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venerdì 17 febbraio 2006

TRENTO - Il Sistema dell'Istruzione Trentino è uno dei migliori del pianeta

Trento, 17 febbraio 2006

Stamani l’incontro dell’esperto dell’Ocse con la Giunta provinciale
HUGONNIER: IL SISTEMA DELL’ISTRUZIONE TRENTINO
AI VERTICI A LIVELLO MONDIALE

(m.p.) – “Il sistema dell’istruzione trentino, misurato in termini di capacità di apprendimento degli studenti relativamente a tre campi, matematica, scienze, lettura e comprensione di testi scritti, è uno dei migliori del mondo”. La “promozione” arriva da Bernard Hugonnier, economista, vicedirettore del dipartimento Educazione dell’Ocse, considerato uno dei massimi esperti europei in materia. Hugonnier stamani ha incontrato la Giunta provinciale, e nel primo pomeriggio i dirigenti e i tecnici dell’assessorato all’istruzione e i dirigenti scolastici. In serata, l’appuntamento pubblico a Rovereto.

“La presenza di una sede dell’Ocse a Trento ci dà la possibilità di accedere a competenze specialistiche, come quella di Bernard Hugonnier. Anche questa è una ricaduta positiva sul nostro territorio, e sta a noi sfruttarla convenientemente”.
Con queste parole l’assessore provinciale alla programmazione, ricerca e innovazione ha presentato stamani ai colleghi di Giunta, nel palazzo della Provincia, assieme al presidente della Provincia autonoma di Trento, il vicedirettore del Dipartimento istruzione dell’Ocse. Un incontro molto atteso, nel corso del quale sono anche emersi i risultati del programma Pisa (Programme for International Student Assessment) che mette a confronto i livelli di apprendimento degli studenti quindicenni di diversi paesi Ocse, rispetto alle seguenti materie: scienze, matematica e reading (ovvero “la capacità del soggetto di comprendere, usare e analizzare testi scritti” ).
Dalla ricerca emerge che il punteggio complessivo del sistema Trentino (assieme anche a quello altoatesino, e con esclusione per ora della formazione professionale, non compresa nella ricerca) risulta nettamente al di sopra della media italiana, ma anche più alto rispetto a quello di paesi considerati ai vertici mondiali, come Finlandia o Corea del sud. “Risultati davvero eccellenti – ha commentato Hugonnier – il che significa che è opportuno avviare dei confronti e degli scambi con le altre regioni, le quali hanno qualcosa da imparare da voi”.
Uno dei propositi dell’Ocse è quello di correlare i dati sull’istruzione agli obiettivi enunciati dalla Commissione europea a Lisbona nel 2000: fare dell’Europa, entro il 2010, l’economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo. Un obiettivo molto ambizioso. “Finora però l’Europa non ha fatto molto per raggiungerlo”, ha spiegato. Una delle cose da fare, ovviamente, è migliorare i rispettivi sistemi scolastici e dell’istruzione/formazione, fattori basilari per un’economia che si vuole rendere sempre più competitiva attraverso la conoscenza, l’innovazione, le risorse umane. “Il che non significa necessariamente investire maggiori risorse in scuole o insegnanti – ha precisato l’esperto dell’Ocse – quanto piuttosto usare meglio ciò che si ha”.
Una delle principali azioni da intraprendere è quella di incoraggiare gli scambi e le collaborazioni, per far sì che le “buone prassi” possano circolare su tutto il territorio europeo. Bisogna anche rendere più attrattiva l’istruzione universitaria, e i campi di studio relativi alle scienze, alla matematica, alle nuove tecnologie. Infine, bisogna mettere in campo nuove iniziative sul fronte della formazione continua.
Sullo sfondo, inoltre (se ne è parlato nel primo pomeriggio con i dirigenti scolastici) la questione della valutazione, o autovalutazione, dei sistemi formativi. Qui l’obiettivo è puntare su una valutazione dinamica, che non si limiti a fotografare l’esistente, ma incentivi un miglioramento continuo, ad ogni livelli: di singolo istituto, territoriale, nazionale, sovranazionale.
Nella seconda parte del pomeriggio, il confronto si è spostato presso il Centro Tecnofin Servizi di Rovereto, per il seminario dal titolo: “Uno sguardo all’educazione 2005, in Europa e nel mondo”. Sala gremita, malgrado i molti appuntamenti culturali concomitanti in provincia. “Il dato non dice mai la verità, ma esprime un sintomo e ci dice quali sono le tendenze, ci aiuta a capire la realtà ed a trovare la strada per modificarla.” Con queste parole l’assessore provinciale all’istruzione e alle politiche giovanili, ha chiosato, “sdrammatizzandolo” volutamente, il confronto su alcune affermazioni dell’esperto - velate anche di sottile ironia - sugli studenti trentini più intelligenti del mondo e sul sistema scolastico trentino migliore del mondo.
“Il nostro modello va bene”, ha affermato l’assessore all’istruzione, “ma proprio per questo è giunto il momento di migliorarlo, sapendo che nelle tendenze abbiamo qualcosa di specifico. Adesso dobbiamo capire cosa e perché non va nelle dieci voci indicate da Hugonnier, che sono il decalogo della realtà quotidiana nella scuola”. Un decalogo che, vede ancora oggi l’Italia “mal messa” ed un Trentino ancora non del tutto brillante in alcuni campi, come la motivazione degli insegnanti, la gestione dell’autonomia delle scuole e così via.

Carmine Granato - Padova - carminegranato@hotmail.com

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