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martedì 19 febbraio 2008

Pino Corrias ad Arezzo per presentare "Vicini da Morire"


TIMELINE: FESTIVAL DELLA STORIA

presenta:

CHE SUCCEDE IN ITALIA?

Cinque cronache dal Belpaese smarrito

 

Venerdì 22 febbraio, ore 17.00

presso il Caffè dei Costanti (Piazza San Francesco, AR)

PINO CORRIAS presenta VICINI DA MORIRE (Mondadori)

 

 

Proprio mentre è in corso il processo per i delitti di Erba avvenuti lo scorso dicembre, Pino Corrias, giornalista e scrittore, sarà ad Arezzo venerdì 22 febbraio, ore 17.00 presso il Caffè dei Costanti in Piazza San Francesco, per presentare il suo libro " Vicini da Morire", un titolo suggestivo ed un sottotitolo descrittivo "La strage di Erba e il Nord Italia divorato dalla paura".

 

L'incontro, coordinato da Michele de Mieri (Radio 3 Fahrenheit), è il secondo appuntamento, del ciclo dal titolo "Che succede in Italia? Cinque cronache dal Belpaese" che l'Assessorato alla Cultura della Provincia di Arezzo, in collaborazione con la Biblioteca Comunale Città di Arezzo, organizza nel periodo gennaio-maggio in attesa della terza edizione di Timeline, il festival della storia che, come ogni anno, si svolgerà a settembre.

 

Cinque incontri con altrettanti giornalisti italiani che, attraverso i loro recenti libri, ci racconteranno momenti e mutamenti della società italiana. Così, dopo Aldo Cazzullo che ha inaugurato l'iniziativa, l'appuntamento è ora con Pino Corrias col racconto dell'Italia della paura e della cronaca nera del suo Vicini da morire; a marzo arriverà Loredana Lipperini con l'educazione difficile delle nuove ragazze ovvero Ancora dalla parte delle bambine; ad aprile, Curzio Maltese (I padroni delle città) decifratore delle mappe del potere che in Italia reggono i campanili, i localismi del nord e del sud; ed infine, a maggio, il sud ostaggio del "sistema" raccontato da Sergio Nazzaro (Io, per fortuna c'ho la camorra) e spesso semplificato dai media nazionali.

 

Vicini da morire racconta uno dei delitti più atroci e inspiegabili degli ultimi anni avvenuto la sera di lunedì 11 dicembre 2006 in un condominio di Erba, quieto entroterra di Como. Quattro persone, tra cui un bambino di appena due anni, vengono uccise a coltellate, i loro corpi dati alle fiamme. Nelle primissime ore investigatori e media indicano una sola pista, lo straniero extracomunitario, il marito tunisino di una delle vittime che forse ha il movente, è certamente in fuga, non ha vie di scampo. Un controllo telefonico e un po' di prudenza sarebbero bastati invece a smontare le accuse. A Novi Ligure era accaduta più o meno la stessa cosa, quando Erika, che aveva appena ucciso la madre e il fratellino, si inventò l'assalto di una banda di albanesi per depistare gli investigatori, avvelenare i media, farsi proteggere dalla paura collettiva. Oppure a Lecco, rapina notturna, un benzinaio ucciso: "ferocia slava" scrissero i giornali, e fiaccolate di protesta si accesero contro l'invasione degli immigrati. A inquietare, in tutti questi casi, è l'automatismo della paura. La serialità con cui dilaga. Specialmente nel Nord Italia, dove negli ultimi anni delitti familiari, violenza, cronaca nera hanno anche enfatizzato la percezione del pericolo, moltiplicato l'allarme sociale, amplificato la domanda di sicurezza. Ma sempre lasciando in ombra quella parte del male che ci riguarda, le solitudini che trapelano da tanto sangue, da tanto isolamento. Pino Corrias ricostruisce, a partire dalla storia di Rosa e Olindo, la geografia di quella insofferenza, di quella paura. Lo spaesamento di una parte del nostro paese che a forza di restringere le proprie frontiere rischia di imprigionarsi e di soffocare.

 

"Ho svolto un'indagine come quelle di una volta, intanto perché non se ne fanno più – racconta Corrias – E poi perché la cronaca nera dal punto di vista narrativo è affascinante: dice molto di più di quello che è perimetrato dall'evento. Entrano in gioco sia i personaggi sia le nostre paure e anche la tentazione latente di identificarsi con il carnefice".

L'indagine di Corrias nella Brianza è durata sette mesi e nel suo libro la strage di Erba diventa una chiave per capire i mutamenti di quella zona, una delle più benestanti d'Italia, ma anche dell'Italia tutta.

"Raccontare tutto ciò – aggiunge Corrias – aiuta a comprendere i veloci cambiamenti. La strage di Erba fornisce una chiave per capire dove sta andando tutto il nostro paese"

 

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Pino Corrias, giornalista e scrittore, è dirigente Rai, dove si occupa di fiction televisiva. Ha prodotto la serie La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana ed è autore di Vita agra di un anarchico (1993) e di Ghiaccio blu (1999). Dopo essere stato inviato speciale della «Stampa», oggi scrive per «La Repubblica» e «Vanity Fair».

 

Per informazioni:

segreteria organizzativa, Francesca Cenni tel. 0575 926373 – 347 6561890  cenni2@gmail.com

cultura@provincia.arezzo.it – Tel. 0575 399776 - 299424

ufficio stampa, Gloria Peruzzi tel. 349 3588645 – gloriaperuzzi@gmail.com

 

 

Programma completo:

18 gennaio, Aldo Cazzullo presenta Outlet Italia (Mondadori)

22 febbraio, Pino Corrias presenta Vicini da morire (Mondadori)

28 marzo, Loredana Lipperini presenta Ancora dalla parte delle bambine (Feltrinelli)

18 aprile, Curzio Maltese presenta I padroni delle città (Feltrinelli)

23 maggio, Sergio Nazzaro presenta Io, per fortuna c'ho la camorra (Fazi)

 





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Ufficio stampa:
Gloria Peruzzi Tel. + 39 349 3588645
Francesca Bassani Tel. + 39 340 9519438
gloriaperuzzi@gmail.com

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