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sabato 25 febbraio 2006

Katanga, un popolo in fuga

Katanga, un popolo in fuga
A cura di Alessia Ripani


Una cacciata sistematica del popolo dalla sua terra, spostato a forza dal Katanga settentrionale e centrale. Sono così più di 100.000 gli sfollati che, dopo aver assistito all’incendio delle loro case e aver perso tutto, sono fuggiti in cerca di rifugio, cibo e assistenza medica.

La fotografia di quanto sta accadendo nella provincia della Repubblica democratica del Congo arriva dall’organizzazione umanitaria Medici senza frontiere, che nella zona assiste le vittime di abusi e aggressioni costrette a vagare senza cibo e meta per foreste e villaggi.
E’ dal 1998 che le violenza domina gran parte del Katanga centrale.

Migliaia di persone si trovano da allora nella morsa del RCD-Goma, sostenuto dal Ruanda, da una parte, e dell’esercito del governo congolese e della milizia Mai-Mai dall’altra. All’inizio del 2000, con la firma dei trattati di pace, con gli accordi di spartizione del potere e con lo scemare del sostegno ufficiale ai Mai-Mai, è iniziata una diversa forma di conflitto.

La popolazione civile - che dava cibo sia alle truppe FARDC sia alle milizie Mai-Mai - è stata sempre più bersaglio di maltrattamenti. Nel frattempo, le operazioni militari contro gruppi di ribelli hanno provocato un massiccio sfollamento della popolazione, aumentando l’incidenza di malattie, malnutrizione e traumi psichici in un’area in cui è del tutto assente un adeguato soccorso di emergenza.
Solo sulle rive del lago Upemba si sono rifugiate 35.000 persone, di cui 15.000 negli ultimi tre mesi.
Dalla metà di novembre oltre 17.500 persone sono arrivate a Dubie, raddoppiando in pratica la popolazione di questa città e determinando una situazione insostenibile.
Nella zona di Pweto-Kabalo sono fuggite 9.000 persone. Gli sfollati vivono sparsi nei villaggi, nella boscaglia, oppure in campi improvvisati.

Ma la situazione diventa precaria anche per le comunità che li ospitano. Non hanno mezzi per poterli aiutare e sono a loro volta vittime dell’insicurezza che le circonda, con pochissime infrastrutture e risorse.

Video reportage cliccando il seguente link:
www.kataweb.it/spec/home_speciale.jsp?ids=1297084

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