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lunedì 2 ottobre 2006

FEDERLAZIO INTERVIENE SUL CASO TELECOM

FEDERLAZIO: LA VICENDA TELECOM NON SI SCARICHI SULLE PMI

 

                     Roma, 2 ottobre 2006 

     "Se la guerra preventiva non può considerarsi uno strumento di risoluzione delle controversie tra gli stati, il grido di allarme preventivo può invece essere un'azione utile a richiamare l'attenzione generale su un pericolo incombente, per evitare che esso si concretizzi rendendo così tardivo ogni rimedio." Così si esprime il Direttore generale della Federlazio Giovanni Quintieri a proposito del caso Telecom scoppiato in questi giorni.

      "La vicenda Telecom – prosegue Quintieri – riproduce l'ennesima  rappresentazione di un canovaccio che la grande industria italiana va ormai mettendo in scena con puntuale regolarità da diversi anni a questa parte e che si può intitolare: «Come far soccombere un grande patrimonio industriale sotto il peso dei debiti».  Ma ciò che non tutti tengono presente con la dovuta attenzione è che dietro ogni gigante economico in crisi si trova sempre una vasta platea di fornitori piccoli e medi, per i quali gli scossoni del primo si traducono immediatamente in contrazione secca dell'attività, chiusura dell'azienda e conseguente messa in mobilità dei lavoratori".

      "Oggi ad esempio – afferma ancora il Direttore generale della Federlazio –  sono migliaia le Pmi che lavorano per Telecom. Tali imprese,  per via di una prassi consolidata che regola da sempre i rapporti commerciali tra il gigante della telefonia e i propri fornitori, si trovano nella maggior parte dei casi nella condizione di aver già dato corso alla produzione destinata a Telecom, pur in assenza di una formalizzazione in questo senso da parte del committente.

     La preoccupazione diffusa tra le Pmi in questi giorni è proprio che il debito accumulato dal colosso della telefonia, unitamente allo scandalo delle intercettazioni, ai progetti  riguardanti il riassetto interno, all'intreccio con la Politica che sta emergendo, e da ultimo alle ipotesi sui destini personali del management dell'azienda, possano far dimenticare la condizione di crisi potenziale che potrebbe aprirsi per il vasto mondo dei fornitori della Telecom".

     "Vorremmo ancora una volta ricordare alla Politica, che si mostra preoccupata, giustamente, del futuro della Telecom – conclude Quintieri –  che accanto ad essa c'è il grande e silenzioso universo delle Pmi fornitrici e che quando queste ultime cadono, lo fanno forse con poco clamore, ma il più delle volte è per sempre". 
 

UFFICIO STUDI E COMUNICAZIONE

(Resp. Roberto Battisti – tel. 06.549121)

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