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mercoledì 3 maggio 2006

VOCI NEL VENTO: un'iniziativa sociale

“Voci nel vento” è un progetto ambizioso che prevede un equipaggio di disabili alla conduzione di una grande barca a vela per navigare in Mediterraneo, assistere ad eventi, visitare luoghi e far raccontare ai protagonisti le loro esperienze, molte e importanti istituzioni hanno concesso il patrocinio e intendono collaborare fattivamente al progetto.
Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo intervistato Mario Zamboni ideatore e responsabile dell’intero progetto.

Come nasce e cosa vuole essere “Voci nel vento”?
“Voci nel vento” nasce da una mia idea di voler visitare e documentare luoghi ed eventi nel Mediterraneo muovendoci con una barca a vela ed un equipaggio di giovani portatori di handicap, dove gli ospiti saranno ospiti dei ragazzi, mangeranno i cibi preparati dai ragazzi, saranno serviti dai ragazzi e dovranno convivere con loro. Ne ho parlato con l’amico Paolo Cioccia (nella foto con Zamboni n.d.a.), entrambi appassionati di mare e di vela, ed io da venti anni mi interesso di disabilità, abbiamo pensato che sarebbe stato bello poter portare con noi questi giovani ragazzi in Spagna per commentare e riprendere le regate di coppa America.
Per fare questo era necessaria una barca di dimensioni adeguate, lo spazio per una redazione a bordo, e il necessario supporto economico per coprire le spese. A maggio 2005 c’è stata la prima stesura del progetto che ho iniziato a sottoporre ai possibili sponsor per trovare il supporto necessario, il progetto piace e arrivano i primi consensi, purtroppo dal 15 agosto Paolo non c’è più; malgrado il profondo sconforto ricominciamo a lavorare. Arrivano i primi patrocini, le adesioni, i sostenitori, nasce un grande progetto di condivisione, integrazione e partecipazione di persone con difficoltà di apprendimento, di inserimento sociale, assistiti da tutor, così come Paolo lo avrebbe voluto.

Come si finanzia “Voci nel vento”?
Abbiamo fatto un accordo di partnership con PMIStore vetrina di Emmeservice, azienda certificata Hewlett Packaerd specializzata nella vendita on-line di prodotti informatici, significativa per il know how nel commercio elettronico, PMI Store mette a disposizione la piattaforma per il commercio elettronico raggiungibile dal sito www.ventoshopping.it, si occupa di incrementare il nostro sito oltre che con i propri prodotti anche con prodotti da noi proposti provenienti dalle aziende più importanti del nostro paese che vanno dall'alimentare all'abbigliamento. In questo modo, utilizzando parte degli utili derivanti da questa attività si potranno sostenere in parte le spese necessarie all’intero progetto, quindi invito tutti a visitare ventoshopping: troverete prodotti di altissima qualità a prezzi convenienti e ci aiuterete a sostenere “Voci nel vento”. Inoltre siamo in contatto con grosse aziende per le sponsorizzazioni.

Acquistare sul vostro sito ventoshopping: quali sono i vantaggi per l’internauta?
Siamo in grado di offrire importanti vantaggi sia all’internauta che ai nostri fornitori, perché per dare maggiore visibilità e supporto ai clienti, abbiamo creato un sito web aggiornato in tempo reale da uno staff dedicato. Il nostro punto di forza è fornire rapidamente dai prodotti più comuni a quelli più difficili da reperire, la nostra filosofia si basa su prezzi chiari, competitivi ed allineati con lo standard di mercato. Grazie agli accordi con i più grossi distributori nazionali, siamo in grado di garantire consegne a domicilio rapide e puntuali. Il call center pre-vendita sarà un aiuto concreto per chi vuole acquistare ed ha bisogno di maggiori informazioni per focalizzare l’acquisto. Gli acquisti on line con carta di credito hanno i dati protetti dal sistema bancario: Acquisto sicuro.

Vento sociale, il network che Lei dirige e che ha promosso “Voci nel vento” è riuscito ad ottenere la collaborazione di enti nazionali e internazionali di grande rilievo, come è riuscito a ottenere la partecipazione di questi enti ?
Abbiamo sottoposto il progetto a tutti coloro che ritenevamo potessero essere interessati a collaborare con noi e che avessero delle finalità simili alle nostre, cominciando da Special Olympics con la quale da tempo avevamo un rapporto di collaborazione e quindi è stato normale sottoporre ai loro dirigenti il nostro progetto, la loro adesione e il loro patrocinio sono stati particolarmente importanti perché hanno aperto la strada a tutti gli altri. Di grande rilievo è la partecipazione e la collaborazione di UISP (Unione Italiana Sport per Tutti), il CIP (Comitato Italiano Paralimpico), Il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), e via via tutti gli altri.La cosa veramente importante è che tutti hanno deciso di collaborare al progetto e non come spesso capita di dare il patrocinio e poi stare a guardare, il primo anno sarà un anno di preparazione per dare ad ognuno il tempo di organizzarsi e di proporsi nel miglior modo ed integrarsi con gli altri.
Si parla di scuole e di una collaborazione con INDIRE Istituto nazionale di documentazione per l’educazione e la ricerca educativa, di cosa si tratta?Si tratta di sensibilizzare il mondo della scuola e dell’università italiana, attraverso il connubio fra disabilità intellettive ed ambiente, questo sarà reso possibile dai momenti d’incontro creati da “Voci nel vento”, Fondamentale il patrocinio della RAI, tramite spazi in contenitori riguardanti la natura e l’handicap, grazie soprattutto a Mario Cobellini, giornalista famoso per splendidi reportage marittimi e non, che con noi realizzerà una serie di filmati ad uso didattico in collaborazione proprio con INDIRE per poi proporli nelle scuole e a Canali satellitari, network nazionali ed emittenti radio televisive regionali che hanno già garantito il loro coinvolgimento, come le Agenzie internazionali, i quotidiani ed i periodici di settore. I protagonisti di “Voci nel vento” sono: i giovani allievi delle scuole elementari, medie e superiori, gli atleti di Special Olympics e i personaggi dello sport, dello spettacolo e della cultura che vorranno condividere questa straordinaria avventura, tramite il nostro veliero ci proponiamo come “ambasciatori della disabilità nel mediterraneo”.

Voci nel vento prevede un equipaggio di disabili con difficoltà di apprendimento, non pensa che sia riduttivo nei confronti di altre disabilità?
L’obbiettivo iniziale di “Voci nel vento” è quello di portare un messaggio nelle scuole formulato da una persona con disabilità psichica perché penso abbia un impatto mediatico diverso e più incisivo, ma non vogliamo dimenticare il disabile fisico, anzi proprio per loro abbiamo coniato uno slogan che è “lascia a terra la carrozzella” io penso che le due diverse disabilità insieme possano diventare complementari e questo è proprio il nostro obbiettivo finale un equipaggio formato dalle diverse disabilità, ma dobbiamo fare le cose per gradi e prima di tutto partire.

Allora sarà un equipaggio di diversamente abili?
No il nostro sarà un equipaggio di disabili, il paraplegico che avrà il coraggio di lasciare a terra la carrozzella a bordo potrà avere diverse funzioni, verrà aiutato negli spostamenti, ma resterà un paraplegico, il nostro principale impegno è quello di rispettare le diverse identità, perché solo rispettando le identità delle persone che avremo a bordo potremo trovare il ruolo a loro più adatto ed avere successo con “Voci nel vento”.

Uisp e Vento Sociale, il network che ha promosso Voci nel vento, da molti anni stanno operando nel campo della “velaterapia”. Crede che unendo le forze si possa conferire forza a questo tipo di terapia, che in Italia non è troppo sfruttata?
“Agire in sinergia permetterà di ottenere risultati importanti. La Uisp ha già attivato alcune iniziative nell’ambito della “velaterapia” sulla costa della Toscana, rivolte a persone che soffrono di un disagio di natura psichica. I risultati sono positivi. Ora stiamo realizzando una base nautica in Adriatico con l’intento di offrire una esperienza di vela d’altura al disabile e alla sua famiglia. La vela offre un’esperienza formativa di alto valore, poiché si tratta di uno sport che richiede grande applicazione nell’esecuzione delle varie mansioni. L’intero equipaggio deve partecipare in modo attivo e responsabile, ciascuno è chiamato a fornire un contributo utile per la gestione della barca. La navigazione è un’esperienza impegnativa, quindi di alto valore formativo per chiunque”.

Il fine di Voci nel vento è rendere il disabile partecipe e protagonista. Quanto può incidere lo sport e la vita a bordo di una barca a vela nell’emancipazione di un disabile?

“Lo sport è un grande veicolo per l’emancipazione dei disabili e più in generale per tutte le categorie deboli, soggette sovente ad emarginazione. La prima regola per la vita a bordo è quella di capire i problemi di chi ti sta a fianco, gli spazi limitati, il lavoro di gruppo che non consente errori sono una scuola di vita per tutti e in special modo per quelle persone che spesso non vengono considerate. Abbiamo avuto esperienze gratificanti in passato che hanno superato con successo ogni nostra aspettativa. Lo sport è un mezzo straordinario per rendere il disabile partecipe e farlo divenire un soggetto attivo, secondo la filosofia che anima l‘iniziativa Voci nel vento”.

Voci nel Vento è un’iniziativa particolare, di natura innovativa. Crede che questa formula anomala possa incontrare il favore del pubblico?
Penso che. Voci nel Vento abbia tutte le caratteristiche necessarie per riscuotere un consenso ampio e mostrare al pubblico una dimensione diversa del mondo della vela, che molto spesso viene presentato come un elemento di élite, un circolo chiuso riservato solo ai ceti abbienti e quindi causa di esclusione. Voci nel vento, invece, intende utilizzare la vela come strumento idoneo per l’inclusione di categorie deboli. Di ciò ne trarrà beneficio l’intero ambiente legato allo sport della vela. Sono certo che le molte realtà che insieme collaborano alla riuscita di Voci nel vento e che da tempo operano nell’ambito del sociale siano la più evidente garanzia di successo per Voci nel vento.
"Voci nel Vento" è un progetto di solidarietà sociale progettato e ideato da Mario Zamboni,direttore di Vento Sociale Networke e Paolo Cioccia.
Mario Zamboni, grazie ad una lunga esperienza nel mondo della vela, si è messo a disposizione per aiutare chi vive in stato di disabilità; la recente triste perdita dell’amico e sostenitore Paolo Cioccia ha dato più energie e volontà a tutto lo staff di “Voci nel vento”.
Il progetto rivolto alla condivisione, integrazione e partecipazione di persone con difficoltà di apprendimento, di persone con disabilità fisica, assistiti da tutor e da professionisti del mondo della vela insieme in una straordinaria avventura: il mediterraneo, le sue città, gli eventi, visti e raccontati da persone speciali, con una redazione mobile a bordo di una imbarcazione con tecnologia in grado di interfacciare direttamente con le redazioni che collaborano al progetto.
Il disabile diventa protagonista di un cambiamento sociale: “da assistito a contribuente”.
L’idea è quella di formare personale disabile fisso in grado di coprire tutti i ruoli, sia per la conduzione della barca, sia come operatore video e come giornalista.

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