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domenica 30 marzo 2008

SATURA: 6 MOSTRE da sabato 5 aprile ore 17.00

COMUNICATO STAMPA




SEI MOSTRE A SATURA


sabato 5 aprile 2008 ore 17:00

sala maggiore - inaugurazione

< PINO TIPALDO >

mostra personale

a cura di Mario Napoli

aperta fino al 23 aprile 2008

dal martedì al sabato ore 16:30 – 19:00

chiuso lunedì e festivo

Genova, SATURA associazione culturale

Non è facile analizzare la pittura di Tipaldo, dati gli innumerevoli riferimenti agli artisti che lo hanno influenzato, come egli stesso dice: "il contrasto ideologico tra Boccioni e Dix mi affascina e mi stimola. L'esaltazione vitale futurista e l'umana disperazione dell'espressionismo fanno parte del mio contradditorio".

L'operazione di Tipaldo è infatti complessa: la partenza è quasi sempre un'immagine fotografica sulla quale l'artista lavora costruendo uno spazio pittorico che è essenzialmente un'ardita fusione tra scomposizione cubista e sintesi futurista.

Ma a differenza dei cubisti e dei futuristi che scompongono lo spazio tempo quasi esclusivamente ai fini di una ottimistica partecipazione alla costruttività scientifica dei primi decenni del '900, Tipaldo riesce, amalgamando le figure umane allo spazio che le delimita, ad ottenere effetti espressionistici di rarefatta alienazione e desolata solitudine.

Già sminuiti dalla provenienza da un mondo di immagini abusate, i personaggi che si muovono in questo spazio ne vengono permeati sino a smaterializzarsi.
I colori sono stesi in zonature settoriali che si stratificano e si compenetrano in una scomposizione delle immagini che è funzionale alla trasformazione dei soggetti animati negli stereotipi anonimi e meccanizzati della civiltà contemporanea.


sabato 5 aprile 2008 ore 17:00

sala prima - inaugurazione

< FIGURE >

mostra personale di Bruna Ferrarini Dell'Utri Vizzini

a cura di Mario Napoli

aperta fino al 23 aprile 2008

dal martedì al sabato ore 16:30 – 19:00

chiuso lunedì e festivo

Genova, SATURA associazione culturale

Bruna Ferrarini Dell'Utri Vizzini considera la figura umana il centro di ogni suo interesse per la pittura. Non solo per la dignità che la figura umana possiede in se stessa, ma per la vera passione che hanno sempre suscitato in lei l'indagine della fisionomia, la ricerca dell'espressione, la presenza sul volto del mutare dei sentimenti, del prevalere dell'uno o dell'altro, i segni del tempo sui volti amati, la bellezza dei tratti, la loro intensità o dolcezza.

Intitola questa rassegna FIGURE, ma avrebbe potuto intitolarla DONNE. In realtà i suoi modelli sono e sono sempre stati giovani volti femminili. Ritraendoli vorrebbe impossessarsi di ciò che è "dietro" la forma – quello che banalmente potrebbe dirsi carattere o spirito o sentimento – sempre cercando di restare nell'indefinito, nello "sfumato", avvicinandosi, direi quasi con pudore alla personalità del soggetto, per divinarne più la bellezza interiore che quella esteriore.

Pensa che figurazione e astrazione nella pittura siano in fondo etichette, comode per gli storici, ma forse ingannevoli per il nostro fare e il nostro giudicare e che l'operazione di chi si sente portato a dipingere, astratto o figurativo che sia, divenga ricerca di sé e dell'altro da sé, se è vera, come è vera, l'affermazione del pittore LUCIEN FREUD "Tutto è autobiografico e tutto è un ritratto".


sabato 5 aprile 2008 ore 17:00

sala colonna - inaugurazione

< LAURA MASCARDI >

mostra personale

a cura di Mario Napoli

aperta fino al 23 aprile 2008

dal martedì al sabato ore 16:30 – 19:00

chiuso lunedì e festivo

Genova, SATURA associazione culturale

S'inaugura Sabato 5 Aprile 2008 nella Sala Colonna la mostra personale di Laura Mascardi. Ho voluto questa mostra perché mi ha sorpreso scoprire i lavori di piccolo formato dove Laura riesce a mantenere la stessa forza gestuale che conosciamo nelle grandi tele. Ora in questi lavori la tecnica dell'acquerello gioca con l'informale e trascina in un mondo inafferrabile dove il processo della visione è come un'onda sempre uguale e unica nel suo frangersi e svanire sulla spiaggia. Acquerello che sembra plasmarsi nell'esigenza di far combaciare linguaggio con l'oggettività delle cose: istintualità e procedimento d'astrazione.

Emerge una sorta di richiamo al vero dove l'informale, in tensione, dipana le forme sciogliendole nella luce, vibrano mare - cielo - luna - spiagge con i colori della memoria e del sogno dove forme in movimento si fondono e si confondono violando tutte le regole.

Una annotazione si impone: la scelta di carta cotone fatta a mano o quella giapponese di riso, supporti che si integrano con il segno rapido che diventa scrittura fatta di colore, di trasparenze e forte gestualità per raccontare una visione del reale.

Infatti mare, cielo, voli di gabbiani, chiarori lunari, spiagge sono fermati da uno sguardo che quando torna non trova più la stessa scena, c'è tutto l'effimero "dell'attimo fuggente" nel frangersi dell'onda sotto il chiarore della visionaria luna.

Nulla è come appare tutto è in continua evoluzione in un movimento che scandisce il tempo sciolto nella vita. Questa tecnica pittorica che non consente titubanze o ripensamenti, impone "lungo pensiero breve gesto" ed è così che ritroviamo la cultura dei grandi maestri orientali fusa col romanticismo di Turner e Constable. Cultura legata al carattere specifico del mezzo espressivo impalpabile e al tempo stesso tanto concreto, tutto questo registrato da uno stile che è la sua identità.


sabato 5 aprile 2008 ore 17:00

sala portico - inaugurazione

< ANIMA D'ACCIAIO >

mostra personale di Barbara Danovaro

a cura di Marcello Danovaro

aperta fino al 23 aprile 2008

dal martedì al sabato ore 16:30 – 19:00

chiuso lunedì e festivo

Genova, SATURA associazione culturale

L'esigenza di misurarsi con l'espressività della materia pittorica è alla base del lavoro artistico di Barbara Danovaro. Un mondo fatto di ferrovie, fabbriche, ponti, stabilimenti, acciaierie ci viene restituito come il lascito testamentario di un'umanità ormai estinta. Un paesaggio lunare dove giganteggiano le moderne cattedrali dell'agire umano, forme in cui si è esaurito il senso più proprio del fare, del produrre. Non c'è aspettativa né fiducia nello sviluppo tecnologico, nella techné come riscatto salvifico, il tempo è fermo e sospeso come lo sono le emozioni più profonde. E' morto il sogno dell'avanguardia che vedeva nell'industrializzazione il segno della vitalità interna ed esterna della società che si forma e si trasforma. Lo spazio industriale diventa così non più una realtà oggettiva, ma la rappresentazione mitica della struttura della coscienza. Per questo l'utilizzo della pittura come lo strumento migliore per imprimere emotivamente il campo della rappresentazione. La materia pittorica diventa una sostanza sensibile e impressionabile che assorbe le sensazioni, appiattendo i volumi ed estendendo il tempo. Tutto il vissuto diventa materia pittorica e come ogni materia manipolata si fa memoria, qualcosa di nostro che si estrania da noi ed esiste per conto proprio. L'utilizzo del colore come tono costante di una percezione interiore si mescola al cupo e al nero e al pallore baluginante di uno spazio amorfico, come informe è la coscienza che ha prodotto le architetture industriali. Il messaggio sociale che si scorge nell'alienazione dei luoghi coincide con la dimensione esistenziale, l'assenza della natura è l'essenza della natura umana che tinge ogni esperienza sensibile del proprio timbro emotivo.

Per Barbara Danovaro l'arte è l'esercizio quotidiano della pittura teso a colmare il vuoto tra gli spazi e la soggettività per recuperare il senso smarrito di un destino comune.


sabato 5 aprile 2008 ore 17:00

sala cisterna - inaugurazione

< UTOPIA >

mostra personale di Luigi Carpineti

testo di Miriam Cristaldi

aperta fino al 23 aprile 2008

dal martedì al sabato ore 16:30 – 19:00

chiuso lunedì e festivo

Genova, SATURA associazione culturale

In greco, il termine utopia significa "nessun luogo" ovvero concezione immaginaria di un mondo che si contrappone alle difficoltà e accidenti della realtà storica in cui si vive. Se Jean Paul Sartre aveva teorizzato l "Essere e il nulla" e vedeva l'esistenza umana come un "buco", un vuoto che si allarga per accogliere invano il Sé, l'utopia di Luigi Carpineti lo porta invece a descrivere "visivamente" il vuoto. Come? Facendo galleggiare in spazi del supporto - volutamente lasciati bianchi - oggetti (dipinti) tratti dal banale quotidiano. Insomma, l'habitat umano, in questa pittura, risulta volutamente inghiottito, completamente fagocitato dal rovello del pensiero, dalla complessità del vivere contemporaneo in cui tutto è sottoposto a ridefinizione in attesa di nuove, future identità. Nello sconcerto di oggi, dove alle crisi societarie si susseguono sviluppi tecnologici impensabili, l'uomo fa fatica a trovare l'armonia nell'immaterialità che lo circonda. Siamo infatti testimoni di una nuova era e la tecnologia digitale sta sradicando il nostro modo di pensare, di comportarci e di operare (vedi "Materia Immateriale", Miriam Cristaldi, ed. Peccolo, Livorno 2003). Sta prendendo corpo un nuovo elemento di natura fuggevole, una materia immateriale imprendibile, che corre nelle reti su sistemi di trasmissioni-dati, costituita da linee in fibra ottica (tecnologia digitale), ponti radio, fili telefonici, antenne paraboliche... Luigi Carpineti, in questo contesto, si ferma. Toglie la spina. Per riflettere. E, quasi eseguendo un lento esercizio di antropologia, prova a ridefinire poveri oggetti d'uso quotidiano come "Dentifricio con spazzolino da denti". "Piatto con forchetta e coltello", "Abat-jour con sveglia", "Saggina e contenitore di spazzatura" o, ancora, "Vaso con fiori" ecc., corrispondenti anche ai titoli delle opere. Un azzeramento totale della corsa tecnologica e un provare a "rimembrare" ciò che sta per scomparire o per subire processi trasformativi. Come il sillabare faticoso di un bambino alle prese con le lettere dell'alfabeto. In questo senso, un memorizzare ciò che sta per entrare nel museo di un antico e recente passato. Sì, perché tali oggetti sono appena abbozzati rudimentalmente nel loro profilo con una linea marcata (quasi sempre nera) simile ai contorni specifici del timbro. Forse per voler fissare nel vuoto, in un precario spazio-tempo al di fuori delle categorie, ciò che è più riferibile ai concetti della mente. Quasi un lento, faticoso sillabare una realtà in via di trasformazione. Allora prendono corpo "oggetti-embrionali" come labili tatuaggi fissati nella roccia del pensiero, secondo lo stile ruvido dei primordiali graffiti. Segni essenziali, questi, che nella loro forza incisiva, tendono a mostrarsi più come espressione simbolica che come mera oggettualità. Come per il dipinto dove si materializza la silhouette di una scopa (in granaglie) accanto al circolare profilo di un bidone per rifiuti. Decise geometrie libere che rimandano agli archetipi. O ancora quello della "Veranda" dove l'essenziale costruzione che struttura le vetrate laterali (sormontate da un fantasmatico architrave),è attraversata al centro da una croce nera (le maniglie), fornendo idealmente l'immagine


sabato 5 aprile 2008 ore 17:00

sala pozzo - inaugurazione

< SCULTURA inSATURA >

mostra collettiva di scultura

a cura di Mario Napoli

aperta fino al 23 aprile 2008

dal martedì al sabato ore 16:30 – 19:00

chiuso lunedì e festivo

Genova, SATURA Associazione Culturale

Con il Patrocinio di Provincia e Comune di Genova, s'inaugura, nella sede dell'Associazione Culturale Satura (Piazza Stella 5/1), sabato 5 aprile 2008 alle ore 17:00, la mostra collettiva < Scultura inSatura >. A cura di Mario Napoli.

A quattordici anni dall'apertura (19 febbraio 1994) SATURA, dedica uno spazio interamente alla scultura con il proposito di farne una vetrina dove gli appassionati possono trovare e trovarsi con l'importante disciplina. Lo spazio dedicato, affiancherà i cinque spazi già attivi permettendo una maggiore fruibilità tra le tematiche contemporanee, gli autori affermati, i giovani talenti ed i maestri storici italiani ed internazionali.

In questa occasione verranno proposte opere uniche di Song Hyun – Ho, Kim Joo – Hyok, Jeong De Kyo, Le Bon Gyu, Sylvia Loew, Byun Jaebong, Rosy Maccaronio, Lia Sanna, Choi Dae Sung, Jan Sae Wook.


SATURA associazione culturale centro per la promozione e la diffusione delle arti

piazza Stella 5/1, 16123 Genova tel/fax: 010.246.82.84 // 010.66.29.17

cell. 338.291.62.43

e-mail: info@satura.it www.satura.it

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