Lamezia, in piazza contro il racket.
Attentati intimidatori e il duplice omicidio dei giorni scorsi
hanno scatenato la protesta degli abitanti della città calabra
hanno scatenato la protesta degli abitanti della città calabra
LAMEZIA TERME - "Facciamoci sentire per non farci seppellire". Questo lo slogan che ha aperto il corteo dei 5mila manifestanti scesi in piazza a Lamezia Terme per protestare contro gli ultimi attentati intimidatori e il duplice omicidio di giovedì scorso. La manifestazione, partita intorno alle 9 e 30 di questa mattina si è fermata davanti all'abitazione distrutta dalle fiamme la notte del 24 ottobre in un attentato del racket.
Il sindaco, Gianni Speranza, e gli assessori si sono fermati a parlare con il titolare della ditta, Giuseppe Godino: "spero che questa grande presenza sia di conforto a Godino ed ai lavoratori che hanno perso il lavoro". Il vicesindaco, Elvira Falvo, ha detto che "le persone oneste devono continuare a lavorare ed a fare lavorare le persone oneste".
Giuseppe Godino, visibilmente commosso, ha parlato di una "solidarietà molto bella. Non pensavo che la manifestazione sarebbe stata così grande, anche se sono convinto che queste sono cose inutili. Domani sarà come prima. C'è bisogno di una legge che aiuti i cittadini che hanno voglia di lavorare. Non ho capito perchè hanno fatto questo gesto. Mettere a fuoco è molto complicato". Mentre parlava Giuseppe Godino si è interrotto spesso per l' emozione.
Uno dei figli di Godino, rivolgendosi ai ragazzi, li ha ringraziati "di cuore. Dobbiamo crescere tutti quanti perchè il nostro futuro non deve essere condizionato da nessuno. Dobbiamo produrre ricchezza per fare rinascere questa città che io amo. Vogliamo continuare a lavorare a Lamezia e poter dare lavoro a tanta gente onesta".
Origine: Repubblica
Il sindaco, Gianni Speranza, e gli assessori si sono fermati a parlare con il titolare della ditta, Giuseppe Godino: "spero che questa grande presenza sia di conforto a Godino ed ai lavoratori che hanno perso il lavoro". Il vicesindaco, Elvira Falvo, ha detto che "le persone oneste devono continuare a lavorare ed a fare lavorare le persone oneste".
Giuseppe Godino, visibilmente commosso, ha parlato di una "solidarietà molto bella. Non pensavo che la manifestazione sarebbe stata così grande, anche se sono convinto che queste sono cose inutili. Domani sarà come prima. C'è bisogno di una legge che aiuti i cittadini che hanno voglia di lavorare. Non ho capito perchè hanno fatto questo gesto. Mettere a fuoco è molto complicato". Mentre parlava Giuseppe Godino si è interrotto spesso per l' emozione.
Uno dei figli di Godino, rivolgendosi ai ragazzi, li ha ringraziati "di cuore. Dobbiamo crescere tutti quanti perchè il nostro futuro non deve essere condizionato da nessuno. Dobbiamo produrre ricchezza per fare rinascere questa città che io amo. Vogliamo continuare a lavorare a Lamezia e poter dare lavoro a tanta gente onesta".
Origine: Repubblica
Nessun commento:
Posta un commento