Milano, 22 febbraio 2008. Il business dello sci ha monopolizzato per anni le scelte degli operatori turistici sulle montagne italiane rendendo impossibile la nascita di offerte diverse da quella che è la tradizionale e consunta settimana bianca. Ma mentre la temperatura media è aumentata di oltre 1°C, la linea di "affidabilità" della neve è salita negli ultimi anni a 1.500 metri sul livello del mare mettendo in difficoltà ben 84 comprensori sciistici che per sopravvivere devono sempre più affidarsi all'innevamento artificiale per sopperire alla carenza di neve naturale.
Perciò ogni inverno si consuma sempre più energia (ne servono 25.000 kWh/ha di pista), contribuendo all'effetto serra che è la causa principale della riduzione delle nevicate e dello scioglimento anticipato della neve, che già in questi giorni sta abbandonando le località di bassa quota. Senza parlare del consumo di acqua che si aggira intorno ai 95 milioni di metri cubi all'anno sull'intero arco alpino(fonte: Cipra 2004), pari al bisogno annuo di una città di 1,5 milioni di abitanti.
E i cannoni che sparano neve artificiale sono sempre al lavoro, anche in un inverno come questo che ha portato molta neve rispetto alle recenti annate brulle e siccitose. Tutto ciò si traduce in danni ambientali e costi, in gran parte coperti con fondi pubblici: quasi ovunque, infatti, gli investimenti nelle località sciistiche sono sovvenzionati con risorse di Stato, Regioni ed enti locali. Altrettanti soldi poi vengono spesi per l'ammodernamento degli impianti che comportano danni ambientali in aree di grande pregio naturalistico. Per realizzare una nuova pista occorre abbattere foreste, spianare pascoli.
Per fare arrivare i turisti occorrono sempre nuove strade che devastano i fondovalle e creano congestione ed inquinamento nei centri abitati. Per ospitarli sorgono come funghi grappoli di seconde case, spesso in piccoli centri montani che continuano a spopolarsi. La risposta di Legambiente a tutto questo e a quel 48% di turisti invernali (fonte Ciset) che dichiarano di recarsi in montagna non per sciare, è Nevediversa, l'occasione per un approccio più dolce al turismo alpino, alternativo alle vacanze di massa che affolla le piste da sci e le seconde case nella stagione invernale.
"Il turismo invernale deve tornare ad essere una risorsa di sviluppo per le comunità locali, non più solo un business per gli immobiliaristi - dichiara Damiano Di Simine, responsabile di Legambiente per la Carovana delle Alpi -. Sempre più sono i turisti, sciatori e non, che si aspettano di vivere una vacanza di intenso contatto con la natura e la cultura di un territorio, in inverno come in ogni altra stagione. Crediamo che turismo e ambiente possano aiutarsi a vicenda, ma occorre che si investa sulle tante opportunità di valorizzazione che i paesaggi, le aree protette e l'accoglienza delle comunità alpine possono offrire: per questo vogliamo essere noi a dare l'esempio di come si possa vivere un'autentica esperienza di vacanza senza per questo compromettere l'ambiente naturale".
A partire dal week end del 23 e 24 febbraio gli appuntamenti di Nevediversa toccheranno località di tutto l'arco alpino, dal Piemonte al Friuli, anche per denunciare i danni causati dalla monocoltura dello sci: come in Friuli dove il Piano Industriale della Promotur, Società regionale pubblica (oltre 200 milioni di euro investiti in nuove piste e nuovi impianti da sci), viene portato avanti al di fuori di ogni seria valutazione di impatto ambientale, o il fenomeno del proliferare di seconde case a Ponte di Legno (BS), località alpina lombarda baciata da un'alluvione di finanziamenti regionali per il rifacimento di piste ed impianti da sci nel Parco dell'Adamello.
Le proposte dell'edizione 2008 di Nevediversa vanno dalla scelta di menù tipici in piccoli borghi montani alle passeggiate con le ciaspole ai piedi, dalle osservazioni notturne della volta stellata alle escursioni in aree protette, stage di danze popolari, escursioni in slitta o con gli sci da fondo, e altre proposte per dimostrare che il turismo in montagna non è solo quello dei grandi caroselli sciistici e degli orribili grappoli di seconde case.
Il programma di Nevediversa è scaricabile sul sito:
www.legambiente.eu
L'Ufficio stampa Legambiente 02 87386480 – 349 1074971
Sabina Galandrini s.galandrini @legambiente.eu
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