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mercoledì 6 settembre 2006

Incroci: la pittura di Tina Sgrò, incontra i nuovi modi di proporre la poesia dell'OPIEMME

Dal 21 settembre al 31 ottobre 2006
Galleria di arte moderna Dieffe, via Porta Palatina 9, Torino


INCROCI
Tina Sgrò, Opiemme

La galleria, con le sue superfici bianche e abbacinanti, come fossero pagine di carta, si trasforma in un libro, dove paesaggi visivi e parole si sfiorano e si “incrociano” senza che gli uni abbiano la meglio sulle altre.
Ecco che i dipinti realizzati da Tina Sgrò, che parlano di trafficate vie urbane e larghe tangenziali inzuppate da piogge acide, aprono all’interno di uno spazio privato uno spaccato sulla vita esterna, mentre il collettivo Opiemme, che normalmente “contamina” le strade con le sue poesie, ricrea ad hoc l’ambiente urbano commentato dai suoi versi.

Monica Trigona


“All’inizio scrivevo e basta. Quando mi sono osato a far leggere i miei testi, ho realizzato le difficoltà che avrei incontrato per raggiungere un pubblico con la pubblicazione di Sfioraci. Ho pensato e cercato dei modi diversi per farli arrivare alle persone. Con Davide Danio abbiamo cresciuto l’Opiemme nella collaborazione con altre realtà artistiche. Mrfijodor e Nicolò Parodi hanno dato la contaminazione. Siam venuti in contatto della strada come luogo dove lasciare testi alle persone e fargli incontrare la poesia, con le poesie adesive e i rotolini. Ogni porta e contesto incontrato ha aperto situazioni diverse. Così, lungo questo percorso, a settembre affiancheremo Tina Sgrò ed entreremo per la prima volta in una galleria d'arte moderna. Porteremo con noi la strada e la poesia su dei cartelli stradali. Uno dei tanti linguaggi presenti in strada, quello per eccellenza appoggiato ai muri. E’ lo stimolo della mostra stessa che ci ha portato ad evolverci, cercando una soluzione per quel contesto e quella collaborazione specifica. Lasciare poesia per strada è sia un tentativo di farla scoprire alle persone ma anche un tentativo di portare messaggi e spingere alla riflessione. Sono la strada stessa, i luoghi della città, a suggerire ed ispirare messaggi. L’idea che c'è dietro questi "cartelli stradali poetici", è lasciare frasi che dialogano con i luoghi dove vengono poste e con i contenitori che li accolgono. Questo sintetizza anche quel processo di stimolo e di ricerca di comunicazione che la strada stessa suggerisce. Le tele nel nostro caso sono i cartelli stradali e i loro codici, i loro messaggi che mutano i paesaggi della città”

Danzio B. Opiemme

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