Si è conclusa ieri la stagione venatoria 2005 e da oggi tacciono finalmente i fucili. Si istaura il consueto periodo di tregua per gli animali selvatici. Tregua che durerà fino alla prossima riapertura autunnale. “Godiamo di questa pausa e nel frattempo contiamo le vittime animali e umane di questa ultima stagione venatoria” – dichiara Daniela Britti, responsabile campagna caccia per Animalisti Italiani ONLUS – “Ogni anno, infatti, bisogna fare i conti con quante vite innocenti sono rimaste sul campo di battaglia, ossia i nostri boschi”.
Infatti di caccia si muore. E a restare vittime delle doppiette dei cacciatori non sono soltanto i tanti animali selvatici, il cui prelievo è comunque consentito dalla legge nazionale n157 del 1992. Numerosi sono anche gli incidenti di caccia di cui restano vittime gli stessi cacciatori, persone estranee al mondo venatorio e animali domestici. L’ultima giornata di caccia si è infatti conclusa proprio con l’ennesimo incidente in cui un colpo di fucile di un cacciatore ha ferito l’amico. La cosa più triste, almeno per quanto riguarda gli animali domestici, invece, è che molto spesso di incidenti non si tratta. Centinaia infatti gli animali, tra cani e gatti, vittime di bocconi avvelenati, di trappole illegali come tagliole o lacci. Trappole in cui animali selvatici e domestici possono agonizzare per giorni od automutilarsi nei disperati tentativi di fuga.
La pratica degli avvelenamenti e della istallazione delle trappole diffuse sul territorio dai cacciatori è infatti un fenomeno in notevole incremento.
Per non parlare poi delle condizioni di trattamento riservato ai cani dei cacciatori. Come Animalisti Italiani segnaliamo un notevole aumento degli abbandoni e dei maltrattamenti di questi cani spesso trovati a vagare feriti nelle campagne. Molti esemplari da noi rinvenuti erano privi di tatuaggio, microchip e conseguentemente della iscrizione all’anagrafe canina obbligatoria per legge (281/’91).
Di certo gli esemplari abbandonati o smarriti durante una battuta possono ritenersi più fortunati visti i metodi di addestramento dei cani da caccia. Questi sono allenati per sostenere lotte interspecifiche con altri animali, come il cinghiale, che possono facilmente sopraffarli in un combattimento. I metodi di addestramento a questo tipo di caccia, quindi, configurano per noi il reato di maltrattamento di animali ai sensi della legge 189 del 20 luglio 2004 visto anche l’impiego, in alcuni casi del collare elettrico.
“La caccia è una guerra a tutto ciò che di vivo si muove nei boschi. Agli animali selvatici cacciati per sport, per passione o per motivi di lucro non resta che sperare, ogni anno, che la chiusura della caccia arrivi in fretta e soprattutto di poterla vedere. Noi ci auguriamo che un giorno il rispetto per la vita assuma una valenza talmente grande da poter includere davvero tutti gli esseri viventi. Di certo, allora, ogni tipo di guerra, compresa la caccia, resterebbe soltanto un cattivo esempio da non ripetere”.
Roma, 31 gennaio 2006
Animalisti Italiani Ufficio Stampa
Federica Cuccagna 0623232569 – 3287311798
ufficiostampa@animalisti.it
www.animalisti.it
Daniela Britti: 3292354226 - cacciamolacaccia@animalisti.it
Nessun commento:
Posta un commento