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sabato 7 maggio 2016

Olio Di Palma - Ecco perché va evitato. / Di Marco Nicoletti


Roma - Le aziende italiane hanno deciso davvero di rinunciare all'olio di palma? Dopo il nuovo studio sull’olio di palma appena pubblicato dall’Efsa, l’Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) ha annunciato che si impegnerà a “fare, nel più breve tempo possibile, tutte le scelte necessarie per la massima tutela della salute del consumatore”.
Si tratta di una promessa a parole dietro cui, dal nostro punto di vista, non si coglie la rinuncia immediata e del tutto all’olio di palma, ma per forza di cose la sostanza è cambiata. Insomma, prima che l’olio di palma sparisca completamente dai prodotti alimentari in vendita nei supermercati dovremo attendere ancora l'adozione di altri ingredienti (speriamo sani) e il termine delle scorte. Poi è auspicabile lo stop definitivo.
"Abbiamo seguito con la massima attenzione la diffusione del parere dell’Efsa sulla presenza dei contaminanti 3-Mcpd e Ge in molti alimenti inclusi alcuni prodotti da forno e, come sempre abbiamo fatto in passato, ci impegnano fin da ora a fare, nel più breve tempo possibile, tutte le scelte necessarie per la massima tutela della salute del consumatore”, spiega in una nota l’Aidepi “Ogni indicazione dell’Efsa è per noi un riferimento imprescindibile, anche rispetto alle nostre strategie aziendali e associative, e quindi non mancheremo di intraprendere i percorsi necessari per onorare il patto di fiducia che sa sempre abbiamo con i nostri consumatori. Con questo obiettivo ci siamo già messi in contatto con il ministero della Salute per valutare insieme come procedere dando la nostra massima disponibilità e collaborazione. Aidepi rappresenta aziende e imprenditori che si sono sempre distinti per responsabilità sociale, avviando spesso percorsi a tutela della salute pubblica prima ancora che si trasformassero in obblighi di legge. Anche questa volta faremo la nostra parte”.  
C’è di più: le aziende, pur sapendo che gli italiani sono i più grandi consumatori di palma in Europa con 12 grammi al giorno, per anni hanno ignorato i dossier delle Autorità sanitarie francesi, del Belgio e della FDA americana. L’ennesimo documento contro il palma è di 10 giorni fa, ed è firmato dall’Istituto nazionale olandese per la salute pubblica e l’ambiente (RIVM). Nonostante le evidenze scientifiche questi dati sono sfuggiti agli esperti di Aidepi, che ha preferito investire 55 mila euro per invitare direttori di giornali e riviste a pranzo e cena e convincerli che l’olio di palma è buono, sano e amico dell’ambiente. La seconda parte dell’operazione è stato un viaggio premio in Malesia per un folto gruppo di giornalisti che, al loro ritorno, ha scritto (nella maggioranza dei casi) articoli elogiativi. In questi 18 mesi non c’è mai stato un confronto tra le parti. Lo stesso Crea Nut (ex Inran) nella persona di Andrea Ghiselli si è schierato a favore del palma (un parere su cui aleggia il forte sospetto di un conflitto di interessi, vista l’attività di consulente Aidepi svolta per anni dallo stesso Ghiselli). Si è arrivati al paradosso che il parere richiesto dal Ministero della salute all’Istituto Superiore di Sanità nel febbraio 2016, pur evidenziando i rischi del palma per i bambini e adolescenti, è stato distorto dalla maggior parte dei giornali e dai siti con articoli dove il giudizio del l’Istituto Superiore di Sanità appariva allineato con quello dei produttori.
La  petizione ha vinto e le aziende hanno cambiato idea per il parere dell’Autorità per la sicurezza alimentare europea, ma anche perché milioni di italiani hanno smesso di comprare biscotti e merendine con olio di palma, e questo cambiamento dei consumi non è passato inosservato. Abbiamo vinto perché la nostra banca dati annovera oltre 700 prodotti palm free e 14 aziende lo hanno eliminato come ingrediente. Questi particolari non sono sfuggiti a The Guardian che ha dedicato ampio spazio alla nostra petizione, dopo aver scoperto che le importazioni in Italia nel 2015 hanno subito una vistosa riduzione. La salute  prima di tutto.

- Marco Nicoletti

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