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domenica 10 febbraio 2008

Sicilia: Gita fuori porta a”Pasquasia”con il Cesio 137

Ipotesi e realtà di una Sicilia distrutta dalle Industrie Petrolifere e dall'inquinamento che oggi ha ipotecato lo sviluppo turistico delle spiagge di Gela, Milazzo e Priolo. Dove andare quindi?

Per una gita fuori porta all'insegna della pulizia ambientale e della calma salutare si ritiene utile la scelta di andare dove le verdi praterie siciliane, sono all'indice dell'aria pulita e dove veramente lo sviluppo industriale che inquina è inesistente, in questo senso ricordiamo, tra le zone più belle l'ex Miniera di Pasquasia situata in un contesto verdeggiante che caratterizza il Cuore della Sicilia. Sarà vero tutto questo?

Alcuni giornalisti locali hanno posto importanti interrogativi, avvalorati anche dalle dichiarazioni dell'Istat e di eminenti Oncologi, tra cui il Dr. Cammarata,che hanno affermato come ad Enna 16 persone su 10.000 muore di tumore, un dato che rapportato a quello di Milano di 12 persone ogni 10 mila è preoccupante vista l'assenza di industrie inquinanti nella zona.

Addentriamoci quindi a questo punto nei tanti perchè e nelle verità nascoste delle miniere siciliane dislocate in tutta la Sicilia, portando come esempio "Pasquasia". Partiamo dalla storia della Miniera di Pasquasia, chiusa nel 1992 per ragioni non ancora completamente appurate, è la più importante miniera di superficie per l'estrazione di zolfo e solfato di potassio della Sicilia, situata in provincia di Enna, in territorio della città capoluogo, al centro dell'isola, lungo la valle del fiume Morello.

La qualità dello zolfo prodotto è così elevata che le formazioni gessoso-solfifere alludono a Pasquasia per antonomasia (nota è la formazione di Pasquasia). Pasquasia sorge su un dosso lungo la Strada Statale 122 Catanese, a metà strada tra Enna e Caltanissetta, nell'omonima contrada, ai piedi del monte Pasquasia di 610 m. di altezza.

Essa è oggi, probabilmente, uno dei più validi esempi reperibili in Sicilia di archeologia industriale: il grande complesso di strutture che servivano le massicce attività della miniera, peraltro moderne ed efficienti, sono ben visibili dalla sottostante strada statale, ed appaiono come grandi edifici di funzione meccanistica di colore bianco, con un castelletto d'acciaio ormai in rovina.

Il fulcro della miniera è il Pozzo 3, incuneato nel demanio forestale. La chiusura della miniera, che per qualche secolo ha rappresentato una delle più importanti fonti occupazionali per le province di Enna e Caltanissetta, nell'ultimo periodo e stata gestita dall'Italkali Spa che  negli esercizi 1981-1991 ha conseguito un fatturato di (Potassio e Salgemma) di 1.563 miliardi, realizzando utili per 23,6 miliardi. Nel comparto Potassio inoltre l'Italkali Spa, ha conseguito un fatturato di 616 miliardi, realizzando utili stimati in 9.3 miliardi.

Molti sostenevano, in quel periodo, che in Sicilia, la quantità di sale presente nel territorio è illimitata, da Mazara del Vallo a Catania e solo con il salgemma il fatturato annuo ha sfiorato i 130 miliardi, con 700 dipendenti, oltre ad un altro migliaio nell'indotto. Quando l'Italkali era in attività con in sali potassici di "Pasquasia" rappresentava la terza azienda  al mondo come fatturato e la prima per qualità nel settore.

Perchè allora la miniera di Pasquasia è stata dimessa? Quali interessi?
Dalle notizie ed interviste fatte, sembra che il governo abbia decretato la cessazione dell'attività estrattiva allo scopo di depositare nel complesso scorie nucleari. Invero, la versione ufficiale circa la chiusura riguarda gli alti costi per la realizzazione di una condotta di scarico lunga 90 km fino a Licata. Cosa c'è di vero in tutto questo? Dai giornali si ipotizza addirittura un inaspettato incidente nucleare verificatosi probabilmente intorno al 1995 durante una fase sperimentale di laboratorio per verificare la reale consistenza del sottosuolo della miniera su eventuali dispersioni di radiazioni.

Lo testimonierebbe la presenza di Cesio 137 nelle vicinanze di Pasquasia, riscontrata dall'Usl nel 1997 in concentrazione ben superiore alla norma. Se l'emissione nell'aria di questo radionuclide è normalmente provocata da disgrazie all'interno di centrali nucleari, perché la presenza a  "Pasquasia" dove non esiste nessuna centrale nucleare? Molti i dubbi che ci riportano alla demonizzazione della Sicilia da parte dei governi centrali, infatti dei deputati regionali si sono molte volte trovati davanti ad un "muro di gomma".

Alcuni sono convinti che su Pasquasia ci sia il segreto di stato. A questo proposito la decisione di qualche anno fà del consiglio dei ministri che individuò, sempre discapito della Sicilia, ben tre luoghi alternativi al sito di Scanzano Jonico per il deposito di scorie. Erano tutti siti del centro Sicilia tra cui la miniera di Salinella vicino Enna, una ex miniera di zolfo tra i comuni di Agira e Assoro, un'altra vicino Resuttano, nella zona di Caltanissetta.

Ad avvalorare tutto questo anche una decisione precedente della commissione europea che stilò nel 1977, una lista che individuava in Italia 134 siti idonei ad ospitare un deposito geologico per i rifiuti radioattivi;  tra i siti individuati ci sarebbero: in Sicilia, Regalbuto, Agira, Assoro Villapriolo, Pasquasia, Resuttano, Salinella, Milena, Porto Empedocle, Realmonte, Montallegro; in Calabria Fiume Neto e in Basilicata Scanzano. Ben 9 comuni accreditati sono in Sicilia!!

Riguardo il segreto di stato dobbiamo riportare per dovere di cronaca un'intervista pubblicata nel 2001 all'On. Grimaldi  a suo tempo assessore al territorio e ambiente della regione siciliana che dice «Quando cercai di entrare a Pasquasia con dei tecnici, con degli esperti del mio assessorato, ebbi grande difficoltà ad accedervi, perché non volevano che entrasse la televisione. Non volevano nel modo più assoluto che si vedessero i pozzi.

Quando poi sono riuscito ad entrare all'interno della miniera, la cosa più strana che vidi era che uno di quei pozzi, che loro chiamavano bocche d'aria o sfiatatoi enormi e profondi di diametro più di 15 metri, era stato riempito con materiale che di sicuro era stato trasportato all'interno della miniera per chiudere, per tappare in modo definitivo quella bocca.

E non si tratta di materiale buttato dentro casualmente come può verificarsi in una miniera temporaneamente chiusa, come quando qualcuno che vede una pietra e che la butta dentro. Qui si tratta di TIR carichi di materiale che poi hanno buttato dentro appositamente per seppellire e nascondere un qualcosa».

Parallelamente a queste dichiarazioni le indagini della procura sull'Ecomafia  e le confessioni, del pentito Messina che avrebbe parlato di un probabile coinvolgimento dei servizi segreti nell'affare Pasquasia infatti sembra che negli anni '80 agenti il SISDI avrebbero contattato l'allora amministrazione comunale per richiedere un'autorizzazione a seppellire in quella miniera materiale militare.

Cosa c'è dietro a tutto questo?
Forse il coinvolgimento delle stesse istituzioni Italiane che sanno e non parlano?

L'ultima parola ad un giornale "L'Ora Siciliana" che il 22 dicembre 2007 ha denunciato: - "A Pasquasia ci sarebbero rifiuti nucleari  infatti nell'ex miniera fin dal 1995 vi sarebbero depositate scorie di medio livello. Ma la cosa più preoccupante sarebbe che dal 2010 a Pasquasia finirebbero anche le famigerate HLW di terza categoria, ossia le scorie la cui radioattività decade nel corso di migliaia di anni".

Molta carne al fuoco e nessuna verità che si associa ad un'amara realtà per la Sicilia: invece di morire di vecchiaia si muore di tumore?

La realtà che oggi le zone incontaminate in Sicilia sono pochissime perché quello che si vede all'esterno è  molte volte non corrispondente a quello che c'è nel sottosuolo dell'isola siamo forse diventati la fogna d'Italia?
Dove andare a fare una gita fuori porta all'insegna dell'aria pulita e del disinquinamento ambientale?

Lasciamo infine la parola ai politici Siciliani ed alla imminente campagna elettorale……..



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From: cirignotta maurizio <cirignottamaurizio@alice.it>

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