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domenica 2 febbraio 2014

Siria: Salviamo il dittatore ? ; Morti 7300 bambini dal marzo del 2011 !!



Sembra essere opinione comune da parte degli stati quella di salvare la testa del dittatore Bashar al Assad . I trattati di pace  di Ginevra attualmente in essere rappresentano solo la facciata diplomatica di una guerra civile che si vuole far continuare. Alla luce  delle migliaia di morti, la guerra in Siria è solo una storia drammatica per i diritti umani. Sono oltre 136.000 le persone rimaste uccise in Siria dall'inizio del conflitto (marzo 2011), 47.998 sono i civili; tra le vittime , oltre 7.300 sono solo bambini. L'Osservatorio siriano per i diritti umani parla chiaro, dalla sua sede di Londra, e sottolinea come proprio lo scorso mese di Gennaio 2014 la recrudescenza del conflitto civile sia ampiamente aumentata dallo scoppio delle ostilità del 2011. Sembra chiaro che la comunità internazionale voglia favorire l’attacco finale del regime dittatoriale verso gli insorti. L'ultimo bilancio delle vittime registrato dall'ong alla fine di dicembre era di 130.433 morti, ma i violenti scontri tra ribelli e forze governative, così come tra ribelli e jihadisti, hanno causato quasi 6.000 morti da allora. Nel dettaglio, dall'inizio del conflitto sono almeno 31.629 i combattenti dell'opposizione ad essere rimasti uccisi, tra cui oltre 8.000 jihadisti; sul fronte del regime l'ong ha registrato la morte di 53.167 soldati e miliziani, di 271 combattenti del gruppo sciita libanese Hezbollah e di 338 membri di altre brigate sciite schierate al fianco di Damasco. Il bilancio dell'ong comprende anche 2.824 individui non identificati. L'Osservatorio ha sottolineato come il bilancio reale delle vittime potrebbe essere molto più pesante, a fronte dell'"estrema segretezza" da parte di ribelli, jihadisti e membri del regime sul numero dei propri caduti. L’appuntamento di Ginevra quindi ha solo allungato i tempi e nella prima fase come si evince dalle dichiarazioni  di Lakhdar Brahimi(diplomatico algerino), ha solo portato a risultati non certi. L’appuntamento del prossimo 10 febbraio si apre sotto l’Egidia dell’insicurezza , raggiungere un risultato utile sarà difficile, il dittatore ,infatti, non vuole fare nessun passo indietro. Dall’inizio dei negoziati sono morte 1900 persone. Ultima in ordine di tempo l’attacco sferrato  il 1 febbraio 2014 che ha provocato la morte di  46 civili, tra cui 13 bambini. Il raid è stato portato avanti dagli elicotteri del presidente  Bashar al Assad contro la città di Aleppo. La guerra civile continua ed i morti aumentano, la diplomazia internazionale continua a vivere una condizione di stallo e si parla  anche di una fuga organizzata dello stesso  Bashar al Assad attraverso la Turchia per cercare di arrivare ad una conclusione del conflitto.

                                                                                                       Di Maurizio Cirignotta

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