Cari napoletani, è difficile trovare gente attaccata alla propria città più di voi.
Quest' amore è proclamato non solo da versi e canzoni che vanno per il mondo, ma anche da rimpianti, ricordi, nostalgie, da una continua produzione di libri, di incisioni, di gouaches, fotografie, che tramandano la decantata bellezza della nostra città. So di napoletani che da lontano sognano Napoli e so di altri che per averla dovuta abbandonare sono morti. E allora come si spiega che voi abbiate assistito senza batter ciglio e con suprema indifferenza, quasi si trattasse di una città nemica da distruggere, a tutti gli scempi che negli anni hanno devastato la nostra città fino a renderla irriconoscibile? E ora assistiate a questa estrema derisione della monnezza, che se fosse accumulata in un punto farebbe una montagna più alta del Vesuvio? Quando la monnezza ha cominciato ad apparire nelle strade, perché nessun occhio l'ha guardata, si è allarmato, ha denunciato, o fatto qualcosa per fermarla in tempo? Distrazione, negligenza, abitudine, abulia, parassitismo, o mancanza di senso civico, di spirito di iniziativa, di classe dirigente, di coraggio intellettuale, di orgoglio, di cultura, di amore infine? O di che altro? Vogliamo domandarcelo una buona volta?
Quando tutto questo scempio verrà risanato, IMPARIAMO TUTTI a rispettare il decoro e la pulizia della magnifica città in cui viviamo che tutti abbiamo umiliato; meritiamocela, perchè fuori dall'emergenza e nella normalità di tutti i giorni proprio non ce la meritiamo.
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Angelo Forgione angeloxg1 @ email.it
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