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giovedì 7 settembre 2006

Terme di Acqui s.p.a.(Regione Piemonte 83%, Comune di Acqui Terme 17%): Doppio Record Negativo: Comunicato Stampa


7 settembre 2006

TERME DI ACQUI S.P.A .:  DOPPIO RECORD NEGATIVO

 

Con una perdita di   – Euro 568.824,00 ( - Euro 246.522,00/ 2004) e un costo del lavoro di Euro 2.072.261,00 schizzato dal 45,6%(anno 2001) al 58% (anno 2005) del fatturato che registra ricavi per Euro 3.574.597,00  (Dati pubblici Cerved 4 settembre 2006) il Consiglio di Amministrazione dell'alessandrina società interamente pubblica Terme di Acqui s.p.a. (83% Regione Piemonte , 17% Comune di Acqui Terme: Capitale sociale Euro: 29.539.777,35 ) si distingue per una performance che raddoppia la perdita in un solo anno.

Il raddoppio delle perdite in un solo anno non era mai accaduto nella storia di questa azienda ex EFIM passata dallo Stato a Regione Piemonte (55%/1996) e Comune di Acqui Terme (45% / 1996) e che ha beneficiato di decine di milioni di euro d'investimenti grazie all'Accordo di Programma sottoscritto nel 1996 con la Regione Piemonte e la Provincia di Alessandria, risultato di un clima di concordia istituzionale oggi sconvolto e sacrificato dall'effettivo disimpegno negli aumenti di capitale da parte del Comune di Acqui sceso a solo + 17% del capitale sociale.

Alla perdita registrata nel bilancio 2005 si aggiunge "il concreto dubbio" su un ulteriore costo di circa Euro 1.000.000,00  per il progetto esecutivo del "Grattacielo Tange" bocciato dalla volontà degli acquesi con oltre 1.300 firme e che, invece, pare non ancora iscritto tra i costi ma nelle attività. In questo caso le Terme di Acqui s.p.a. si troveranno con un disavanzo sul corrente bilancio 2006 di circa il 44% dei ricavi.

Anche sui rapporti tra le Terme di Acqui s.p.a. con la partecipata Nuove Terme srl, anch'essa in perdita, crescono forti dubbi sull'interesse pubblico della s.p.a. a realizzare la proposta di fusione in presenza del Decreto Bersani.

L'applicazione dell'art.13 del giusto Decreto Bersani sulla competitività alla s.p.a. Terme di Acqui, in questa oggettiva critica condizione gestionale, preoccupa per le misure di tagli del personale e dismissioni del patrimonio immobiliare e degli assets commerciali. Queste scelte potrebbero annullare la importante storia industriale della più antica stazione termale del Nord Ovest classificata, da sempre, di Primo Livello Super dall'Istituto Superiore di Sanità.

"Acqui per Acqui" , libera associazione d'impegno civico, denuncia il silenzio su questa drammatica situazione industriale di cui si stanno rendendo protagonisti il vertice della società pubblica Terme di Acqui e l'acquese Giunta Rapetti/Lista per la continuità dopo Bosio.Acqui per Acqui" ha ritenuto di rendere noti questi dati poco o nulla conosciuti nel Consiglio Comunale di Acqui Terme e della Regione Piemonte e sui Media.

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