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martedì 9 settembre 2008

Calcio, Napoli. Vincenzo Marra: Chiudere le curve? Una buffonata

Comunicato Stampa Econews

 

Calcio, Napoli. Il regista Vincenzo Marra: " Chiudere le curve? Una buffonata".

 

" La misura di chiudere le curve è una buffonata, chi si reca in curva potrebbe scegliere i distinti o la tribuna per andare, comunque allo stadio".  Così il regista Vincenzo Marra, in una lunga intervista rilasciata all'agenzia Econews ( si prega di citare la fonte), commenta la decisione di chiudere le curve a e b per le prossime partite del Napoli. " Quella scelta  è simbolica, c'è il rischio che crei una maggiore sete di protesta e violenza, un provvedimento restrittivo e repressivo, ma che non avrà alcun effetto. Non si può andare avanti chiudendo una curva, vietando una trasferta. La mia proposta è quella di vietare tutte le trasferte, avremmo evitato i morti e gli incidenti degli ultimi anni".

Marra che ha firmato un documentario nel 2002 'Eam, estranei alla massa' su un gruppo organizzato della curva napoletana, precisa: " Quel film è del 2002, sono passati 6 anni, il discorso è lo stesso. Io facendo il film mi sono accorto di avere a che fare con persone, non certo disagiate, persone con lavoro, intelligenza, capacità di sintesi, tutto quello che lo stereotipo di chi non conosce potrebbe pensare. Ho fatto un film zavattiniano, pasoliniano, provando a parlare con i dati della realtà, quei ragazzi sono persone normali da tutti i punti di vista". 

Marra guarda al calcio come specchio del tessuto sociale: " Bisogna fare un discorso più profondo. Siamo nel mondo della precarietà e del disagio, basta passeggiare nelle grandi città, i fenomeni anche di violenza non possono prescindere dal momento storico di declino che viviamo".

Il regista napoletano parla della sua città, violenza come metafora di una Napoli in declino? " C'è lo stadio, ma ci sono anche altre manifestazioni di violenza che viviamo nella nostra quotidianità. Per affrontare i problemi non possiamo prescindere dalla società nel suo complesso.  La nostra città ha ferite profonde ed aperte e queste ferite si sentono sempre, ogni giorno di più. Per Napoli è difficile trovare una spiegazione semplice".

Come si risolve il problema della violenza nel calcio? Marra sottolinea: " Non ho soluzioni facili. Quello che ha sorpreso di questa maledetta trasferta dei tifosi napoletani a Roma è la cacciata dei passeggeri dal treno e questo ha scandalizzato giustamente tutti. Due anni fa i tifosi di Roma e Lazio hanno incendiato un commissariato, in questi due anni ci sono stati due morti, incidenti sempre e comunque. Il problema è più complesso e profondo del chiudere le curve, intanto, si potrebbe vietare le trasferte a tutti visto che non si è capaci di risolvere il problema alla radice perché sembra che adesso solo i napoletani siano la feccia da punire". 

Marra racconta il calcio a Napoli: "E' uno dei pochi posti in Italia dove il calcio si tramanda di padre in figlio, come se fosse un bene della città, parliamo di una città difficile, spesso il calcio può essere un momento di aggregazione positiva.  E' un bene, qualcosa vicino alla simbologia e noi napoletani siamo attaccati ai simboli".

Il regista Vincenzo Marra conclude la sua intervista ad Econews ricordando la sua passione per il calcio e per il Napoli: "  Nel calcio c'è molto che non quadra, ma è un luogo legato alla mia infanzia, io cerco simboli e luoghi.  Continuo ad ingannarmi, continuo a seguire il Napoli, sono vicino agli autori latinoamericani che hanno visto e vedono il calcio come cultura".

 

 

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