Dopo 120 anni l’Italia torna a ospitare il Congresso Geologico Internazionale, giunto alla sua 32a edizione
Dopo 120 anni il nostro Paese torna ad ospitare sotto l’Alto Patronato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Centro Congressi Fortezza da Basso di Firenze, dal 20 al 28 agosto il Congresso Internazionale di Geologia, giunto quest’anno alla sua 32a edizione.
L’obiettivo del Congresso di Firenze è mostrare lo stato di avanzamento scientifico e i benefici che le conoscenze geologiche oggi offrono all’umanità e la scelta dell’Italia come sede dell’evento assume un significato di grande rilievo. È in Italia, infatti, che videro la luce durante il Rinascimento le Scienze della Terra. Ed è l’Italia, inoltre, un Paese fortemente interessato ai rischi di natura geologica e posto al centro di un’area, il Mediterraneo, caratterizzata anch’essa da una grande varietà di fenomeni geologici.
L’importanza del Congresso di Firenze è testimoniata innanzitutto dai numeri. L’evento mobiliterà, infatti, oltre 5.000 scienziati provenienti da tutto il mondo e si articolerà in 8 sessioni plenarie, 75 simposi con 338 sessioni di lavoro in programma, 36 workshops e 25 corsi brevi. Ospiterà oltre 7.000 interventi ed organizzerà ben 113 escursioni geologiche. Praticamente tutta la comunità scientifica italiana del settore sarà coinvolta, insieme ai 5 soggetti istituzionali che contribuiscono anche finanziariamente al sostegno del Congresso - Commissione Europea, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Dipartimento della Protezione Civile, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi Tecnici - nello sforzo organizzativo di un evento che ha come sponsor scientifico l’International Union of Geological Sciences con il contributo dei paesi membri del Mediterranean Consortium.
Fittissima, naturalmente, è l’agenda dei temi sul tappeto. Accanto al dibattito che si svilupperà sui temi classici delle Scienze della Terra, l’evento di Firenze sarà anche l’occasione per portare a conoscenza degli studiosi e dell’opinione pubblica quelle nuove frontiere di studio che assegnano alla Geologia un ruolo sempre più centrale di fronte alle sfidedel terzo millennio. Troveranno ampio spazio, pertanto, le nuove ricerche condotte nell’ambito, ad esempio, della geologia urbana o in quello della geologia planetaria. E saranno inoltre valorizzati gli apporti specialistici che la Geologia già offre in materia di conservazione delle testimonianze storiche del passato, tema, questo, di particolare interesse per l’Italia che dispone del più cospicuo patrimonio monumentale del mondo.
Andrea Pietrarota
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