PER LA PRIMA VOLTA PARCHI, MINISTERO DELL’AMBIENTE, REGIONI, PROVINCE E CORPO FORESTALE DELLO STATO., INSIEME PER COORDINARE E ARMONIZZARE LE POLITICHE DI GESTIONE DEL TERRITORIO DI UNA VASTA AREA DELL’APPENNINO CENTRALE.
LA RIVINCITA DELL’ORSO MARSICANO!
“IL “PATOM”, PRIMO PASSO, VERO E CONCRETO, PER LA GESTIONE DELLA SPECIE SIMBOLO DELL’APPENNINO CENTRALE. UN PROCESSO DI CONSERVAZIONE INNOVATIVO SULL’ESEMPIO DI QUANTO È GIÀ AVVENUTO IN TRENTINO”
“Il protocollo d’intesa, condiviso da tutte le istituzioni territoriali, sotto il coordinamento del Ministero dell’Ambiente, – dichiara il Direttore del Parco Aldo Di Benedetto - è una prova di maturità di tutti gli attori coinvolti nella tutela della specie simbolo del nostro Parco. Un processo di conservazione innovativo sull’esempio di quanto è già avvenuto in Trentino, che significa anche rilancio dell’economia attraverso un processo virtuoso e compartecipato”.
Un’importante iniziativa fa partecipi, per la prima volta, il Ministero dell’Ambiente, le Regioni Abruzzo, Lazio e Molise, le Province abruzzesi, laziali e molisane, insieme al Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale della Maiella, il Parco Nazionale Gran Sasso-Laga, il Parco Regionale Sirente-Velino, il Corpo Forestale dello Stato. Essa è finalizzata a coordinare e armonizzare le politiche di gestione del territorio di una vasta area dell’Appennino centrale, area di potenziale distribuzione dell’Orso marsicano, superando gli ostacoli che limitano l’efficacia degli interventi di conservazione e gestione.
Il PATOM (Piano d’Azione per la tutela dell’Orso marsicano) non è un simpatico acronimo, ma rappresenta il primo passo, vero e concreto, per la gestione della specie in termini di tutela del suo habitat e del “vantaggio economico” che la presenza dell’Orso marsicano rappresenta per l’Appennino Centrale.
La conservazione dell’Orso bruno marsicano, con l’ausilio dei ricercatori del Dipartimento B.A.U., dell’Università “La Sapienza” di Roma, prevede in via prioritaria il monitoraggio della specie e dei fattori di criticità, per poter poi attivare misure coordinate di prevenzione e mitigazione dei conflitti con le attività dell’uomo.
“La pianificazione di interventi ad ampio raggio – continua il Direttore – rappresenta un salto di qualità per tutti ma tengo a precisare che, per il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il PATOM ha un significato più profondo ed un elevato valore economico e culturale in quanto esso sancisce la fine dell’isolamento istituzionale dell’Ente Parco e dell’Orso bruno marsicano, isolamento che ha pregiudicato la sua conservazione e lo sviluppo economico del territorio.”
Per quanto concerne il contesto internazionale, le istituzioni aderenti al Protocollo d’intesa, ritengono auspicabile promuovere e sviluppare iniziative amministrativo/finanziarie in ambito U.E. come previsto all’Art. 2 del PATOM che vede capofila la Regione Abruzzo.
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Liala Scanavini
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