in schiavitù, dove si produce il falso, dove si truffa lo Stato, non si paga l'Iva, l'Irpef, l'Inps per i contributi dovuti.

Il mondo in cui non c'è regola, non valgono sindacati e polizia, in cui i diritti dei cittadini sono disconosciuti e calpestati, il mondo dove succedono la stragrande maggioranza degli infortuni sul lavoro, dove prospera il pizzo, l'usura e lo smercio di droga.

E' stato calcolato che se queste attività fossero ridotte del 20% lo Stato avrebbe incassato subito oltre 20 miliardi di euro e la finanziaria di questo anno non sarebbe stata necessaria, mentre era possibile una immediata diminuzione delle tasse.

Il primo passo in avanti che bisogna fare è ritrovare l'unità del paese, attorno ad un progetto unico, in cui il senso della collettività serva a ritrovare una cittadinanza attiva, che aiuti a scegliere le strategie necessarie per sconfiggere il male affare, pagare tutti le tasse per pagare di meno, per avere servizi efficienti e certezza di una nuova qualità della vita in uno sviluppo nuovo, in un ambiente più pulito.

E' possibile tutto ciò? E se provassimo a fare a meno del Berlusconi pensiero e del rigorismo di Prodi? Se provassimo a voltare pagina davvero una volta per sempre in questo nostro bel paese? E se provassimo a parlare di nuovo tra la gente per darci nuove regole democratiche condivise ed assicurate da riforme votate da tutti?

Sono domande a cui dovremmo rispondere ed anche in fretta, il degrado avanza ed il declino del nostro paese appare certo e grave.

Napoli,27/01/08



From: raffaele pirozzi <raffaele.pirozzi@email.it>

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