I risultati delle analisi di Goletta dei laghi "Cigno Azzurro 2006" di Legambiente in collaborazione con i Consorzi Obbligatori COBAT e COOU
sulla qualità delle acque di balneazione del Garda.
Garda diviso a metà: acque blu sul fronte veneto, ma inquinate in Lombardia: grave la situazione a Moniga e Limone.
Un caso critico anche in Trentino a Riva del Garda.
sulla qualità delle acque di balneazione del Garda.
Garda diviso a metà: acque blu sul fronte veneto, ma inquinate in Lombardia: grave la situazione a Moniga e Limone.
Un caso critico anche in Trentino a Riva del Garda.
Milano, 25 luglio 2006 - E' un lago spaccato in due quello di Garda, pulite le acque di balneazione sul fronte veronese, un punto gravemente inquinato sulle sponde trentine e casi di inquinamento piuttosto serio sulle coste della Lombardia, dove evidentemente insistono ancora alcuni scarichi fognari non adeguatamente depurati.
E' questo il bilancio gardesano di Goletta dei laghi "Cigno Azzurro 2006", la campagna di Legambiente che analizza la qualità delle acque di balneazione dei maggiori laghi italiani, realizzata con il contributo di COBAT (Consorzio Obbligatorio Batterie Esauste) e COOU (Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati).
I tecnici di Legambiente hanno campionato 22 punti, sulle coste di Lombardia, Veneto e Trentino. Sono risultate di gran lunga oltre i limiti di legge le acque di Limone sul Garda, alla foce del torrente San Giovanni (punto balneabile secondo l'Asl di Brescia) e di Moniga, non lontano dal porto turistico. Inquinate anche quelle di Padenghe. Casi di inquinamento meno grave sono stati registrati a San Felice del Benaco e a Sirmione. Un altro caso preoccupante a Riva del Garda (TN). Nulla da eccepire, come detto, sui lidi del veronese.
"Siamo rimasti stupiti dalla netta differenza tra acque lombarde e venete – ha spiegato Tiziano Granata, portavoce di Goletta dei Laghi -. E' intervenendo con politiche di risanamento e depurazione a terra che si salvaguarda l'ecosistema lacustre. Sulle coste lombarde abbiamo rilevato casi di contaminazione tali da imporre agli enti competenti un ulteriore e rigoroso controllo e, ove necessario, interventi di adeguamento degli impianti. Occorre assicurare ai cittadini e ai tanti turisti il diritto di fare il bagno in piena sicurezza".
I prelievi effettuati dal laboratorio mobile di Legambiente, tra venerdì 21 e sabato 22 luglio, rappresentano una fotografia puntuale delle acque al momento del prelievo e non una patente di balneabilità, giudizio che spetta al Ministero della Salute.
Sono stati analizzati coliformi fecali e streptococchi, parametri previsti dalla legge sulle acque di balneazione (Dpr. 470/82) e gli escherichia coli, previsti dalla nuova direttiva 2006/7/CE sulle acque di balneazione che l'Italia dovrà recepire entro il 2008.
"Con l'avvio della stagione turistica, la pressione antropica sul lago aumenta in misura esponenziale – ha dichiarato Barbara Meggetto della Direzione regionale di Legambiente - e molti impianti di trattamento non sono in grado di depurare le acque refle acque reflue. Ci sono località che per oltre il 50% sono fatte da seconde case che, insieme a campeggi e alberghi, portano la popolazione a crescere anche di venti volte. E' necessario quindi ripensare l'offerta turistica anche sul piano della qualità e della sostenibilità ambientale".
Gli Sponsor della Goletta dei Laghi di Legambiente
COBAT è il Consorzio Obbligatorio batterie esauste. Batterie che alla fine del loro ciclo di vita diventano rifiuti pericolosi, perché all'interno dell'involucro di plastica (in genere polipropilene) ci sono dei composti di piombo e acido solforico dannosi per l'ambiente e la salute dell'uomo. COBAT assicura la raccolta gratuita tramite operatori incaricati che ritirano le batterie esauste presso tutti gli autoriparatori, nonché nelle isole ecologiche istituite ad hoc dai Comuni o gestori che effettuano la raccolta differenziata e nei punti di raccolta di imprese ad alto consumo di batterie, di ipermercati, porti e consorzi agrari. Nel 2005, in Italia, il COBAT ha raccolto e riciclato oltre 200 mila tonnellate di batterie al piombo esauste e fatto risparmiare al nostro Paese oltre 100 milioni euro sulle importazioni di materia prima.
COOU è il Consorzio obbligatorio degli oli usati. La legge gli ha affidato i compiti di garantire la raccolta e il riutilizzo dei lubrificanti usati e di sensibilizzare i cittadini sui danni provocati dalla dispersione nell'ambiente di questo rifiuto pericoloso. Negli ultimi anni la comunicazione del COOU è stata particolarmente attenta al settore della nautica, per i gravi danni che può provocare nell'acqua: il cambio d'olio di un'auto, versato nel lago, inquina una superficie grande come un campo di calcio. Per questo ha deciso di partecipare attivamente all'iniziativa Goletta dei laghi.
Nel 2005 in Italia il COOU ha recuperato 213.373 tonnellate di oli usati (pari all'84,2% del potenziale raccoglibile).
Giancarlo Morandi, presidente del COBAT, e Paolo Tomasi presidente di COOU, soddisfatti dei risultati della tappa sul Lago di Garda, hanno dichiarato: "Dalla Lombardia nel 2005 abbiamo recuperato 32.000 tonnellate di batterie al piombo esauste (quasi 4.000 nella sola provincia di Brescia, il 12.5% del totale regionale) e circa 44.000 tonnellate di lubrificanti usati (10.903 ton. solo in provincia di Brescia). Per quanto riguarda il COBAT, nei primi sei mesi del 2006 la Lombardia ha registrato un incremento di batterie recuperate e avviate a riciclo del 3,7%, pari a oltre 600 tonnellate, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sappiamo di poter fare sempre meglio, ma per raggiungere il 100% della raccolta c'è bisogno della collaborazione di tutti: amministrazioni e cittadini".
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