Sono state le scadenze temporali previste dalla Direttiva Europea 2006/66/CE a richiamare l’attenzione del nostro Paese sul tema della creazione di un sistema nazionale che garantisca la raccolta ed invio a ricicloni tutti i tipi di batterie esauste. Le batterie al piombo in Italia – quelle per l’avviamento delle auto, delle barche, dei mezzi agricoli - vengono raccolte dal Cobat, con risultati quantitativi e qualitativi per efficienza e sicurezza che ne fanno un caso di eccellenza a livello internazionale, ma per tutto il variegato panorama delle batterie non piombo un sistema che garantisca altrettanta efficienza ed efficacia non esiste. Ecco perché il Consorzio propone un progetto pilota per gestire efficacemente la raccolta ed il riciclo di tutti i tipi di batterie. La sperimentazione prevede la realizzazione di una rete capillare di punti di raccolta e di una forte attività di comunicazione ed informazione ai cittadini, parte fondamentale per la riuscita di questa operazione di tutela ambientale. In queste pagine, attraverso un motore di ricerca, sarà infatti possibile conoscere il punto di raccolta più vicino alla propria abitazione. Le batterie portatili sono: Batterie non ricaricabili = batterie primarie - Alcalino-manganese (per apparecchi ad elevato fabbisogno di energia, per es. walkman) - Zinco-carbone (per apparecchi a basso consumo, per es. sveglie) - Litio (ad esempio, per fotocamere, orologi da polso o calcolatrici tascabili) - Zinco-aria (batterie per usi specifici, ad esempio apparecchi acustici) - Ossido d’argento (celle a bottone, ad esempio per orologi o calcolatrici tascabili) Batterie ricaricabili = batterie secondarie = accumulatori - Nichel-cadmio (batterie economiche per apparecchi ad elevato consumo di energia) - Nichel-idruro metallico (per giocattoli, videocamere, apparecchi radio; meno nocive degli accumulatori al nichel-cadmio) - Ioni di litio e polimeri di litio (per cellulari, notebook o fotocamere digitali
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