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mercoledì 27 dicembre 2006

LA NUOVA ECO-ELITE


Nel 2006 si è verificata una eccezionale convergenza a favore del pianeta e dei suoi abitanti, grazie a decisioni di uomini che possono fare molto, perche sono fra i più ricchi e potenti del mondo. L'augurio migliore che ci possiamo fare è che questa tendenza si estenda e sia sempre più "autentica".

Bill Gates, Warren Buffet, Richard Branson, Bob Geldof, Carlo d'Inghilterra, Alberto II di Monaco e poi Bill Clinton e Jimmy Carter, Al Gore ... Tutti hanno dato una svolta alla loro vita per dedicarsi a migliorare le condizioni del pianeta terra e dei suoi abitanti.
E' significativo quanto sia in crescita ( ed il 2006 è stato un anno particolarmente positivo) il numero di business men e uomini politici che dedicano tempo, impegno personale e consistenti parti del loro patrimonio per occuparsi dei problemi dei più deboli e poveri, e per preservare al meglio l'ambiente.
Storie che sono molto differenti tra loro come diverse sono le modalità di progettare le loro nuove vite ma una cosa li accomuna: hanno raggiunto tutti i possibili traguardi solitamente inseguiti dalla gente comune: ricchezza, potenza, notorietà .
Cosa li muove allora e perché prendono decisioni di questo genere e che sono apparentemente contrarie al precedente corso della loro vita?
E' una tendenza alla moda, un altruismo “calcolato” sul rendiconto personale, oppure si tratta di persone che raggiunti gli obiettivi personali che si erano preposti, hanno deciso di impegnarsi per gli altri?
La maggior parte è statunitense, non male per una nazione in costante stato di guerra preventiva, alcuni sono inglesi, l'Europa e altre aree del mondo devono ancora apparire alla ribalta.
Più di trent’anni fa nei dibattiti politici l'ambiente compariva quasi per caso, ad opera di sparuti gruppi di Verdi. Oggi le cose sono radicalmente cambiate. I rischi ecologici incombono e minacciano la sopravvivenza dell'umanità come dimostra il recente rapporto Stern, il riscaldamento del pianeta è un problema globale e dal un punto di vista economico può essere causa di un impatto catastrofico nel medio-lungo termine.
Per convinzione personale o per cavalcare l'onda di una tendenza ormai sono perciò sempre più coloro che si avvicinano a posizioni più ecologiche, solamente Giuliano Ferrara rimane un accanito avversario di qualsiasi presa di posizione a favore dell'ambiente come si legge su un suo articolo del mese passato su Panorama. Ma è difficile capire se scherzi o faccia sul serio, anche solo in considerazione della sua massa corporea che necessita di un fabbisogno energetico molto superiore alla media.


Pierluigi Rizzini - Greenplanet.net
ecoebio@greenplanet.net

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