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martedì 31 maggio 2016

Future Vintage Festival // Classico Contemporaneo // 9-10-11 settembre 2016



FUTURE VINTAGE FESTIVAL 
Torna il festival che ha cambiato il modo di vedere e interpretare il vintage in Italia
3 giorni di eventi, lectures, workshop, esposizioni artistiche e nightlife



Classico-contemporaneo, questo il claim della settima edizione del Future Vintage Festival, manifestazione unica nel suo genere e leader in Italia per la proposta di nuovi trend, contaminazioni e stimoli di mercato nel settore della comunicazione, del lifestyle, della moda e del design. La manifestazione, che l'anno scorso ha registrato un record di presenze (più di 50.000 in tre giorni), tornerà a Padova dal 9 all'11 settembre 2016 con un programma ricco di appuntamenti: conferenze con grandi personaggi, workshop creativi, esposizioni, appuntamenti serali e fuori festival, legati da un'attenta fusione tra passato e futuro, artigianato e tecnologia.

Un osservatorio sui linguaggi del contemporaneo è la mission alla base dell'originalità della formula sviluppata nel corso delle varie edizioni dal Vintage Festival che da quest'anno viene esplicitata già dal nome rinnovato in "Future Vintage Festival". Su questa base nasce anche la media partner ufficiale con Radio Deejay, una collaborazione nata dall'intento di favorire lo scambio e la contaminazione creativa tra diverse generazioni, attraverso stimoli motivazionali e ispirazionali.

Future Vintage Festival è organizzato da Vintage Factory in collaborazione con Superfly Lab e si avvale del patrocinio della Regione Veneto, del Comune di Padova e della collaborazione degli Assessorati al Commercio e alle Politiche giovanili dell'Amministrazione comunale. Future Vintage Festival sostiene Fondazione Foresta e Androlife, molto attiva nella prevenzione e nella ricerca contro patologie legate al sistema endocrino, riproduttivo e malattie correlate all'aging. 



FUTURE VINTAGE FESTIVAL 2016
venerdì 9, sabato 10, domenica 11 settembre 2016
Centro Culturale Altinate/San Gaetano
via Altinate, 71 - Padova
@festivalvintage | #padovavintage

Link istituzionali Comune di Padova
www.altinatesangaetano.it | www.padovanet.it



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Leasing delle flotte: Il passaggio dalla proprietà all’utilizzo spinge il mercato europeo


I segmenti dei leasing alle piccole e medie imprese e per i privati saranno i più redditizi, secondo Frost & Sullivan

MILANO – 31 maggio 2016 – Le prospettive del mercato del leasing delle flotte auto in Europa sono floride ora che il passaggio dalla proprietà all'utilizzo sta prendendo piede e tutte le zone di questa regione contribuiscono alla crescita complessiva del mercato. Le flotte auto rappresentano il 13,9% dei veicoli su strada in Europa, di cui il 90% sono auto aziendali o "true fleet", ovvero flotte reali e non noleggi a breve termine o auto dimostrative. Circa il 25% di queste auto "true fleet" sono in leasing, il che indica un enorme potenziale alla luce dell'aumento dei tassi di utilizzo. Poiché in Europa ci sono oltre 30 milioni di piccole e medie imprese (PMI), gli operatori grandi e piccoli cercheranno di capitalizzare le opportunità nel mercato del leasing delle auto aziendali.

Una nuova analisi di Frost & Sullivan, intitolata "2016 Outlook of Fleet Vehicle Leasing Market in Europe" (http://www.frost.com/sublib/display-report.do?id=MBD2-01-00-00-00&src=IN), rileva che la crescita delle vendite relative alle flotte sta superando le immatricolazioni private di veicoli passeggeri e di veicoli commerciali leggeri in tutta Europa. Lo studio riguarda i segmenti delle auto aziendali, auto a noleggio, finanziamenti e leasing (acquisto, leasing operativo e leasing finanziario). Gli approfondimenti sono divisi ulteriormente per analizzare i mercati dei paesi nordici, DACH, Benelux, Europa centrale e orientale, Europa meridionale, Regno Unito e Irlanda, in aggiunta ai nuovi mercati di Russia, Ucraina e Turchia.

Per accedere gratuitamente a maggiori informazioni su questa ricerca, si prega di visitare: http://corpcom.frost.com/forms/EU_PR_AnnaZanchi_MBD2  

"Rivolgersi alle PMI e ai consumatori interessati all'utilizzo più che alla proprietà richiede significativi investimenti nelle risorse digitali per poter raggiungere il target di riferimento", osserva Graeme Banister, Mobility Director of Consulting di Frost & Sullivan. "Richiede inoltre un'attenzione particolare che, data la competitività del settore delle flotte aziendali in Europa, è difficile da mantenere poiché i grandi clienti chiedono soluzioni tecnologiche per portare maggiore trasparenza alle prestazioni e all'efficienza della flotta."

La crescita prevista per i leasing alle PMI e ai privati vedrà il lavoro indiretto diventare sempre più importante poiché i fornitori di leasing cercano di sfruttare al massimo gli accordi delle partnership con banche e divisioni finanziarie delle case automobilistiche, che non vogliono assumersi in prima persona il rischio di valore residuo. Anche i broker stanno aiutando a portare nuovi clienti verso il leasing; il ruolo degli intermediari e il settore dei broker indiretti cresceranno in tutta Europa. È inoltre previsto il consolidamento del settore attraverso acquisizioni, specialmente ora che i grandi operatori cercano di sostenere le operazioni di base grazie ad aziende attive in mercati ad alta crescita e focalizzate sulla vendita di soluzioni di leasing a PMI e clienti privati.

"Mentre gli operatori del settore dei leasing si stanno focalizzando su aree di crescita come leasing a PMI e privati, l'efficienza operativa rappresenterà una questione cruciale per gli operatori delle flotte", aggiunge Banister. "Le flotte auto sono diventate una voce degli approvvigionamenti e le aziende cercano esperti indipendenti in grado di fornire una soluzione completamente esternalizzata che consenta il monitoraggio continuo delle prestazioni in tempo reale."

Lo studio "2016 Outlook of Fleet Vehicle Leasing Market in Europe" fa parte del programma Transportation & Logistics Growth Partnership Service. Basata sulla vasta esperienza del gruppo di ricerca di Frost & Sullivan nella comprensione delle tendenze di finanziamento delle flotte in Europa e a livello globale, lo studio fornisce dati sul mercato e sulla concorrenza che confermano le attuali dimensioni e i termini del finanziamento delle flotte all'interno dei mercati delle auto aziendali in tutta Europa. Lo studio offre inoltre una previsione dei tassi di crescita, basata su una metodologia robusta, in cui la condivisione delle opinioni mediante interviste ad importanti operatori del settore rappresenta un elemento chiave.

Frost & Sullivan ha pubblicato Market Insight individuali approfonditi che delineano le prospettive di crescita per oltre 20 paesi in Europa, tra cui Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia, Germania, Austria, Svizzera, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Francia, Portogallo, Italia, Grecia, Spagna, Regno Unito, Irlanda, Russia, Ucraina e Turchia. Per maggiori informazioni sulle pubblicazioni ora disponibili nel settore dei leasing e delle flotte, si prega di contattare Anna Zanchi, Corporate Communications: anna.zanchi@frost.com

Chi siamo
Frost & Sullivan, la Growth Partnership Company, collabora con i propri clienti per potenziare una visione innovativa che risponda alle sfide globali e alle opportunità di crescita correlate che faranno la differenza per gli operatori del mercato di oggi. Per oltre 50 anni abbiamo sviluppato strategie di crescita per le 1000 aziende più importanti a livello globale, le realtà emergenti, il settore pubblico e la comunità degli investitori. La vostra azienda è pronta per la prossima ondata di convergenza industriale, tecnologie dirompenti, crescente competizione, macro tendenze, best practice innovative, clienti in continua evoluzione e mercati emergenti?  


Frost & Sullivan Frost & Sullivan, the Growth Partnership Company, enables clients to accelerate growth and achieve
best in class positions in growth, innovation and leadership. The company's Growth Partnership Service
provides the CEO and the CEO's Growth Team with disciplined research and best practice models to drive
the generation, evaluation and implementation of powerful growth strategies.

Frost & Sullivan leverages over 50 years of experience in partnering with Global 1000 companies,
emerging businesses and the investment community from more than 40 offices on six continents.



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Le etichette parlano grazie all'internet delle cose: un chip ci dice tutto su quello che stiamo acquistando. AGS anticipa il futuro

L'azienda di Rosà (Vi) e Udine ha sviluppato sistemi e app per far "parlare" i prodotti. Nei settori food e accessori moda le prime collaborazioni per dotare gli oggetti di chip

 

Dalla tracciabilità del prodotto alle etichette "parlanti": l'internet delle cose è pronto per entrare nella vita di tutti i giorni. AGS, azienda con quartier generale a Rosà (Vi) e sede Tecnica a Udine che opera nella subfornitura avanzata per i settori dell'elettronica e dell'elettromeccanica, ha sviluppato una nuova tecnologia per "far parlare gli oggetti". «È un'interpretazione dell'internet delle cose applicabile ad ogni genere di prodotto: in piccolo chip, che sia messo in un bottone o in un'etichetta, è possibile inserire una serie di informazioni per garantire l'autenticità del prodotto stesso o che spieghino le sue caratteristiche tecniche. Questi contenuti sono leggibili da un sistema e da un'app», spiega Denis Vigo, amministratore di AGS e cofondatore della società insieme con Renato Comelli.

La tecnologia è già stata sperimentata e applicata in due settori, come precisa Vigo: «Abbiamo già attivato questa innovazione nel mondo accessori per la moda e nel campo food, stiamo valutando di aprire anche all'abbigliamento. Nello specifico, nel chip - posizionato in modo tale da non contaminare in alcun modo il cibo - sono state messe informazioni relative alla qualità di produzione e all'originalità del prodotto, ma è possibile inserire ogni genere di contenuto. Le informazioni vengono quindi lette attraverso device e utilizzate sia dal produttore stesso sia dal cliente-consumatore. Non si tratta solamente di una "realtà aumentata delle cose", ma di uno strumento che permette il dialogo tra le parti. E le applicazioni sono infinite e destinate ad espandersi: secondo le stime dell'agenzia americana Gartner, tra meno di 5 anni ci saranno 26 miliardi di oggetti connessi a livello globale».

AGS si è affacciata all'internet delle cose più di un anno fa creando un'apposita divisione dedicata al tracking dei propri prodotti. «Partendo da una nuova gestione della logistica improntata sul tracciamento dei nostri prodotti spediti nel mondo, siamo approdati allo sviluppo di sistemi dedicati all'inserimento di informazioni in ogni genere di oggetto», aggiunge l'amministratore di AGS. «Ci siamo affidati a partner di primissimo livello come Nxp per la produzione dei chip. Sul fronte della tecnologia, abbiamo utilizzato per esempio Nfc - Near Field Comunication - che consente a device come smartphone e tablet di comunicare con etichette elettroniche. E abbiamo sviluppato i sistemi e le app per supportare questo genere di innovazione». Il risultato è un'applicazione del concetto di internet delle cose in ogni oggetto. Le informazioni inserite possono essere strumento di certificazione e garanzia di qualità, ma anche dare suggerimenti e indicazioni di utilizzo. «Banalizzando, possiamo pensare ad un capo di abbigliamento che può dare indicazioni di abbinamento o ad un ingrediente che dice i vari utilizzi in cucina. Ma non solo - conclude Vigo -. Il produttore può tracciare il proprio prodotto originale, sapere dove viene venduto e ricevere dati sui clienti finali. Non certo ultimo, attraverso il chip si può aprire un canale di dialogo con i propri clienti». Il prossimo passo di AGS è quello individuare un partner per realizzare un sistema che sappia customizzare questo approccio all'internet delle cose.

 

AGS srl - Fondata nel 2004 da Denis Vigo e Renato Comelli, opera in tutto il mondo con due divisioni: da una parte circuiti stampati (PCB) e tastiere, dall'altra stampi ad iniezione e stampaggio di materiale plastico. AGS si pone come partner globale in grado di seguire il cliente dalla progettazione alla logistica, dalla consulenza in fase di progettazione alla consegna del prodotto finito e tracciabilità dello stesso, gestendo offerte, documenti tecnici, controllo qualità e organizzazione logistica. Alle sedi italiane di Rosà (Vi) e Udine si aggiungono gli uffici esteri in Cina, Brasile, USA, Europa. www.ags-one.com



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Salvatore Ferragamo: prosegue il forte impegno del gruppo in materia di responsabilità sociale


PROSEGUE IL FORTE IMPEGNO DEL GRUPPO SALVATORE FERRAGAMO
IN MATERIA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE

 

Online una nuova sezione del sito interamente dedicata alla Corporate Social Responsibility e per la prima volta disponibile per tutti gli stakeholder il Bilancio di Sostenibilità. Il Museo Salvatore Ferragamo diventa  il primo spazio espositivo aziendale sostenibile d'Italia, certificato ISO 14064.

 

Firenze, 31 maggio 2016Salvatore Ferragamo, uno dei principali operatori mondiali del settore del lusso, conferma il proprio forte impegno in materia di responsabilità sociale, annunciando il lancio di una nuova sezione del proprio sito interamente dedicata alla Corporate Social Responsibility e l'ottenimento della certificazione ISO 14064 da parte del Museo Salvatore Ferragamo.

 

La passione responsabile del Gruppo si è, infatti, concretizzata nella volontà di comunicare a tutti i propri stakeholder le numerose iniziative attuate negli anni in ambito di sostenibilità. Salvatore Ferragamo ha pertanto deciso di lanciare una nuova sezione del proprio sito dedicata alla CSR (visibile all'indirizzo http://csr.ferragamo.com) con l'obiettivo di approfondire i principali progetti di cui il Gruppo si è reso promotore, oltre che i principi e i valori al centro del proprio processo decisionale.

 

Inoltre, per la prima volta, tutti gli stakeholder potranno scaricare dal nuovo sito il Bilancio di Sostenibilità 2015 della Salvatore Ferragamo S.p.A., redatto secondo le linee guida internazionali Global Reporting Initiative GRI – G4.

 

Il Gruppo è, infine, orgoglioso di annunciare che , nell'ambito del progetto Museimpresa Green, il Museo Salvatore Ferragamo è risultato il primo spazio espositivo aziendale sostenibile d'Italia, certificato ISO 14064. Grazie ad un'analitica rendicontazione delle proprie emissioni, il Museo diviene, quindi, un vero e proprio ambasciatore in materia di sostenibilità tra i musei aziendali del nostro Paese, diventando capofila del progetto Museimpresa Green, nato in partnership tra Federturismo, Confindustria e Museimpresa.

 

Attraverso tali iniziative, quindi, il Gruppo conferma, ancora una volta, che la promozione del Made in Italy e la salvaguardia dell'ambiente sono elementi fondamentali del proprio percorso, con l'obiettivo di creare valore sostenibile a favore delle generazioni future.

 

"Creatività, innovazione ed eccellenza artigianale, oltre che un profondo legame con il territorio, la cultura e le comunità locali sono da sempre valori fondanti del nostro Gruppo, sin dalla creazione ad opera di mio padre – commenta Ferruccio Ferragamo, Presidente del Gruppo Salvatore Ferragamo. Oggi questi stessi valori hanno trovato un'ulteriore concretizzazione nel nuovo sito dedicato alla Csr, oltre che nella certificazione ottenuta dal nostro Museo, a conferma del nostro grande impegno nella tutela dei luoghi dove operiamo e delle persone che lavorano per il nostro Gruppo".

 

Salvatore Ferragamo S.p.A.

Salvatore Ferragamo S.p.A. è la capogruppo del Gruppo Salvatore Ferragamo, uno dei principali player del settore del lusso le cui origini possono farsi risalire al 1927.

Il Gruppo è attivo nella creazione, produzione e vendita di calzature, pelletteria, abbigliamento, prodotti in seta e altri accessori, nonché profumi per uomo e donna. La gamma dei prodotti si completa, inoltre, con occhiali e orologi, realizzati su licenza da terzi.

Attenzione all'unicità e all'esclusività, realizzate coniugando stile, creatività e innovazione con la qualità e l'artigianalità tipiche del Made in Italy, sono le caratteristiche che contraddistinguono da sempre i prodotti del Gruppo.

Con circa 4.000 dipendenti e una rete di oltre 660 punti vendita mono-marca al 31 marzo 2016, il Gruppo Ferragamo è presente in Italia e nel mondo attraverso società che consentono di presidiare il mercato europeo, americano e asiatico.



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Il nuovo Concept Truck di Volvo Trucks riduce il consumo di carburante di oltre il 30%

Con un consumo di carburante inferiore di quasi un terzo, il nuovo prototipo di Volvo Trucks dimostra come sia possibile incrementare significativamente la produttività nei trasporti a lungo raggio. 

Questo eccezionale risparmio di carburante è dovuto, tra l'altro, al design aerodinamico e al peso ridotto della massa a vuoto.

 

 

Zingonia, 31 maggio 2016 - Grazie al supporto fornito dalla Swedish Energy Agency, Volvo Trucks ha sviluppato un nuovo prototipo, il Volvo Concept Truck, risultato di un progetto di ricerca durato cinque anni, il cui obiettivo era creare veicoli caratterizzati da una maggiore efficienza nei consumi. Il nuovo Concept Truck riduce infatti il consumo di carburante di oltre il 30%.

 

"Continuiamo a impegnarci per sviluppare veicoli caratterizzati da una maggiore efficienza nei consumi. Si tratta di un'area ad alta priorità in termini sia di salvaguardia dell'ambiente che di riduzione dei costi per i nostri clienti e siamo fieri di essere gli artefici di questo sviluppo. Il nostro Concept Truck dimostra l'immenso potere legato a un progresso tecnico costante", dichiara Claes Nilsson, Presidente e CEO di Volvo Trucks.

 

Uno dei fattori determinanti per il basso consumo di carburante è il miglioramento, pari al 40%, dell'efficienza aerodinamica, che riguarda sia il trattore sia il semirimorchio.

"Abbiamo modificato l'intero veicolo e lo abbiamo ottimizzato in modo da renderlo il più aerodinamico possibile. Ad esempio, abbiamo installato telecamere anziché specchietti retrovisori. Poiché questo diminuisce la resistenza all'aria, per alimentare il veicolo occorre meno energia", spiega Åke Othzen, Chief Project Manager presso Volvo Trucks.

 

Oltre all'aerodinamica migliorata, il prototipo è anche equipaggiato con pneumatici di nuova concezione con minore resistenza al rotolamento. Il semirimorchio pesa due tonnellate meno del semirimorchio di riferimento e questo significa riduzione del consumo di carburante o possibilità di aumentare la capacità di carico utile. Il progetto include inoltre una catena cinematica più avanzata. Il veicolo è stato sottoposto a test sulle strade svedesi nell'autunno del 2015.

Volvo Trucks lavora al Volvo Concept Truck dal 2011 allo scopo di incrementare del 50% l'efficienza dei trasporti a lungo raggio.

Poiché il prototipo fa parte di un progetto di ricerca, non verrà commercializzato. Tuttavia, alcune delle sue caratteristiche aerodinamiche sono già state implementate nei veicoli Volvo Trucks prodotti in serie e altre verranno introdotte in futuro.

 

Dati: Volvo Concept Truck

Il progetto di ricerca è una joint venture bilaterale tra Svezia e Stati Uniti che usufruisce del supporto fornito dalla Swedish Energy Agency e dall'U.S. Department of Energy. L'obiettivo del progetto American SuperTruck è incrementare l'efficienza dei trasporti a lungo raggio nel mercato nordamericano.

 

Caratteristiche: Volvo Concept Truck

Modello veicolo: Volvo FH 420

Motore: Volvo D13 Euro 6

Dati: miglioramenti apportati all'aerodinamica

– Ottimizzazione dell'aerodinamica di semirimorchio e trattore.

– Per ridurre la resistenza all'aria, gli specchietti retrovisori convenzionali sono stati sostituiti da telecamere, che offrono l'ulteriore vantaggio di un livello di visibilità e sicurezza superiore.

– Le minigonne laterali del telaio dall'aerodinamica ottimizzata coprono le ruote posteriori del trattore e le ruote del semirimorchio.

– Gli spoiler aerodinamici estendono il rimorchio e riducono la resistenza all'aria.

– Flusso dell'aria ottimizzato per il sistema di raffreddamento del motore.

– Resistenza all'aria ridotta al minimo in corrispondenza della parte anteriore del trattore, dei passaruota e dei gradini di ingresso.





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ITALIA BATTE FRANCIA AL WORLD MILK DAY

Con 488 formaggi Made in Italy tradizionali censiti dalle regioni perché ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni e 49 formaggi a denominazione di origine protetta (Dop) tutelati dall'Unione Europea con l'Italia sorpassa la Francia ferma a 45 e si afferma come leader mondiale nella produzione casearia di qualità. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione del World Milk Day promosso dalla Fao in tutto il mondo per ricordare le virtù di un alimento prezioso sul piano nutrizionale, economico e sociale. In Italia per  l'appuntamento sono mobilitati migliaia di allevatori con trattori e mucca Onestina al seguito domani martedì 31 maggio 2016, dalle 8,30 alla Fiera Milano Congressi – MICO in Lombardia dove si produce il 40% del latte italiano. Se Charles De Gaulle si chiedeva come fosse possibile governare la Francia che ha più formaggi che giorni nel calendario a parlare della situazione in Italia ci sarà il premier Matteo Renzi insieme al ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, dell'Ambiente Gian Luca Galletti e al Governatore della Lombardia Roberto Maroni, la cui presenza alla giornata del latte italiano è una conferma della strategicità del settore per la salute, l'ambiente il lavoro e l'economia del Made in Italy. "Quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate spesso a combattere lo spopolamento e il degrado da intere generazioni", ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che "l'allevamento da latte non è solo patrimonio culturale e ambientale del Paese ma un volano economico che genera 28 miliardi di euro e offre lavoro solo nelle stalle a 120mila persone. Si tratta di difendere un simbolo dell'Italia all'estero dove i nostri formaggi piu' tipici - spiega Moncalvo - trainano l'intero Made in Italy". Il primato nazionale è minacciato dalle importazioni anonime che provocano la chiusura delle stalle soprattutto nelle aree piu' difficili mettendo a rischio – rileva la Coldiretti -  un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto decine di migliaia di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado, spesso da intere generazioni. Nell'occasione sarà presentato lo studio Coldiretti "Il latte italiano, un primato da difendere" con l'annuncio di importanti novità in arrivo ed esposizioni ad hoc dove saranno mostrate tutte le qualità del Made in Italy, dal casaro allo scaffale, ma anche smascherati gli inganni che fanno concorrenza sleale alle produzioni nazionali, dalle imitazioni dei formaggi italiani nel mondo ai trucchi che abbassano la qualita' utilizzati nei prodotti low cost che arrivano dall'estero.

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Noleggio veicoli e car sharing guidano l'evoluzione della mobilità - Assemblea Pubblica ANIASA


Presentato il 15° Rapporto ANIASA sullo stato di salute del settore del noleggio veicoli e del car sharing: nel 2016 quasi 1 auto nuova su 4 è a noleggio.

 

Noleggio veicoli e car sharing guidano l'evoluzione della mobilità

 

"Con una normativa più 'attuale', mobilità pay-per-use volano di sviluppo economico e modernizzazione"

 

 

Milano, 31 maggio 2015 – "Il settore del noleggio veicoli, superata la fase più acuta della crisi, vede nuovamentecrescere il giro d'affari (nel 2015 +5,7% di fatturato vs 2014) e il sostegno al mercato automotive (+18% di immatricolazioni), mentre l'offerta di car sharing si amplia e si consolida in diverse città italiane (647mila iscritti e 4.400 veicoli in flotta), offrendo un'efficace alternativa al possesso dell'auto e all'uso dei trasporti pubblici.L'evoluzione dalla proprietà alla formula 'pay per use', guidata dalle nuove tecnologie, è oggi frenata dalla burocrazia e da una normativa ancora ferma al palo che non disciplina adeguatamente le nuove forme di mobilità".

 

E' questa la fotografia scattata oggi da ANIASA - l'Associazione Nazionale Industria dell'Autonoleggio e Servizi Automobilistici di Confindustria - nel corso dell'Assemblea Pubblica che ha visto la presentazione della 15° edizione del Rapporto sullo stato di salute del comparto.

 

Dopo un 2015 in cui il fatturato del settore del noleggio veicoli a breve e lungo termine ha superato la soglia dei 5,4 miliardi di euro (+5,7% vs 2014), con una flotta che ha toccato quota 730mila veicoli e le immatricolazioni in rialzo del 18(dalle270.366 del 2014 alle 317.119)anche nei primi mesi del 2016gli indicatori hanno continuato a evidenziare un settore in ulteriore sviluppo. In particolare, le immatricolazioni di nuove vetture a noleggio sono cresciute complessivamente del 7,4% nel primo quadrimestre, rispetto a un già più che positivo stesso periodo dello scorso anno (+31,8% sul 2014).

 

 

2015

2014

Var. %

Fatturato (mln)

5.463

5.168

5,7%

Flotta Circolante

 

 

 

- breve termine

144.787

143.058

1,2%

- lungo termine

585.285

546.047

7,2%

Immatricolazioni

317.119

270.366

17,9%

- breve termine

94.287

77.756

21,3%

- lungo termine

222.832

192.610

15,7%

 

Il trend in ascesa conferma la graduale affermazione del concetto di utilizzo su quello di proprietà per una consolidata clientela di 65mila aziende e 2.700 PA e per i 12mila driver cheogni giorno, per ragioni di business o turistiche, si rivolgono ai desk del noleggio a breve termine.

 

Noleggio a breve termine

Con una flotta massima salita nel periodo estivo a quasi 145mila unità, il rent-a-car ha risposto efficacemente allaritrovata domanda turistica e d'affari. Nel 2015 è aumentato a circa 4,6 milioni il numero dei contratti stipulati, per un totale di quasi 31 milioni di giornate di noleggio (+8%), a riprova di come sempre più l'utilizzazione del veicolo "a tempo" stia entrando nell'uso comune anche grazie ad una maggiore segmentazionedell'offerta (low cost, generalista e premium). Anche i dati relativi ai primi tre mesi del 2016 hanno confermato, complice il buon andamento dovuto all'anticipazione del picco pasquale, il trend positivo con un +12,8% dell'immatricolato, +7,9% del fatturato e addirittura +11,8% dei giorni di noleggio, arrivati a quota 5,4 milioni.

 

Noleggio a lungo termine

Andamento in crescita anche per le attività di noleggio a lungo termine che nel 2015 hanno visto aumentare di quasi l'8% il giro d'affari complessivo, avvicinandosi a quota 6 miliardi di euro, dei quali 4,2 frutto delle "pure" attività di locazione, 1,5 della rivendita dei veicoli usati (+13,4% vs il 2014) e 46 milioni del preleasing. Si è ampliata del 7% la flotta dei veicoli in noleggio a lungo termine (da 546mila a 585mila), anche grazie al deciso aumento delle immatricolazioni (+15,7%), con un boom dei cross over (+95%). Due i principali trend, confermati anche nel primo scorcio del 2016 che ha registrato un'ulteriorecrescita delle immatricolazioni del 5,5% nel periodo gennaio-marzo: il contesto dei privati, che vede sempre più persone dotate di solo codice fiscale interessate alla formula long term (negli ultimi 36 mesi +300% e oggi quota 10mila); lo stop al down-grading dei veicoli, con le aziende clienti che sono tornate a richiedere veicoli di segmento più alto.

 

Car Sharing

In Italia il car sharing, dopo la fase iniziale degli anni 2000, ha compiuto dall'estate del 2013 un deciso cambio di passo; in quasi tre anni il fenomeno ha vissuto una vera e propria esplosione con una diversificazione della flotta in sharing, che oggi annovera varie tipologie di auto (anche elettriche e ibride) e scooter. Ad aprile 2016, gli iscritti totali hanno raggiunto le circa 650mila unità, con circa 11 milioni di noleggi e quasi 4.500 mezzi in flotta

I noleggi sono cresciuti di quasi il 17% l'anno, mentre le percorrenze sono rimaste in linea con i dati registrati nel 2014, ossia circa 24 minuti di media a noleggio, per una spesa media di 7 € a viaggio. Milano (323mila utenti e quasi 1.900 veicoli)resta la città in cui il servizio è più presente ed utilizzato, seguita da Roma (226mila utenti e 1.200 veicoli) e Torino(54mila utenti e 810 veicoli), dalle positive esperienze di Firenze, Verona e Bari, anche con veicoli elettrici.

 

"Lo sviluppo del settore del noleggio veicoli, accompagnato dalla consolidata crescita di nuove forme di mobilità condivisa", dichiara Fabrizio Ruggiero, Presidente di ANIASA, "confermala centralità delle quattro ruote nel sistema di trasporti nazionale, accompagnata dal progressivo maggior interesse verso una cultura 'pay per use', svincolata dalla proprietà del bene auto, che ben si coniuga con le nuove tecnologie e, invece, si scontra con la burocrazia e l'assenza di una chiara e uniforme normativa nazionale".

 

"In Italia manca una definizione normativa di vehicle sharing", aggiunge Ruggiero, "così come una cornice legislativa unica per gli operatori che si confrontano, a seconda delle città italiane, con disomogenee regolamentazioni del servizio. Alla luce dello stallo in cui da diversi mesi versa il Codice della Strada, l'occasione per velocizzare l'approvazione di una disciplina specifica del vehicle sharing è rappresentata dalla discussione in corso sul DDL Concorrenza, all'interno del qualepotrebbe essere riconosciuta la sua particolare funzione pubblica, come elemento integrativo e di sistema, del trasporto pubblico locale".



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