Cerca nel blog

domenica 22 giugno 2008

Servas e la pace


Tempi di Fraternità
Servas e la pace.

Bulimia del viaggiatore che vuol vedere tutto e nel minor tempo possibile: un'ingordigia di immagini senza volto, indifferente ai contenuti, sorda alle situazioni e cieca di fronte alle differenze. Assistiamo ad un paradosso estremo: nel mondo in cui tutti viaggiano, il viaggio si eclissa, resta il puro agitarsi.

Franco Ferrarotti

Per spiegare cos'è Servas mi piace partire da un paradosso. Ripensate alle prime raccomandazioni che avete ricevuto quando eravate piccoli, ma già emancipati dalla protezione familiare al punto da avere una vostra vita sociale autonoma, benché magari limitata ai giardinetti dietro l'angolo: "Non parlare con gli sconosciuti, non accettare nulla da loro"; e più tardi, quando mamma e papà azzardavano un'uscita a due lasciandovi a casa da soli: "Non aprire a nessuno".

Precauzioni sacrosante, intendiamoci, ma che illustrano bene quanto l'ignoto sia nel nostro immaginario carico di aspettative angosciose come se necessariamente, e non solo con una probabilità tutto sommato limitata, debba contenere qualcosa di negativo. La diffidenza appresa da bambini fa presto a superare i giusti confini dell'autotutela per cui era stata inizialmente concepita e a espandersi fino a diventare a volte un sospetto indistinto e generalizzato verso tutto ciò che è nuovo: cibi, posti, situazioni, abitudini, persone. L'Altro è diverso e quindi potenzialmente pericoloso, tanto ci basta. Non ci interessa saperne di più.

Ecco, Servas è un'associazione di persone che contravvengono felicemente a quei vecchi consigli pieni di buon senso. Persone che incontrano altre persone di cui nulla sapevano fino al giorno prima, cui aprono le porte di casa loro o che da loro sono accolte pochi chilometri più in là o dall'altra parte del mondo. Persone che quando arriva una chiamata da un numero sconosciuto non pensano solo a un errore, che quando giunge una mail da un mittente ignoto non immaginano l'ennesima spam, ma che piene di curiosità pregustano il fatto che potrebbe essere un nuovo visitatore, una nuova scoperta, magari addirittura un nuovo amico.

Servas (che in esperanto significa io servo) è stata un'idea di Bob Luitweiler, un signore che, fin quando non se n'è andato a 89 anni poche settimane fa, ancora era felice di avere ospiti nella sua San Francisco. Un'idea spiazzante nella sua semplicità, nata dall'orrore suscitato dai lunghi anni della guerra: se le persone dei più disparati Paesi si incontrassero si accorgerebbero che, contingenze ambientali e culturali a parte, siamo tutti uguali; smetterebbero di considerarsi potenziali nemici; si rifiuterebbero di partecipare ad altri conflitti. E dove potrebbero incontrarsi tutte queste persone? Nel posto più ovvio: nelle loro case, ospitando o essendo ospitati.

L'idea si è diffusa pian piano, in un discreto ma efficace tam-tam, senza bisogno di comprare spazi pubblicitari sui giornali o in mezzo ai programmi TV: io sono la coordinatrice per il Piemonte da tre anni e tutte le numerose persone che ho iscritto hanno conosciuto Servas tramite il passaparola. Le parole viaggiano e comunicano cose anche molto diverse da quelle che ci propinano i molti indottrinamenti cui siamo esposti. Servas è ora diffusa in moltissimi Paesi del mondo e funziona dappertutto grazie al lavoro dei volontari che intervistano i nuovi iscritti, organizzano le riunioni, scrivono sul notiziario, raccolgono le quote e gestiscono la contabilità, offrono pasti, docce, informazioni turistiche, compagnia, condivisione, aiuto, a volte anche conforto, il tutto senza che avvenga alcuno scambio pecuniario tra le parti in questione.

Avrei potuto dire "gratis", ma non lo dico e non solo per scoraggiare l'approccio utilitaristico di quelli che già si fregano le mani pensando di poter girare il mondo senza pagare l'albergo. Non lo dico perché non penso affatto che essere in Servas, come volontari dell'organizzazione o come "semplici" soci, non costi nulla: affittare una stanza comporta una semplice strisciata della carta di credito, costruire una relazione con chi si incontra sul proprio cammino fa "spendere" molte più energie, disponibilità, tempo e neuroni eppure è questa la chiave di tutto – la filosofia Servas non è quella di avere la stanza per l'ospite nella propria villa di 500 m2, ma quella di avere lo spazio mentale ed emotivo per l'ospite nella propria vita spesso così strapiena di impegni, impicci e problemi da affrontare sempre di corsa.

Né penso che questo prodigarsi, al contrario, sia solo un'uscita nel bilancio della vita. Esperienze, incontri, rapporti che si intrecciano spontaneamente sono l'unica ricchezza veramente scevra da ogni implicazione economica, una moneta di scambio universale che non ha quotazioni in Borsa e che sfugge alle valutazioni degli speculatori. Il solo fatto di uscire da questo gioco globale, dalle logiche del mercato che vuole monetizzare tutto, dalla concezione del viaggio come mero consumo compulsivo da svolgersi in luoghi che sono i cloni del nostro anonimato quotidiano è una soddisfazione impagabile. Ed è anche un gesto concreto e profondamente rivoluzionario alla portata di tutti.


di Giuliana Cupi (http://troppagrazia.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1937181)su Servas

1 commento:

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *