Sarà inaugurata venerdì 14 gennaio alle ore 18 la mostra “Autoritratti triestini. La donazioneHausbrandt”, che resterà aperta fino al 6 marzo.
La mostra curata dalla conservatrice del Museo Susanna Gregorat, prende origine da una delle più importanti donazioni pervenute nella storia del Museo Revoltella. Roberto Haubrandt, notissimo industriale del caffè, donò - nel 1958 - quarantacinque autoritratti (oli, acquerelli, disegni, incisioni, sculture in bronzo e in gesso) appartenuti alla collezione di Luigi Devetti, proprietario di una storica trattoria degli artisti, e da lui acquistati in quell’anno.
In seguito raccolse per suo contro altri quattordici autoritratti e li donò al museo negli anni successivi. Dopo la sua scomparsa, altre due donazioni da parte dei suoi eredi, nel 2003 l’ “Autoritratto col cappello rosso” di Leonor Fini e nel 2010 la scultura “Eva” di Marcello Mascherini, hanno completato la collezione.
Tra gli artisti più noti si vedranno esposti Piero Marussig, Timmel, Sbisà, Levier, Lannes, Barison, Malacrea, Rietti, Rovan, Zangrando, Asco, Bergagna, Rossini, Noulian, ecc. Il percorso espositivo comprende una sezione dedicata alle opere degli artisti rappresentati dagli autoritratti possedute dal museo.
La famiglia Hausbrandt per molti anni ha legato la sua storia a quella della città del caffè. Il 15 novembre 1892, in via Machiavelli 6 a Trieste fu aperto un modesto magazzino sede della ditta ”H. Hausbrandt”. Dopo la prima guerra, l’ottima intuizione del signor Hermann di abbinare al caffè tostato la scommessa sulle prime macchine per l’espresso, farà la fortuna della ditta. Verso la fine degli anni Ottanta il marchio passa nelle mani di Martino Zanetti, e oggi la Hausbrandt ha sede a Nervesa della Battaglia in provincia di Treviso. Roberto Hausbrandt è invece titolare della Caffè Adler di Trento. Ma il legame con la città resta e le donazioni al museo ne sono testimonianza.
La mostra si può visitare ogni giorno (escluso il martedì) dalle 10 alle 18.
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