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giovedì 3 agosto 2006

Legambiente Lazio: Smog dai cieli: scia inquinante dagli aerei.

"Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino"

 

Comunicato stampa 

 

Polveri sottili anche dai cieli di Roma, Ciampino e Marino: gli aerei diretti a Roma-Ciampino lasciano una scia di smog lungo le aree della rotta di atterraggio e decollo.

 

301,83 microgrammi al metro cubo, sotto la rotta di atterraggio, nel cuore del Parco degli Acquedotti nel Comune di Roma, il più elevato valore registrato per le polveri sottili Pm10.

Altri picchi 235,69 microgrammi/metro cubo a Santa Maria delle Mole e 193,87 microgrammi/metro cubo a Cava dei Selci, nel Comune Marino, sotto la rotta di decollo. Dati allarmanti, anche per i valori medi per le PM10: 9 rilevamenti su 10 sono al di sopra del limite di legge. Misurate anche le polveri PM2,5, le ultrasottili, più pericolose per la salute: 47,40 microgrammi/metro cubo a Largo Europa Unita a Ciampino, 40,26 microgrammi/metro cubo a Santa Maria delle Mole nel Comune di Marino. Duemilacento valori misurati per le polveri sottili, in ventiquattro luoghi: è la prima vera campagna di misurazioni dell'impatto dell'aeroporto Pastine di Roma-Ciampino, realizzata da Legambiente Lazio e "Comitato per la riduzione dell'impatto Ambientale dell'aeroporto di Ciampino".

 

Aeroporto di Roma-Ciampino: + 338% di voli commerciali negli ultimi cinque anni, ecco il problema. Legambiente Lazio e Comitato: "Dati allarmanti per lo smog dai cieli a Roma, Ciampino e Marino: urgente e necessaria una diminuzione dell'impatto dell'aeroporto di Roma- Ciampino. Il dossier al nuovo Ministro dei Trasporti, per chiedere un rapido intervento."

 

 

 

301,83 microgrammi al metro cubo nel cuore del Parco degli Acquedotti nel Comune di Roma: è questo in assoluto, il più elevato valore registrato per le polveri sottili Pm10, durante il monitoraggio realizzato dai tecnici di Legambiente Lazio, con la collaborazione del "Comitato per la riduzione dell'impatto Ambientale dell'aeroporto di Ciampino", i cui risultati sono stati presentati questa mattina durante la conferenza stampa tenutasi presso la sede di Legambiente Lazio a Roma. Duemilacento valori misurati per le polveri sottili, in ventiquattro luoghi complessivamente monitorati per tre giorni dal 17 al 19 Luglio, nei Comuni di Roma (4 luoghi), Marino (6 luoghi) e Ciampino (14 luoghi) costituiscono la prima vera campagna di misurazioni effettuata per misurare l'impatto dell'aeroporto Pastine di Roma-Ciampino, dopo mesi e mesi di denunce da parte dei cittadini e di annunci da parte delle istituzioni.

 

Per i valori massimi registrati per le PM10, le altre peggiori situazioni monitorate si trovano in due frazioni nel Comune Marino, stavolta in aree sotto la rotta di decollo degli aerei in partenza dall'aeroporto di Roma-Ciampino: a Santa Maria delle Mole, dove lo strumento ha segnato 235,69 microgrammi/metro cubo, ed a Cava dei Selci, che, con 193,87 microgrammi/metro cubo, completa la parte alta di questa triste classifica dello smog.

 

Dati allarmanti, anche per i valori medi registrati per le PM10: ventisette su ventinove sono fuorilegge (il 93%), al di sopra del limite per la concentrazione media giornaliera stabilita dalla normativa in 50 microgrammi/metro cubo. Con 178,97 microgrammi/metro cubo, è Via Niccolò Tommaseo, nella frazione di Santa Maria delle Mole nel Comune di Marino, a guadagnarsi il peggior valore per le polveri sottili PM10, più del triplo del limite di legge. Entra nella top five dei valori più alti per le Pm10, anche quello di 85,63 microgrammi/metro cubo monitorato nel Parco degli Acquedotti, nel Comune di Roma. E' interessante evidenziare che nelle giornate, leggermente ventose, in cui sono stati effettuati i rilevamenti le concentrazioni medie rilevate dalla centraline di monitoraggio nel Comune di Roma erano sempre nei limiti di legge, con valori piuttosto bassi, compresi tra i 25 microgrammi/metro cubo ed i 48 microgrammi/metro cubo (quest'ultimo, registrato nella sola centralina Arenula).

 

Per l'occasione i tecnici hanno anche monitorato, con lo strumento Model GT–331 Met One Aerosol Mass Monitor, le polveri totali sospese (TSP), le cui situazioni peggiori complessivamente si registrano, per i valori medi, ancora nelle aree lungo la rotta di decollo degli aerei: per le polveri sottili TSP, è ancora la frazione di Santa Maria delle Mole nel Comune di Marino, con 261,55 microgrammi/metro cubo nel punto a Via Niccolò Tommaseo, a guadagnare il peggior valore medio, ben al di sopra della soglia di attenzione stabilita dalla legge (150 microgrammi/metro cubo); seguono Via Bassini nella frazione di Cava dei Selci a Marino, con 195,90 microgrammi/metro cubo e Largo Europa Unita a Ciampino con 151,31 microgrammi/metro cubo. Per quanto riguarda i valori massimi, i cosiddetti "picchi" anche per le TSP rimane quello del Parco degli Acquedotti a Roma il valore peggiore, con 360,35 microgrammi/metro cubo, dato che supera abbondantemente il valore di allarme stabilito dalla normativa (360 microgrammi/metro cubo).

 

Di grande interesse anche le misurazioni che riguardano le polveri PM2,5, le più pericolose per la salute umana perché ultrasottili, capaci cioè di superare la barriera alveolo-polmonare entrando direttamente in circolo nel sangue: i valori medi più elevati, per i quali non esiste ancora una soglia di legge ma solo una raccomandazione dell'Unione Europea ad avviare i monitoraggi, si registrano nelle aree lungo le rotte di decollo con 47,40 microgrammi/metro cubo a Largo Europa Unita a Ciampino, 40,26 microgrammi/metro cubo a Santa Maria delle Mole nel Comune di Marino e 39,67 microgrammi/metro cubo ancora a Largo Europa Unita a Ciampino. I "picchi" dei valori massimi per le PM2,5 si registrano ancora a Largo Europa Unita a Ciampino con 255,14 microgrammi/metro cubo, un valore davvero elevato, molto preoccupante per le conseguenze sulla salute dei cittadini; a Via Campo Farnia nel Comune di Roma con 92,41 microgrammi/metro cubo e ancora Largo Europa Unita a Ciampino con 80,84 microgrammi/metro cubo.

 

"Lo smog viene anche dai cieli, i dati che abbiamo rilevato sono allarmanti e confermano la necessità di una diminuzione dell'impatto dell'aeroporto di Roma- Ciampino, troppo sovraccarico di voli e passeggeri, collocato in un luogo che porta gli aerei a sorvolare aree molto urbanizzate, sia nella fase di decollo che in quella di atterraggio. Questi dati oggi ci dicono che il problema non è solo a Ciampino, ma anche a Marino e soprattutto a Roma, che viene inutilmente attraversata da centinaia di aerei ogni giorno, che lasciano una pesante scia di inquinanti nel nostro cielo, che ricadono sui cittadini ma anche sui monumenti. –dichiara Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio- Dopo mesi e mesi di proteste, di manifestazioni e di annunci, questa campagna che Legambiente Lazio con il comitato dei cittadini ha progettato e realizzato è uno tra i pochi fatti concreti per comprendere meglio la situazione, verificando per la prima volta che l'impatto dell'aeroporto è davvero pesante in termini di inquinamento atmosferico, forse più di quanto non lo fosse nelle impressioni di ciascuno di noi. L'aeroporto di Roma-Ciampino non può continuare ad andare avanti in questo modo, senza alcuna programmazione, senza valutare gli impatti delle iniziative che si attuano, ma solo rincorrendo l'incremento del numero dei passeggeri e ritrovandosi poi ovvii problemi di smog e di rumore. La richiesta non è ovviamente quella di ridurre la mobilità delle persone, dei turisti, ma certo va definita presto una soluzione che preveda un deciso alleggerimento per questo aeroporto, per tutelare anche i cittadini romani che vivono nelle aree della rotta di avvicinamento che attraversa tutta Roma, ma pure le popolazioni di Santa Maria delle Mole nel comune di Marino che invece sono sotto la rotta di decollo. La prima strada da valutare è quella dello spostamento di voli su Fiumicino, verificandone la possibilità senza sovraccaricare quello scalo. Se questa ipotesi non dovesse essere praticabile, allora bisognerebbe valutare l'ipotesi di spostare voli in altri aereoporti, verificando con grande attenzione la situazione dello scalo Latina, valutando gli impatti e coinvolgendo le popolazioni, al contrario di quanto è stato fatto a Ciampino, per non trovarsi nella stessa situazione. Allo stesso tempo vanno resi noti i risultati dell'indagine sul rumore che l'ARPA ha affermato di aver iniziato, anche realizzando subito un piano per utilizzare i soldi dell'imposta regionale sul rumore fissata cinque anni fa che non sono ancora mai arrivati a destinazione. Da subito, credo che ENAC e Ryan Air che sono i principali attori in questa partita, sarebbe davvero utile che facessero un passo avanti, mostrando maggiore disponibilità. Oggi, intanto, invieremo questo dossier al nuovo Ministro dei Trasporti, che speriamo possa rispondere presto a questi problemi con tutte le azioni che riterrà più utili."

 

Per capire bene il problema, basta leggere i dati relativi al traffico aereo nell'aeroporto di Roma-Ciampino: 29 voli commerciali al giorno del 2001 sono diventati 32 nel 2002, 108 nel 2005 e 127 nel 2006, secondo i dati e le proiezioni tratte dal sito di Assaeroporti, l'Associazione Italiana Gestori Aeroporti. Un incremento di numero di voli commerciali del 338% negli ultimi cinque anni, del 17,6% nell'ultimo anno, a cui è corrisposto un incremento in termini di passeggeri del 645% in cinque anni e del 26,4% nel solo ultimo anno. Questo in certi orari significa un volo ogni quattro cinque minuti, praticamente in continuo

 

Tabella 1. Incremento passeggeri / voli giornalieri Aeroporto Roma- Ciampino 2001/2006.

Anno

PASSEGGERI TOTALI

Voli al giorno TOTALI (commerciali + aerotaxi)

Voli al giorno di linea (solo commerciali)

2001

718.562

72

29

2002

960.263

80

32

2005

4.234.999

161

108

2006 (*)

5.353.257

190

127

(*) Anno 2006 Proiezione sulla base dei dati GEN-GIU 2006 (da http://www.assaeroporti.it/)

 

Proprio per sottolineare questi problemi, ma anche una gestione fuori dalle norme dell'aeroporto di Roma-ciampino, nei giorni scorsi Legambiente Lazio ed il "Comitato per la riduzione dell'impatto Ambientale dell'aeroporto di Ciampino" hanno anche inviato un esposto all'Unione Europea, chiedendo l'attivazione di una procedura di infrazione a carico della Repubblica Italiana per diverse violazioni delle direttive Comunitarie, nella gestione dell'aeroporto di Roma-Ciampino. Sono sei le principali inadempienze segnalate: l'assenza di sistemi di monitoraggio del rumore (previsti dall'art. 2 del DPR 496/97, non è mai invece stata installata da AdR alcuna centralina di monitoraggio del rumore, pregiudicando, di fatto, ogni possibile azione di controllo e di risanamento acustico); l'assenza di controllo sui sistemi di monitoraggio del rumore (a carico dell'ARPA Lazio, che ai sensi del DPR 496/97 avrebbe dovuto presentare al Ministero dell'Ambiente relazioni semestrali sullo stato dei sistemi di monitoraggio del rumore aeroportuale a Ciampino, relazioni che non risultano essere state mai presentate, e che avrebbero evidenziato l'assenza dei sistemi di monitoraggio, costringendo AdR a rispettare la legge); l'assenza della valutazione di impatto ambientale (non è mai stata effettuata, anche se gli aeroporti rientrano tra le opere inserite nel primo decreto di recepimento della direttiva europea sulle procedure di VIA, il DPCM 377 del 10/8/1988); la mancanza della zonizzazione acustica dell'intorno aeroportuale e l'assenza di piani di risanamento e piani di abbattimento e contenimento del rumore (previsti dall'art. 3 comma 1 del DPR 496, a carico di AdR, con i Comuni e la Regione); il mancato rispetto del divieto del volo notturno dalle 23 alle 6.

 

Roma, 3 Agosto 2006

L'Ufficio Stampa


COMITATO PER LA RIDUZIONE DELL'IMPATTO

AMBIENTALE DELL'AEROPORTO DI CIAMPINO

Comunicato Stampa

 

 

Roma, 3 Agosto 2006

 

 

E' ora che finisca il far west aeroportuale, dichiara Roberto Barcaroli, presidente del "Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino" (comitato a cui sono associati anche i comitati di quartiere di Marino e del Municipio X di Roma, la Pro Loco di Ciampino, Cittadinanzattiva di Ciampino e altri Comitati di difesa dei Cittadini).

 

Negli ultimi 5-6 anni il traffico in questo aeroporto è cresciuto a dismisura nel completo disinteresse per le norme di legge che, fin dal 1997, impongono di effettuare la "zonizzazione acustica" dell'intorno aeroportuale e di predisporre un ferreo sistema di monitoraggio permanente dell'impatto acustico prima di poter decidere il mantenimento del traffico esistente o lo sviluppo di nuovo traffico.

Queste norme di legge impongono misure di contenimento dell'impatto ambientale,da finanziarsi anche a spese del Gestore aeroportuale e con tasse sul traffico, per consentire il mitigamento dell'impatto sui cittadini e sul territorio.

 

Nulla è stato fatto e la "Commissione Aeroportuale", costituita in ogni aeroporto in base alla legge quadro sul rumore del 1977 per garantire l'effettuazione, entro sei mesi, della "zonizzazione acustica", nel caso dell'aeroporto Pastine non ha prodotto ancora, in otto anni, alcun risultato né si è proceduto a convocare entro sei mesi la Conferenza dei Servizi (come previsto dalla stessa legge in caso di fallimento della Commissione Aeroportuale).

 

Nulla è stato fatto sul rumore, nulla sull'inquinamento dell'aria, sulla verifica delle conseguenze sulla salute dei cittadini colpiti, sulle garanzie di sicurezza per i cittadini e per i passeggeri.

 

Intanto l'aeroporto Pastine ha scalato la classifica degli aeroporti nazionali passando dal diciannovesimo posto del 2001 al settimo posto nel primo semestre 2006.

L'ENAC, che presiede la Commissione Aeroportuale e che dovrebbe essere il garante nei confronti dei cittadini e della legge, si è preoccupata soltanto di garantire lo sviluppo del traffico e l'operatività di AdR e delle Compagnie aeree. Tanto da far fallire il Tavolo di Concertazione aperto nel 2005 dalla Regione Lazio per la sua completa indisponibilità a qualsiasi azione di limitazione del traffico o di mitigazione (rotte di volo e regole a terra antirumore e di mitigazione ambientale).

Nulla ha fatto il Ministero dei Trasporti, nulla il Ministero dell'Ambiente e nulla l'ARPA (nonostante il Comitato abbia raccolto e portato a conoscenza anche del Presidente Marrazzo 700 esposti individuali di cittadini, di Ciampino, Roma e Marino, che richiedono l'intervento di questa Agenzia Regionale per verificare inquinamento acustico e atmosferico).

Solo dopo le numerose proteste dei Cittadini, dell'Amministrazione Comunale di Ciampino e di quella del Municipio X di Roma, nel 2005 è stato convocato il Tavolo di Concertazione presso la Regione Lazio.

Di recente alle proteste di Ciampino e Roma si è unita anche la neoeletta Amministrazione di Marino.

 

Le prime misure sul rumore, che supera i 100 decibel a fronte dei 65 permessi dalla legge, sono state condotte da Legambiente, così come da Legambiente sono state effettuate le prime misure sulle polveri presentate nella conferenza odierna (anche queste ampiamente oltre i parametri di legge).

Le Istituzioni responsabili, per legge e per dovere politico, continuano a latitare e a nascondersi nell'omertà.

Così come sarebbe auspicabile una decisa presa di posizione del Sindaco di Roma in difesa dei suoi cittadini, anche in considerazione del fatto che l'aeroporto Pastine si trova nel territorio del Comune di Roma.

 

Il Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino ritiene che l'unica soluzione attuabile per garantire il rispetto della legge e la tutela della salute dei cittadini sia il trasferimento dei voli low cost dall'aeroporto di Roma-Ciampino a quello di Fiumicino, in attesa che lo sviluppo del Piano Aeroportuale Regionale consenta di individuare un nuovo aeroporto idoneo a sopportare tale traffico.

Questa misura è attuabile in tempi brevi e l'aeroporto di Fiumicino ha ampia possibilità di ospitare tali voli. Dimostrazione di ciò è il recente accordo con Alitalia per il trasferimento dei voli da Malpensa.

 

L'Aeroporto di Roma-Ciampino ha ormai quasi 100 anni, era nato nel 1916 come base per i dirigibili e piccolo aeroporto nei pressi dell'ottocentesco nodo ferroviario preesistente (come già aveva fatto il primo nucleo abitato), e, quando successivamente divenne l'aeroporto internazionale di Roma, il traffico per il quale era stato dimensionato non superava i 500.000 passeggeri all'anno. A seguito di queste limitazioni strutturali e delle proteste dei cittadini di Roma per il continuo rumore degli aerei, fu costruito l'aeroporto di Fiumicino.

Dal 1961, quando il traffico fu spostato a Fiumicino, l'aeroporto di Ciampino divenne uno scalo secondario e a scarso traffico. E così è rimasto per quarant'anni. In questo lungo periodo le aree urbane di Roma, Ciampino e Marino hanno lentamente "abbracciato" l'area aeroportuale. Ormai da quasi quarant'anni le file di palazzi di Ciampino iniziano a 150 metri dalla pista e l'abitato di Marino si trova a poche centinaia di metri.

La direzione della pista è inoltre orientata verso il cuore di Roma, tanto che per atterrare gli aerei devono attraversare tutta la città a bassa quota, da Villa Ada a Capannelle.

Come si può pensare che questo aeroporto ormai "storico" possa ospitare un traffico di centinaia di voli al giorno e di milioni di passeggeri all'anno? Né la legge né il buon senso lo consentono.

 

Un territorio dove le regole non valgono nulla perde il suo valore e la sua vivibilità. Il far west era un territorio che non valeva nulla. Infatti veniva dato gratuitamente a chi era abbastanza disperato da arrivarci per primo. I cittadini di Ciampino, Roma e Marino non meritano e non accettano questo trattamento.

 

Il Comitato richiede al Ministero dei Trasporti, al Ministero dell'Ambiente ed alle altre Istituzioni responsabili della tutela dei cittadini e del territorio un immediato intervento per il ripristino della legalità e per la tutela della salute dei cittadini e della vivibilità del territorio

Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino

comitatociampino@libero.it

www.comitatoaeroportociampino.it

3 commenti:

  1. Piccoli ecologisti crescono. La verità è un'altra...: sono scie chimiche, ma ci vuole coraggio a chiamare le cose con il loro nome. Qualcosa comincia a muoversi. Speriamo non sia troppo tardi.

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  2. Veramente gli esperti dell'MD 80 affermano che le scie di condensazione sono innocue, perché formate da vapore acqueo. Il comitato asserisce che sono scie lunghe ed inquinanti. Qualcosa non quadra: non saranno per caso scie velenose? (vedi www.sciechimiche.org)

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  3. Segnalo:
    http://apriamogliocchi.blogspot.com/

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