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domenica 15 febbraio 2009

I DUE GEMELLI VENEZIANI (recensione)

Noctivagus
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
presentano
dal 3 febbraio al 1° marzo

I DUE GEMELLI VENEZIANI
di CARLO GOLDONI
con
Massimo Dapporto
e con
Alessandra Raichi, Giovanna Centamore, Osvaldo Ruggieri Francesco Gusmitta,
Umberto Bortolani, Marianna De Pinto Carlo Ragone, Felice Casciano,
Adriano Braidotti, Lamberto Consani

scene Pier Paolo Bisleri
costumi Elena Mannini
luci
Sergio Rossi
musiche
Germano Mazzocchetti
regia Antonio Calenda

Un classico intramontabile di Goldoni, I Due Gemelli Veneziani, conquista il pubblico del Quirino.
Scritta nel 1747 questa deliziosa ed esilarante commedia degli equivoci non perde il suo fascino e la sua attualità. E' commedia dell'arte ancora viva e vitale che ha sempre qualcosa da dire al pubblico di ogni tempo per la sua modernità, per l'analisi in chiave ironica dei vizi e delle virtù dell'uomo e per il divertente gioco dei doppi sensi sempre abilmente ed elegantemente proposti.
Due fratelli gemelli separati da piccoli, Tonino e Zanetto, si trovano contemporaneamente in Verona, l'uno all'insaputa dell'altro. Zanetto, uomo rozzo, sciocco e codardo, deve sposare Rosaura figlia del ricco e avaro dottor Balanzoni e amata in segreto dal vecchio Pancrazio. Tonino, gentiluomo intelligente, affascinante ed arguto, deve riunirsi alla sua promessa Beatrice corteggiata, però, anche da Florindo e Lelio.
Un cofanetto di gioielli consegnato per sbaglio da Arlecchino a Tonino invece che al suo padrone Zanetto, dà il via ad una serie di comicissimi equivoci che sfoceranno nel lieto fine seppur dal retrogusto dolceamaro.
Bravissimi tutti gli attori del cast che ben incarnano i caratteri delle maschere tradizionali della commedia dell'arte. Ricordiamo, tra gli altri, Adriano Braidotti nella parte di Arlecchino, Giovanna Centamore nel ruolo di Colombina, Umberto Bortolani in quello del cattivo Pancrazio e Felice Casciano in quello di Lelio.
Banco di prova per attori di razza, il doppio ruolo di Tonino-Zanetto, evidenzia la versatilità di uno straordinario Massimo Dapporto che, in dialetto veneziano, recita impeccabilmente passando da un personaggio all'altro con assoluta maestria e credibilità.
La scenografia di Pier Paolo Bisleri è un capolavoro di buon gusto ed eleganza, minimalista ma di gran classe come i costumi di Elena Mannini. Attenta e curata, infine, la regia di Antonio Calenda.
Un capolavoro di testo, un capolavoro di messa in scena. Da vedere assolutamente.
(Ilda Ippoliti)
TEATRO QUIRINO
Via delle Vergini, 7
00187 Roma tel. 06 6794585

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