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mercoledì 5 dicembre 2007

CIBO, SENSORIALITA' E TERRITORIO

CIBO, SENSORIALITA' E TERRITORIO

Promozione di un'educazione agroalimentare che valorizza il territorio, l'ambiente e le sue genti attraverso la Scuola

 A Trieste, insieme all'assessore Bertossi, presentati i risultati della ricerca sul comportamento alimentare degli alunni coinvolti nel progetto

 TRIESTE -  Un percorso educativo di grande valore è quello che è stato presentato sabato 1 dicembre, a Trieste presso la Scuola Elementare Duca D'Aosta (aula conferenze ore 11.30): si tratta di un importante progetto formativo dedicato agli studenti, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia - Assessorato alle attività produttive e realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dell'Università degli Studi di Trieste.

Un team di esperti/docenti ha seguito e guidato per un anno intero gli studenti di alcune scuole materne, elementari e medie del territorio regionale, proponendo un coinvolgente viaggio intorno all'atto alimentare e alle sue implicazioni, dedicando particolare attenzione alla valorizzazione delle produzioni agroalimentari del territorio regionale.

Tra gli obiettivi principali del progetto, quelli di riavvicinare le persone alla natura e ai suoi ritmi, di rivalutare le professioni legate alla terra, conservarne i saperi e formare cittadini consapevoli e responsabili del territorio e dei suoi prodotti.

Il programma che i ragazzi hanno seguito con entusiasmo prevedeva come momento centrale del percorso educativo la realizzazione di un orto scolastico, dove hanno potuto mettere alla prova la propria manualità, ma anche dove hanno potuto riconoscere la stagionalità e l'ordine naturale di crescita dei prodotti. Coltivare dei frutti e delle verdure è stato un modo per educare i ragazzi alla varietà, alle caratteristiche dell'ambiente in cui abitano, ai metodi di coltivazione biologici e biodinamici, al rispetto della natura e di tutte le creature viventi.

L'orto si è rivelato un prezioso strumento didattico , capace di catalizzare e rendere tangibili le varie tematiche ambientali, alimentari e culturali approfondite durante il percorso.

Lo staff, guidato dalla dott.ssa Giuliana Gellini, coordinatrice e responsabile del progetto, ha saputo trasmettere ai ragazzi la curiosità e il senso critico nei confronti degli atti alimentari quotidiani. Grazie ad una serie di giochi sensoriali creati appositamente per valorizzare questo progetto, abbinati a delle piacevoli degustazioni, gli studenti hanno imparato a sviluppare i sensi, a conoscere l'origine degli alimenti, a riconoscere la qualità, ad apprezzare la buona alimentazione.

Che fosse importante partire dai bambini e ragazzi, attraverso lo sviluppo di una maggior consapevolezza alimentare, lo ha ben capito l'assessore alle Attività produttive Enrico Bertossi – che ha colto la sfida di far diventare i piccoli consumatori i primi promotori dei prodotti e del territorio della nostra Regione.
Il percorso, durato un intero anno, si è concluso con l'invito ai genitori a vivere un'esperienza simile a quelle proposte nelle classi durante l'anno scolastico, partecipando a laboratori del gusto  (più di 100 i genitori iscritti ai laboratori della mattinata di sabato 1 dicembre 2007).
Gli obiettivi che il progetto si prefiggeva sono stati raggiunti e superati. Ne sono testimonianza l'atteggiamento e la partecipazione dei giovani coinvolti, che durante l'anno scolastico hanno dimostrato di apprezzare moltissimo questo genere di didattica e di saper trasferire nella loro vita quotidiana quanto appreso sui banchi e "sul campo" di scuola.
Alla presenza dell'assessore Enrico Bertossi, sono stati illustrati i risultati della ricerca sul comportamento alimentare degli alunni coinvolti nel progetto, curata dal prof. Tiziano Agostini del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Trieste.
I risultati della ricerca dimostrano come il percorso fatto sia stato efficace e abbia cambiato alcuni atteggiamenti   nei confronti del cibo. Ad esempio, i dati evidenziano un aumento della consapevolezza da parte dei bambini che frutta e verdura devono rientrare nell'alimentazione quotidiana. Più in generale, i bambini riconoscono ora che alcuni cibi, per salubrità, qualità e origine, sono preferibili ad altri. I giovani consumatori sono inoltre in grado di utilizzare consapevolmente i sensi per giustificare le loro preferenze alimentari; la maggior parte di essi è in grado di argomentare verbalmente i propri gusti e disgusti, rompendo in questo modo dei preconcetti consolidati nei confronti di tutti gli alimenti vegetali e quelli sconosciuti. Questo è un grande risultato visto che la maggioranza dei bambini, posti di fronte a cibi che generalmente non  mangiano, per prima cosa dicono "non mi piace", solo perché non li riconoscono. Tutte le verdure coltivate e i prodotti assaggiati hanno registrato un aumento significativo nel riconoscimento degli stessi con un rilevante aumento del loro consumo.
Inoltre, nel questionario conclusivo, i bambini dichiarano di preferire i cibi preparati da loro stessi piuttosto che quelli già confezionati dalla grande distribuzione. Si registra anche un aumento delle preferenze a mangiare in compagnia piuttosto che da soli davanti alla Tv.
Dai dati sinteticamente esposti nella conferenza stampa si evidenzia quindi la buona riuscita del progetto sotto il profilo della qualità dell'intervento, il che rende auspicabile la sua continuazione e la diffusione delle sue metodiche su più ampia scala.
Prof. Tiziano Agostani
Università degli studi di Trieste – Dip. Psicologia
Sintesi ricerca
Complessivamente c'è stato un aumento delle preferenze per i cibi consigliati. Se proiettiamo i dati del campione sulla popolazione regionale degli iscritti alle scuole primarie nell'anno scolastico 2005/2006 si potrebbe ipotizzare un cambiamento nella scelta di circa 2000 bambini che corrisponde al 4% della popolazione con un leggero scarto positivo per le bambine.
I bambini erano liberi di indicare più di un cibo preferito. Ciò che si nota è che dopo l'intervento aumenta in modo consistente il numero delle seconde e delle terze scelte (6%) prevalentemente a favore di verdura e frutta. Questo dato indica un aumento della consapevolezza alimentare da parte dei bambini sul fatto che frutta e verdura devono rientrare nell'alimentazione quotidiana.
Alla domanda diretta "qual è il cibo che non ti piace per niente" nella seconda fase sia i maschi sia le femmine riducono la scelta della verdura di un valore pari al 10%.
Ai bambini veniva anche chiesto di immaginare di fare la spesa e gli si invitava a dire che cosa avrebbero messo nel carrello scegliendo da una lista di 15 prodotti. Nella fase post trattamento la scelta d'inserire frutta e verdura è aumentata di circa il 4%.
Sul questionario sono state riportate le fotografie di 4 alimenti: pasta, panino con hamburger e maionese, biscotti e macedonia e i bambini dovevano esprimere una sola preferenza. Mentre nella prima fase gli hamburger erano stati scelti dal 20,6% dei bambini, nella fase successiva questo valore è diminuito di quasi il 5%, mentre la macedonia di frutta fa registrare un andamento opposto con aumento delle scelte dal 18,1% al 23,9%. Complessivamente c'è stato un cambiamento nella direzione dell'alimentazione consigliata di circa il 10%.
Il trattamento ha avuto effetto anche sulle scelte delle bevande. Infatti, nella seconda rilevazione i bambini dimostrano più attenzione per l'acqua e meno per le bevande gassate, zuccherate e colorate.
I risultati emersi dal questionario hanno messo in luce un miglioramento nella capacità di utilizzare consapevolmente i sensi per giustificare le preferenze alimentari (piace, non piace).  Dopo il trattamento la maggior parte dei bambini è in grado di argomentare verbalmente le preferenze alimentari ed eventualmente giustificare perché alcuni cibi non sono graditi, rompendo in questo modo dei preconcetti consolidati nei confronti di alcuni alimenti per esempio i cibi di colore verde o di quelli sconosciuti.

 

Il questionario riportava le foto di 5 verdure, 4 delle quali coltivate e successivamente assaggiate nella fase conclusiva del percorso formativo. Compito dei bambini era di riconoscerle. Tutte le verdure coltivate hanno fatto registrare un aumento significativo dei riconoscimenti corretti ma non solo, si è riscontrato anche un aumento rilevante del loro consumo dichiarato. I ravanelli, per esempio, che nella prima fase venivano largamente confusi con le ciliegie raddoppiano la percentuale di riconoscimenti corretti e il consumo passa dal 27,7% al 35,8%.
Dopo il trattamento c'è anche un aumento delle preferenze espresse dai bambini a mangiare in compagnia piuttosto che da soli davanti alla tv. Inoltre, nel questionario conclusivo, i bambini dichiarano di preferire i cibi preparati da loro piuttosto che quelli già confezionati. Tale aumento è di circa il 15% per i maschi e del 7% per le femmine.

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