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venerdì 3 novembre 2006

Paolo Consorti




Paolo Consorti mette in scena i sogni e le fantasie del presente. Nel suo lavoro i confini tra realtà e illusione si dissolvono come zucchero in un bicchiere d’acqua. Questa prodezza la compie attraverso un trucco: mescolando pittura e fotografia a formare un’immagine iper-reale.
Ciò che si osserva non è del tutto chiaro. E’ alquanto inquietante e conduce in uno stato di provvisorietà, ad un luogo tra inferno e paradiso. Fantascienza, barocco, SM, esistono con uguali diritti tra i personaggi, i cui gesti sono l’essenza culminante dell’elaborazione sull’iconografia Cristiana. Il noto incontra l’ignoto, ricreato in un aspetto e con colori che facilmente ci travolgono negli eventi mostrati sulla tela, i quali appaiono in un secondo momento più difficili da comprendere. Mescolando pittura e fotografia Paolo Consorti fonde la nostra realtà esterna (fotografia) con quella interiore (pittura), e così crea lo spazio iper-reale della nostra coscienza mentale ed emozionale. Ispirandosi alla Divina Commedia di Dante e alla transizione dell’uomo nel regno infernale, come descritto nel terzo Canto, Consorti tenta di ri-postulare questi stati di sospensione della nostra esistenza. L’artista non vede alcuna differenza tra il barocco e Hollywood, e tratta ogni materiale pittorico solo per aggiornare interrogativi fondamentali.
La seconda mostra da Herrmann & Wagner presenta uno spaccato sui nuovi lavori. I loro colori sono intensi e i soggetti esaltanti. Essi sono inoltre inquietanti proprio per essere sempre ai limiti. I dipinti sono accompagnati da un video che traduce la metodologia e l’atteggiamento di Consorti nel lavoro filmico.

Margret Uhrmeister

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