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mercoledì 26 marzo 2008

Ecolamp, il corretto riciclo delle eco-lampadine

comunicato stampa 26 marzo 2008

Innovazione tecnologica & tutela ambientale

Ecolamp, il corretto riciclo delle eco-lampadine.

Una moderna lampada ad alta efficienza consuma fino al 80% di energia in meno rispetto ad una ad incandescenza, riducendo anche le emissioni di CO2.
Peraltro, il mercurio contenuto al suo interno può inquinare circa 4 mila litri d'acqua, se disperso nell'ambiente.
Per evitare tali rischi è necessario un sistema di tracciabilità e tecnologie di riciclo ad hoc come quelle predisposte da Ecolamp.



Le moderne lampadine risparmiano energia e riducono i gas serra
Le tradizionali lampadine ad incandescenza consumano sotto forma di calore circa il 90% dell'energia elettrica utilizzata, trasformando in luce solo il rimanente 10%. Un enorme dispendio di energia che può essere evitato utilizzando
lampade fluorescenti compatte ad alta efficienza (LFC).
Le fluorescenti compatte, ovvero le moderne lampade a risparmio di energia, durano, infatti, 8 volte di più e abbattono i consumi complessivi dell'80%, con benefici economici ed ambientali. Ridurre i consumi significa non solo diminuire la spesa in bolletta ma anche le emissioni di gas serra conseguenti alla produzione di energia

I vantaggi ambientali ed economici
Una recente ricerca dell'European Companies Federation (ELC) conferma che la sostituzione delle lampadine ad incandescenza, se fosse effettuata in tutta Europa entro il 2015, porterebbe alla riduzione di 23 milioni di tonnellate di anidride carbonica, con un risparmio di 7 miliardi di euro.
In Italia la sola messa al bando delle incandescenti permetterebbe di tagliare circa 3 milioni di tonnellate di CO
2 e di risparmiare 5,6 miliardi di chilowattora all'anno, pari all'energia prodotta da una centrale termoelettrica di 1000 MW. Una misura a costo nullo per lo Stato, con benefici economici per i consumatori pari a circa 1 miliardo di euro all'anno.
Ecco un contributo importante per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei gas ozono-lesivi fissati dal
Protocollo di Kyoto.

La sostituzione delle lampade ad incandescenza
Per questi motivi, alla fine del 2007 il Governo italiano ha stabilito la completa sostituzione delle lampade ad incandescenza a partire dal 1° gennaio 2011. Dopo l'Irlanda,
l'Italia è il secondo Paese UE ad aver fissato l'addio alle incandescenti. Fuori dall'Europa iniziative analoghe sono state annunciate da Australia, Cina e Usa.

La necessità del corretto riciclo delle eco-lampade
C'è, però, anche per le lampadine a risparmio di energia un aspetto di eco-compatibilità di cui va tenuto conto. Poiché al loro interno sono presenti mercurio e polveri fluorescenti, quando si esauriscono, diventano rifiuti pericolosi. Oltre alla tossicità hanno anche la caratteristica della fragilità, essendo costituite per il 90% da vetro.
Durante la loro sostituzione è perciò necessario maneggiarle con cura evitandone la rottura. Soprattutto non devono essere gettate nella pattumiera o nel cassonetto e
bisogna separarle dai rifiuti solidi urbani affinché vengano avviate al corretto processo di ritiro e riciclo.

La pericolosità del mercurio
Il mercurio, come è noto, è estremamente nocivo per l'uomo, la fauna, e l'ambiente. "
Anche una singola lampadina di quelle con meno di 1 milligrammo di mercurioaffermano i ricercatori dell'Università di Stanford sulla rivista 'Environmental Research' - può contaminare 4 mila litri di acqua". Le piante e alcune specie di pesci rappresentano l'anello finale che è causa dell'introduzione di mercurio nella catena alimentare umana con danni che vanno dall'apparato neurologico al sistema cardiovascolare, da quello riproduttivo a quello immunitario (*).

Innovazione tecnologica e tutela dell'ambiente
Con l'innovazione tecnologica è cresciuta anche l'attenzione ambientale. Così se le lampadine ad alta efficienza sono "verdi" durante il loro ciclo di vita, quando si esauriscono, è previsto per legge un
processo eco-compatibile di riciclo che ha l'obiettivo di evitare la dispersione di mercurio e di polveri tossiche contenute al loro interno.

La Normativa sui RAEE
Le sorgenti luminose
energy saver esaurite sono classificate come RAEE, Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, dal Dlgs. 151/05 di recepimento delle Direttive UE 2002/95/CE, 2002/96/CE e 2003/108/CE. Dal 1° gennaio 2008, anche in Italia i Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (AEE), sono chiamati a farsi carico del fine vita dei loro prodotti, nel pieno rispetto dell'ambiente.

Il Consorzio Ecolamp
Ecolamp, costituito dai maggiori produttori nazionali ed internazionali di apparecchiature di illuminazione con una quota pari all'86% del mercato italiano, rappresenta il più importante Consorzio del Sistema RAEE chiamato ad assicurare il corretto riciclo dei rifiuti illuminotecnici sull'intero territorio nazionale.
Con l'inizio del 2008, lampade a scarica e a risparmio di energia (**), ma anche apparecchi di illuminazione (lampadari, plafoniere, ecc.) non sono più inviati alle discariche, occupando spazi già insufficienti, ma vengono destinati ad impianti specializzati in cui è possibile
recuperare il vetro, i metalli (alluminio, rame), le plastiche e mettere in sicurezza le sostanze pericolose presenti al loro interno (mercurio e polveri fluorescenti).

La tracciabilità dei rifiuti
Ecolamp è l'unico Consorzio ad operare per la raccolta dei RAEE con propri contenitori dotati di un codice di riconoscimento a barre. Questo permette al Consorzio di avere una costante tracciabilità dei rifiuti e la capacità di ottimizzare e migliorare la raccolta, nonché un monitoraggio continuo sulle quantità intercettate e l'operato delle aziende partner.


Il conferimento presso i centri di raccolta e il DM per il ritiro 1 a1 nei punti vendita
Per evitare che le eco-lampadine finiscano in discarica la Normativa ha stabilito la predisposizione di appositi
centri di raccolta, detti anche isole ecologiche, dove i RAEE sono ritirati dai Consorzi dei Produttori, come Ecolamp.
Inoltre è prevista la possibilità per i consumatori di restituire, in rapporto 1 a 1, le vecchie lampade al momento dell'acquisto di quelle nuove presso i
punti vendita della distribuzione.
Tale opportunità verrà disciplinata dall'entrata in vigore di uno specifico Decreto Ministeriale, attualmente in fase di definizione.
Ecolamp è impegnato anche su questo fronte per rendere possibile al più presto tale più agevole modalità di conferimento delle lampadine esaurite.

(*) Ricerche condotte dall'Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e l'Amministrazione degli Alimenti e delle Droghe degli Stati Uniti (FDA) hanno confermato come l'esposizione al mercurio avvenga principalmente attraverso l'alimentazione. Concentrandosi nella catena alimentare acquatica, il mercurio rappresenta un problema principalmente per le popolazioni che vivono in aree costiere, caratterizzate da consumi di grandi quantità di pesce e di molluschi. Tra queste, le categorie che ne subiscono gli influssi maggiori sono donne incinte e bambini. Il mercurio, infatti, riesce a superare rapidamente la barriera placentare e quella cerebrale inibendo lo sviluppo mentale del futuro bambino anche prima della nascita.
(**) Lampade oggetto della Normativa RAEE: tubi fluorescenti; sorgenti luminose fluorescenti compatte; sorgenti luminose a scarica ad alta intensità, comprese sorgenti luminose a vapori di sodio ad alta pressione e sorgenti luminose ad alogenuri metallici; sorgenti luminose a vapori di sodio a bassa pressione.




Link:

www.ecolamp.it

Cartella stampa on line: www.ecolamp.it/GetPage.pub_do?id=402882820eadb919010ebc96095a0023 <http://www.ecolamp.it/GetPage.pub_do?id=402882820eadb919010ebc96095a0023>

Foto in bassa (su richiesta disponibili in alta): www.ecolamp.it/GetPage.pub_do?id=402882820eadb919010ec1cae67500ec <http://www.ecolamp.it/GetPage.pub_do?id=402882820eadb919010ec1cae67500ec>

Video (su richiesta formati professionali): www.ecolamp.it/GetPage.pub_do?id=402882820eadb919010ebca492ae005c <http://www.ecolamp.it/GetPage.pub_do?id=402882820eadb919010ebca492ae005c>





Andrea Pietrarota
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