Cerca nel blog

giovedì 6 novembre 2014

Cisco Connected World Technology Report (CCWTR) 2014

Lavorare da Marte, con Internet “impiantata” direttamente nel cervello? Forse. In una ricerca Cisco, ecco come la tecnologia costruirà il futuro del lavoro
I professionisti più giovani e quelli della generazione X concordano con le aziende sui vantaggi di uno stile di lavoro da “super tasker”

Milano, 6 novembre 2014  –  Secondo l’edizione 2014 dello studio Cisco Connected World Technology Report (CCWTR), le aziende hanno modificato le proprie scelte organizzative per adeguarsi all’esigenza di maggiore flessibilità espressa da lavoratori giovani e meno giovani.
Nell’insieme, il Connected World Technology Report rileva i cambiamenti più significativi che la tecnologia sta apportando al mondo del lavoro, e mostra come gli strumenti, le app e le soluzioni preferite dai lavoratori di entrambe le generazioni creano nuovi stili di lavoro  - incluso il “supertasking”, con persone che utilizzano anche quattro device diversi per lavorare! Gli elementi emersi dalla ricerca consentono inoltre di ipotizzare l’impatto degli smart device di nuova generazione – ad esempio i wearables – sulle scelte e sulle strategie IT delle imprese, con particolare riguardo allo scenario emergente dell’Internet of Everything, con le sue nuove forme di connettività e i nuovi modi di comunicare.
Ricchissimi i dati emersi dalla ricerca, che prende in considerazione comportamenti, abitudini, preferenze, stili di vita e punti di vista sul futuro del lavoro.  Rispetto alle precedenti edizioni, che coinvolgevano soltanto le nuove generazioni di lavoratori (i “Millennials”) quest’anno sono stati interpellati anche gli appartenenti alla generazione X e sono state rilevate specificamente le risposte date dai lavoratori impiegati nell’area risorse umane.
Scorrendo lo studio, si scopre ad esempio che la maggior parte dei professionisti appartenenti alla generazione X e Y pensa che nel 2020 smartphone e tecnologie indossabili saranno i mezzi più utilizzati per restare sempre connessi; ma il portatile “ resiste” e resisterà come strumento di lavoro da usare come prima scelta quando ci si trova in ufficio.
Allo stesso tempo, molti altri elementi stanno cambiando, in direzioni anche contrastanti: cambia la percezione del lavoro “da remoto”  (il 44% dei Millennials si sente più produttivo quando è in ufficio);  si ridimensiona il peso dell’utilizzo delle app più innovative per lavorare (sei lavoratori su 10 preferiscono ancora carta e penna piuttosto che una app per prendere note); cambiano le strategie di ricerca del personale (il 50% dei recruiter sarebbe disposto ad assumere personale sulla base di un colloquio realizzato solo in video).

Contenuti generali della ricerca
La ricerca Cisco Connected World Technology Report esamina la relazione fra il comportamento umano, Internet e la pervasività della rete.  Dall’esame di questa relazione emergono dati che indicano come le aziende potranno agire per restare competitive in uno scenario in cui gli “stili di vita tecnologici” hanno sempre maggiore influenza. Il report globale si basa sulle risposte date da professionisti fra i 18 e i 50 anni di 15 paesi del mondo; evidenzia le sfide che già oggi le imprese devono affrontare, per trovare il giusto equilibrio fra le esigenze dei dipendenti di oggi e di domani e le esigenze di business, in un quadro caratterizzato da crescente mobilità, rischi d sicurezza, tecnologie che rendono le informazioni sempre più ubique.

Dati principali
IL LAVORO DEL FUTURO

Caccia al “Supertasker”: sarà lui il tipo di lavoratore più desiderato in futuro?
Quattro lavoratori su dieci (Gen X e Gen Y), e quasi sei professionisti delle risorse umane su 10,  si considerano “Supertasker”: persone in grado di fare più di due cose alla volta, e di farle bene.
I professionisti delle risorse umane ritengono che avere dei Supetasker in azienda elevi le aspettative di performance positive, e quindi molti ritengono che questo tipo di lavoratori siano ideali per ricoprire ruoli manageriali, ruoli da consulente o posizioni executive.
Circa metà dei lavoratori di entrambe le generazioni (X e Y) ritiene che il Supertasking renda più produttivi. Il 62% dei professionisti delle risorse umane crede che questo tipo di lavoratori migliori la produttività dell’azienda
Quasi due terzi di tutti gli interpellati pensa che nel 2020 il “Supertasking” sarà la caratteristica che la propria azienda apprezzerà di più nei dipendenti
Molti spiegano di avere imparato ad essere un Supertasker gestendo la propria vita privata, e la gran parte dichiara di gestire insieme attività lavorative e private: ciò è valido in particolare per la generazione X (lo fa il 70%)

Gen X vs. Millennials
I professionisti della generazione Y (i “Millennials”) ritengono prevalentemente di avere delle capacità differenti rispetto ai lavoratori della generazione X,  quando si tratta di efficienza e di multitasking. Il 56% ritiene di essere più efficiente dei lavoratori più anziani.
Più di 4 lavoratori su 10 ritengono che chi appartiene alla generazione Y sia più bravo nel Supertasking, rispetto alle altre generazioni
Il 60% dei lavoratori di Generazione X e l’81% di chi lavora nelle risorse umane pensa che i dipendenti della generazione Y portino a termine più rapidamente i loro compiti rispetto ai colleghi più vecchi,  usando mobile e app.
Inoltre, sette professionisti delle risorse umane su 10 pensano che la generazione Y lavori più rapidamente se può usare i propri device mobili e le proprie app, invece di usare l classico computer o il portatile.

Vivere e fare Supertasking pericolosamente
Poco meno della metà degli interpellati si occupa di alcune attività legate al lavoro (mandare email, SMS, tweet, utilizzare Siri…) mentre lavora
Due terzi risponde a telefonate di lavoro mentre guida, e circa metà dichiara di trascorrere al telefono almeno un quarto del tempo in cui si trova alla guida

Gestire dipendenti della generazione X e della generazione Y
Circa due terzi dei lavoratori di generazione X e oltre 8 su 10 professionisti delle risorse umane hanno gestito in passato o gestiscono attualmente lavoratori di entrambe le generazioni
Tra questi, la gran parte nota che i lavoratori più anziani sono più facili da gestire; comunque, un terzo ritiene che entrambi i gruppi si possano gestire facilmente
Oltre un terzo dei lavoratori di Generazione X, ed i professionisti delle risorse umane che hanno esperienza di gestione dei lavoratori più giovani ritengono che la maggiore difficoltà nei loro confronti sia causata dalla loro ambizione di avere “tutto e subito”
I lavoratori della generazione X e i professionisti delle risorse umane concordano sul fatto che in futuro i manager dovranno cambiare l’approccio di formazione/mentoring ed il modo di lavorare con i dipendenti della generazione Y, perché questi saranno sempre più numerosi nella forza lavoro.

Il futuro delle risorse umane e del recruiting
Il 58% dei professionisti delle risorse umane sarebbe disposto ad assumere un candidato anche dopo avere avuto con lui solo un colloquio organizzato in video conferenza (senza mai incontrarlo di persona=
Quando si tratta di assumere personale con ruoli da manager, però, la percentuale di coloro che potrebbero assumere senza un colloquio di persona diminuisce un po’ (è il 50%)
Valutando il ruolo della cultura organizzativa nei criteri di assunzione, i professionisti delle risorse umane sono equamente divisi fra coloro che ritengono sia più importante assumere i lavoratori con maggior talento o i lavoratori che meglio si adattano alla cultura aziendale.
Molti professionisti delle risorse umane (il 40%) ritengono che le abilità personali siano più importanti quando si tratta di assumere manager rispetto a quando si tratta di assumere personale per posizioni di ingresso
Mentre un terzo dichiara che il loro approccio alla ricerca di personale rimarrà sempre legato alla realtà locale, 1 su 5 dichiara di condurre già ricerche su scala nazionale o globale.

La morte del lavoro “dalle 9 alle 5” e lo stile di vita always on
Oltre la metà dei lavoratori (Generazione X e Y) si considera accessibile per motivi di lavoro 24 ore al giorno, 7 giorni su 7; tre su dieci sono disponibili sia per email sia al telefono
Esiste ancora la giornata di lavoro dalle 9 alle 5? Oggi prevale una giornata di lavoro articolata diversamente: qualcosa come “dalle 7 alle 8”, poi dalle “9 alle 12”, dalle “14 alle 17” e ancora “dalle 9 alle 10”.
Le abitudini di lavoro flessibili sono in aumento: circa un quarto dei lavoratori di entrambe le generazioni opera in aziende che consentono di lavorare da casa
Interessante notare che chi fa parte della Generazione Y ed ha la possibilità di lavorare da remoto, preferisce lavorare in ufficio in misura maggiore <![if !vml]><![endif]>rispetto a chi ha la stessa possibilità ma fa parte della generazione X
Guardando a chi lavora per aziende che consentono il lavoro da casa, ben 4 su 10 lavoratori della generazione Y dichiara di essere più concentrato e produttivo se lavora in ufficio
Oltre un quarto dei lavoratori nell’insieme è convinto che “nel 2020”  le aziende saranno organizzate in modo più distribuito, a livello nazionale o globale; i manager non avranno bisogno di stare nello stesso ufficio dei loro riporti ogni giorno della settimana.

Una pausa pranzo da tre ore è la nuova norma: Generazione X e Y preferiscono la flessibilità lavorativa ed in cambio lavorare ad orari “strani”
I lavoratori sono divisi abbastanza equamente, quando si tratta della tipica giornata lavorativa da colletto bianco; poco meno della metà desidera la libertà di lavorare ovunque ed in qualunque momento, senza restrizioni (invece di avere una giornata lavorativa tradizionale dalle 9 alle 5).
La gran parte dei lavoratori più anziani crede che i lavoratori della generazion Y preferirebbero un orario flessibile, ma in realtà questo tendono a preferire un po’ di più una giornata lavorativa tradizionale (il 54%)
Circa un quarto dei lavoratori sono impiegati in aziende che consentono il  lavoro da casa. Fra di essi, solo il 28% dei lavoratori di Generazione Y, il 19% dei lavoratori di Generazione X e il 6% di chi lavora nelle risorse umane preferisce lavorare in ufficio
Un’ampia parte dei lavoratori di Generazione Y (il 44%) dice di essere più concentrato e produttivo se lavora in ufficio, mentre il 38% dei lavoratori di Generazione X dichiara di essere egualmente concentrato e produttivo a casa o in ufficio
Poco più della metà dei lavoratori ritiene comunque che ci dovrebbe essere una separazione “tradizionale” fra il tempo del lavoro e il tempo per la vita personale.

Flessibilità lavorativa è un fattore di attrazione nel recruiting
Circa due terzi dei lavoratori ritiene che un’azienda con modelli lavorativi flessibili, mobili, da remoto abbia un vantaggio competitivo rispetto alle aziende che richiedono di stare in ufficio tutti i giorni dalle 9 alle 5
Circa metà del lavoratori di entrambe le generazioni pensano che il reparto risorse umane della loro azienda si stia adeguando per consentire uno stile di lavoro più flessibile e mobile, anche se un terzo di essi ritiene che non lo stia facendo abbastanza rapidamente
Dal punto di vista delle risorse umane, il 56% dichiara che il proprio reparto HR ha già implementato o sta progettando di implementare uno stile di lavoro più flessibile e mobile.

La flessibilità vince sul salario?
In generale, i lavoratori non sono disposti a una riduzione di salario in cambio di maggiore flessibilità lavorativa; ma chi opera nelle risorse umane è più disposto a questa alternativa (4 su 10 accetterebbero un taglio). I professionisti delle risorse umane sono tra coloro che accetterebbero il taglio più elevato: il 56% accetterebbe anche un taglio di oltre il 10% del salario (il 35% della Generazione Y e il 34% della generazione X farebbe altrettanto)
Anche se il salario è il più importante per molti, la flessibilità di stabilire i propri orari o di lavorare da remoto è più importante per circa 1 lavoratore su 5 di entrambe le generazioni, e per 1 su 3 di coloro che lavorano nelle risorse umane.

Addio ufficio!
La gran parte dei lavoratori crede che nel 2020 gli uffici “ di mattoni” esisteranno ancora, ma 4 su 10 pensa che saranno molto più piccoli
Oltre la metà di Gen X e Y credono che il loro lavoro nel 2020 richiederà di essere presenti in ufficio rispettando degli orari
I professionisti delle risorse umane si dividono pensando al futuro del lavoro in ufficio: 4 su 10 ritengono comunque che i dipendenti potranno occasionalmente lavorare da casa.

Lavorare molto da remoto… dallo spazio!
Un quarto degli interpellati si trasferirebbe su Marte o su un altro pianeta, se l’azienda vi aprisse una filiale!

DEVICE &  WEARABLES

Quand’è che gli strumenti di lavoro non sono più usati soprattutto per lavorare?
I lavoratori della Generazione Y usano meno degli altri lo smartphone per  telefonare; il 53% lo usa per telefonare per meno del 25% del tempo (mentre questo dato è al 43% per la generazione X) 

BYOS (Bring Your Own Stuff) è il nuovo BYOD
Il BYOD è un fenomeno pervasivo: 4 su 10 professionisti delle risorse umane dichiara che tutti i dipendenti della loro azienda possono connettere qualsiasi device alla rete aziendale per lavorare
Ma davvero? In altri casi, il BYOD è ancora un provilegio. Altri 4 su 10 dicono che solo alcune persone (executive, staff vendite, IT) possono connettere alla rete ciò che preferiscono.
Australiani pazzi per il BYOD: oltre la metà dei lavoratori usa anche 10 device diversi nella vita quotidiana!

La fine della TV?
I lavoratori preferiscono lo smartphone alla TV. La maggioranza dovendo scegliere fra i due preferirebbero lo smartphone.

Internet: più importante dell’olfatto
Il 42% degli interpellati rinuncerebbe all’olfatto pur di avere accesso a Internet, dovendo scegliere.
Per la gran parte dei lavoratori, il senso del gusto è più importante dell’olfatto; molti di meno infatti dovendo scegliere fra gusto e internet preferirebbero internet.
Tenere le luci accese o restare online?
I lavoratori sceglierebbero di rinunciare allo smartphone per una settimana piuttosto che rinunciare alla corrente elettrica a casa per lo stesso periodo: ma sono molto più divisi fra loro quando si tratta se rinunciare per un mese allo smartphone o al sesso
Lo smartphone è abbastanza importante per cui oltre 1/3 rinuncerebbe all’elettricità piuttosto che ad esso per una settimana

Attaccatissimi: al portafoglio o allo smartphone?
Il 54% dei lavoratori di Gen Y e il 38% di Gen X quando si svegliano guardano subito il cellulare. 1 su 5 di entrambi i gruppi di età sarebbe più preoccupato dal furto dello smartphone che da quello del portafoglio. .

Chi dava per morto il Laptop ha sbagliato
Dovendo scegliere un solo strumento fra tutti il 40% preferirebbe il laptop sia per il lavoro sia per esigenze personali

Il sito web è morto?
Solo un quarto dei lavoratori di entrambe le generazioni crede che i siti web saranno sempre importanti nelle nostre vite. Il 21% pensa che saranno sostituiti dalle app, ma non  nei prossimi cinque anni.
Circa un quarto degli interpellati dichiara che in molte occasioni durante la settimana usa per un giorno intero soltanto apps
Facebook è la scelta preferita tra le app social media sugli smartphone

I dispositivi werable saranno più importanti degli Smartphone
La maggior parte degli intervistati crede che, nel 2020, il dispositivo connesso più utilizzato a lavoro sarà lo smartphone. Sono di più i professionisti della Generazione X rispetto a quelli dalla Generazione Y, che credono che il dispositivo indossaabile sarà quello più utilizzato.
In Brasile, il dispositivo indossabile sarà lo strumento preferito da utilizzare a casa e a lavoro rispetto al computer desktop.

Entrano in gioco le automobili connesse?
Quando si parla di auto che si guidano da sole, secondo la maggior parte degli intervistati  non saranno disponibili prima del 2020. Circa 3 intervistati su 10, crede però che lo saranno e che semplificheranno il pendolarismo e permetteranno di arrivare a lavoro più velocemente.

Colleghi robot?
Circa 8 intervistati su 10 con reddito medio sono certi che avranno dei robot ad aiutarli in diverse attività lavorative – tutto ciò non prima del 2020.

Impianti Internet
Allo stesso modo, ipotizzando che una società inventi un impianto per il cervello che si colleghi a Internet, circa un quarto sarebbe d’accordo nel farselo impiantare – Generazione Y (26%) e Gen X (21%).

Privacy? Cos’è la privacy?
n cambio di uno smartphone gratuito con servizio dati illimitato, oltre 4 intervistati su 10 permetterebbe al proprio carrier/provider di accedere a tutti i dati e alle informazioni memorizzati sul telefono.
I professionisti di Cina, Brasile e Stati Uniti sono più propensi a consentire l’accesso ai propri carrier/service provider, governi e impiegati in cambio di uno smartphone gratuito e servizio dati illimitato.

Dichiarazioni:
Rowan Trallope, Senior Vice President of Cisco Collaboration: “Oggigiorno, in ufficio le persone vogliono poter disporre di accesso in tempo reale ai migliori strumenti di comunicazione e collaborazione. E tali strument devono essere always-on, globali e disponibili su qualsiasi dispositivo e da qualsiasi luogo. I risultati del Cisco Connected World Technology Report offrono alle aziende degli spunti interessanti che permetteranno loro di prendere decisioni più consapevoli relative all’IT e ai processi HR. Vengono infatti suggeriti nuovi approcci da considerare per l’implementazione di strumenti e soluzioni tecnologiche sul posto di lavoro. Gli utenti continueranno a favorire l’adozione richiedendo allo stesso tempo di poter fruire della migliore esperienza con i prodotti che utilizzano. E Cisco è focalizzata proprio sul fornire la migliore esperienza, fornendo gli strumenti per essere produttivi e lavorare al meglio, a prescindere da dove e quando vengono utilizzati”.
Lance Perry, Vice President of IT Consumer Strategy and Success di Cisco: “I risultati dello studio Cisco Connected World Tecnology Report rivelano preziose informazioni su ciò di cui si preoccupano i lavoratori. Le aziende dovrebbero cogliere quest’opportunità di riesaminare ciò di cui hanno bisogno per evolvere al fine di attrarre i migliori talenti stabilire i modelli di business. Senza dubbio, il mondo sta cambiando per essere più focalizzato su Internet e sulla nuova generazione. I CIO possono già pianificare e adattare le proprie reti per soddisfare le esigenze di sicurezza e mobilità avanzate dai dipendenti di prossima generazione e che ricadranno sulle infrastrutture. Allo stesso tempo, possono utilizzare tali informazioni per valutare e evolvere le proprie policy aziendali per una trasformazione vincente in cui la tecnologia abilità una comunicazione e un business di successo”.

La ricerca
Il report Cisco Connected World Technology Report è stato commissionato da Cisco e condotto dalla società di ricerca indipendente americana InsightExpress. Lo studia si focalizza sulla Generazione X, sulla generazione Y e sulle risorse umane di diversi settori. Sono stati intervistate 100 persone per ciascuno dei 15 paesi presi in considerazione per un totale di 3.700 intervistati. I 15 paesi inclusi nello studio sono: Stati Uniti, Canada, Messico, Brasile, Inghilterra, Francia, Germania, Olanda, Russia, polonia, India, Cina, Giappone, Corea del Sud e Australia.

Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *