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martedì 19 settembre 2006

Cipsi: cooperazione internazionale e finanziaria


ASSEMBLEA NAZIONALE CIPSI

COOPERAZIONE INTERNAZIONALE e FINANZIARIA  


NON POSSIAMO COSTRUIRE CIVILTA’ SENZA LA PARTECIPAZIONE ATTIVA DELLA SOCIETA’ CIVILE!

LA CREDIBILITA’ DELL’ITALIA A LIVELLO INTERNAZIONALE – NECESSITA URGENTEMENTE DI UNA NUOVA LEGGE QUADRO PER LA COOPERAZIONE E LA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE CHE VALORIZZI IL DIALOGO INTERCULTURALE ED INTERRELIGIOSO TRA I POPOLI PER GARANTIRE LA PACE, IL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI E DEI BENI COMUNI. IL VERO PROBLEMA DELL’UMANITA’ NON E’ LA POVERTA’, MA LA RICCHEZZA! Il 60% DELLE PERSONE SONO FUORI DA OGNI POSSIBILITA’ DI MERCATO.

BASTA CON LE PROMESSE!!! SE L’ITALIA VUOLE RISPETTARE GLI IMPEGNI INTERNAZIONALI ASSUNTI, DEVE INIZIARE A DARNE DIMOSTRAZIONE CONCRETA NELLA PROSSIMA FINANZIARIA.


Roma, 19 settembre 2006 – L’Assemblea delle 36 Associazioni che compongono il CIPSI, riunitasi a Roma sabato 16 settembre, si è confrontata con altri rappresentanti della società civile italiana, di campagne e di riviste missionarie, sulla situazione della Cooperazione e della solidarietà internazionale. “Abbiamo seguito con attenzione le scelte di politica estera del nuovo governo italiano in questi primi quattro mesi di lavoro – dichiara Guido Barbera, presidente del CIPSI. Segnali interessanti, ma insufficienti!”
Dopo le promesse servono i fatti,
continua Barbera.
     E’ necessario valorizzare concretamente il bagaglio di esperienza e di conoscenza della società civile. Non si può costruire giustizia, pace, civiltà, senza la partecipazione diretta ed attiva della società civile. La missione in Libano deve essere “una missione di pace” autentica, per questo deve essere caratterizzata da un nuovo approccio e da una forte partecipazione civile.
     E’ necessario garantire interventi di cooperazione in Libano che dimostrino una svolta nella nostra cooperazione. Interventi che evitino i canali bilaterali per sostenere direttamente le varie forme di aggregazione della società civile locale, attraverso un solido partenariato con le nostre realtà.
     E’ necessario affrontare l’immigrazione alle origini, risolvendo i problemi di color che troppo spesso vedono nella fuga disperata la sola via di uscita alla loro condanna. Investire nel creare posti di lavoro locale e rispetto dei diritti umani, è meno costoso e più efficace del pattugliamento delle coste.
     E’ necessario mantenere gli impegni assunti a livello internazionale in materia di solidarietà e cooperazione, invertendo la rotta. Nell’attuale DPEF 2007-2011 non ci sono indicazioni né impegni precisi. Non si arriverà allo 0,7% del PIL indicato nel programma dell’Unione entro il 2011, rinviando continuamente il problema.

     E’ necessario definire priorità, obiettivi e nuovi metodi per gestire le risorse disponibili, anche se limitate nel 2007, per garantire coerenza ed eticità nella gestione delle risorse, liberi da interessi commerciali e geopolitici di ogni genere.
     E’ necessario costruire una politica internazionale basata su:
Þ    il rispetto dell'altro, in mancanza del quale non è immaginabile alcuno tipo di relazione;
Þ    l'uguaglianza ad ogni livello: tra gli Stati, tra i popoli, tra le culture, tra gli individui, tra l'uomo e la donna…
Þ    la libertà di coscienza, assoluta e senza restrizioni di sorta, corollario dei due principi precedenti;
Þ    la solidarietà, di qualsiasi tipo e in qualsiasi campo, nell'ambito della quale le società dette del Sud hanno una particolare vocazione "propositiva";
Þ    infine, la conoscenza, principio fondante del dialogo e del "piacere dell'altro", sicuramente punto di arrivo degli altri principi ma anche condizione della loro perennità nella vita di tutti i giorni delle società e degli individui.
     E’ necessaria una nuova politica fiscale fondata sui principi dell’equità, della progressività, della solidarietà che preveda, tra i vari punti: a) la reintroduzione della tassa di successione per i patrimoni; b)  l’adeguamento della tassazione di tutte le rendite finanziarie e l’introduzione di un’imposizione ad hoc per le rendite derivanti dalle privatizzazioni; c) l’introduzione di una serie di tasse di scopo per colpire consumi e produzioni dannose (commercio di armi, Carbon tax, transazioni finanziarie, voli aerei, sacchetti di plastica, imballaggi, SUV); d) la tassazione degli extraprofitti derivanti dall’aumento del prezzo del petrolio e) la tassazione sui diritti televisivi e la pubblicità.
 

Per questo è necessario – conclude Barbera:

  1. dichiarare esplicitamente le  tappe, le modalità ed i tempi per portare nel 2011 la quota di Aiuto Pubblico  allo Sviluppo allo 0,7% del PIL  
  2. concentrarsi non solo  nell’attuazione degli “Obiettivi del Millennio” proposti dalle Nazioni Unite,  ma a garantire all’umanità intera TUTTI i diritti fondamentali riconosciuti  nella Carta dei diritti umani  
  3. procedere entro il 2008 alla completa  applicazione della legge del 2000 sulla cancellazione del  debito   
  4. impegnarsi per la  riforma democratica degli organismi  economici e finanziari internazionali  
  5. confermare la partecipazione  dell’Italia al “gruppo dei 43” promosso da Lula e Chirac  per definire nuovi meccanismi di finanziamento, ad esempio l’introduzione  della Tobin Tax o di una tassa sui biglietti aerei.

L’Assemblea del CIPSI, consapevole della situazione non facile a livello finanziario ed economico del nostro Paese, ha concluso i lavori con un accorato appello a tutta la società civile a farsi carico unitariamente dei gravi problemi che affliggono oltre il 60% della popolazione mondiale. Anche noi, associazioni e società civile, dobbiamo saper superare – conclude Barbera – le nostre singole posizioni di parte, per costruire una nuova cultura di dialogo e solidarietà tra i popoli.
La RICCHEZZA ed il denaro sono i veri problemi del nostro tempo, più della povertà stessa.

Nicola Perrone | Ufficio Stampa | Rivista Solidarietà Internazionale

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