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giovedì 14 aprile 2005

Basta la raccolta di 1 chilo di avanzi a tavola, per ridurre i rifiuti di un terzo

La raccolta differenziata in ogni famiglia di poco più di un chilo di avanzi della tavola prodotti al giorno farebbe ridurre i rifiuti urbani di un terzo e renderebbe disponibili sostanze organiche da restituire al suolo come compost per migliorare la fertilità dei terreni agricoli e la crescita delle piante ed evitare i problemi ambientali determinati dall’abbandono in discarica. È quanto emerge da uno studio della Coldiretti. In Italia vengono prodotti circa 30 milioni di rifiuti urbani all’anno, il 30% dei quali è composto da scarti alimentari e verdi che possono essere recuperati con il compostaggio per ottenere soprattutto ammendanti per l’agricoltura e la floricoltura. Nonostante la quantità di rifiuti organici trattati negli impianti sia cresciuta dal 2000 al 2003 del 45% e la produzione nazionale di compost abbia raggiunto le 900 mila tonnellate, esiste ancora una grande potenzialità di crescita negli oltre 200 impianti attivi nel nostro Paese. Il fatto che dal 2000 ad oggi sia quasi raddoppiata la raccolta differenziata di prodotti biodegradabili dimostra la crescente disponibilità dei cittadini e della amministrazioni verso questa opportunità che richiede però anche una grande responsabilità – ha precisato la Coldiretti - nell’offrire un prodotto finale di effettiva qualità sul piano agronomico (in collegamento alla natura della sostanza organica ed al suo grado di maturità e stabilità) e sul piano ambientale (in relazione al basso contenuto di sostanze inquinanti). Nonostante siano passati diversi anni dalle prime esperienze in agricoltura, l’utilizzo del compost risulta essere limitato anche perché ad ostacolarne la diffusione è stata certamente la diffusione iniziale di prodotti di bassa qualità. La Coldiretti lamenta, infine, una carenza di impianti per la produzione di compost di qualità e la totale assenza di regole in grado di diffondere l’impiego esclusivo di matrici nobili provenienti da scarti agroalimentari e frazione umide di rifiuti urbani. Per questo è auspicabile l’avvio di un sistema di rintracciabilità del sistema di compostaggio.

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