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mercoledì 20 dicembre 2006

Newsletter Mercuzionline #5 (lunghissima e natalizia... )




P rima di fare i saluti natalizi, le considerazioni di fine anno e i consigli per i film, gli spettacoli e perfino i cd musicali (!!!)... volevo spiegare al mio gentile pubblico una cosa importante che forse non è stata capita, e se è stata capita ci tenevo a rispiegarla, che non fa mai male:
 
                                         qui inizia la parte intelligente della newsletter:

                                      ma perché i giornalisti sono sempre in sciopero???
 
Il mancato rinnovo del contratto da più di due anni per questa categoria di lavoratori è una scelta politica dell'intero sistema delle imprese italiane.
Non valgono qui, infatti i problemi, pur esistenti, della stampa e dei mezzi di comunicazione di massa. La realtà è che pesa profondamente in tutta la vertenza il fatto che buona parte dell'editoria italiana sia in mano a imprese industriali, di servizio, finanziarle, che hanno altrove molte o addirittura le principali tra le loro attività. Si crea così una singolare e non casuale coincidenza tra l'attacco che il sistema delle imprese italiane sta preparando al contratto nazionale per tutte le categorie dei lavoratori e le posizioni della Federazione degli editori, L'indisponibilità di quest'ultima a regolare la precarietà del lavoro e, anzi, la rivendicazione di un sempre maggiore spazio per essa, corrisponde a un altro obiettivo del sistema delle imprese italiane. Che spera, ancora una volta, di raggiungere competitività sulla base della messa in discussione dei diritti di chi lavora.
La precarietà nella stampa è però ancor più grave di quella che coinvolge tutto il mondo del lavoro. Perché il giornalista precario non solo subisce tutti i danni della precarietà come tutti gli altri lavoratori, ma rappresenta anche una diminuzione della libertà dell'informazione e perciò della stessa democrazia. Di fronte alla gravità di questo attacco le istituzioni e le forze politiche devono intervenire, impedendo che nel nostro paese siano messi in discussione diritti fondamentali.
da www.fnsi.it <http://www.fnsi.it>   il sito del sindacato stampa italiana insomma, si sta creando oppure si è già creata una situazione di becero sfruttamento da parte degli editori o presunti tali nei confronti dei giornalisti, in particolare nei confronti dei più giovani ed esordienti che sono meno tutelati, hanno buona volontà e così vengono sfruttati sotto il pretesto di tirocinio, periodo di prova, aggiornamento professionale... per quanto riguarda Mercuzionline, è un gruppetto di appassionati di teatro e di cinema, che se ne occupano da anni e professionalmente a vari livelli, sia dietro le quinte che davanti che in platea, i quali dedicano parte ( parte, appunto ) del loro tempo alla realizzazione di un blog. Non ci sono capi e direttori, proprio perché non ci sono stipendi, per quello andiamo d'accordissimo ( quando non ci sono soldi di mezzo si va sempre d'accordo), il fine è sempre stato quello di sviluppare interesse nei confronti del teatro, e diffondere informazioni, mi sembra che qualcosa in questo senso con Mercuzionline sia stato fatto in questo senso anche noi facciamo giornalismo, però il nostro lavoro è altro, ma la nostra solidarietà nei confronti di chi fatica sodo per fare questo mestiere è completa.                       la parte intelligente è finita, adesso iniza la parte amena: non ero mai andato a vedere al cinema i film-panettone, anche perché di solito in quel periodo non sono in città, quest'anno invece ho voluto andarmeli a vedere tutti e tre, per fare un confronto. "Olè" di Carlo Vanzina, unico dei tre che è stato presentato in anteprima, è anche il peggiore, mi dispiace per Boldi, le cui intenzioni erano ottime ( abbandono della maschera, di un certo personaggio, comicità meno volgare e più strutturata ) ma il cui risultato ( forse qualcosa non ha funzionato nel passaggio tra sceneggiatura e realizzazione ) è disastroso: a parte la solita rappresentazione, che continua dal "Ciclone" in poi, di una Spagna che non esiste, se non in alcuni paesini sperduti dell'Andalusia: toreri, galline, ballerine di flamenco ( Natalia Estrada molto affascinante, unica qualità del film ), a parte la gita scolastica in agosto, a parte volgarità e banalità... Secondo posto per "Commedia sexi" ( si scrive così, non con la y ) di Alessandro D'Alatri, dove è sorprendente Bonolis, anche se fa un personaggio piuttosto nelle sue corde non se la cava niente male ( e se lo scrive uno a cui Bonolis sta antipatico... ), diciamo che imita il Sordi degli anni '50, come in tv imita un certo Totò, anche qui però non si capisce dove vogliano andare a parare, perché non è una commedia brillante vera e propria, nemmeno una farsa, lo stile delle immagini è da spot ( che non è una buona cosa per un film, per inciso segnalo anche "A Good Year" di Ridley Scott, che è soltanto uno spot di due ore sulla Provenza e sui coltivatori di vino che si divertono alla faccia nostra ), ha in comune con "Olè" che non si ride mai, al massimo si sorride ( facendosi il solletico sotto i piedi con la bomboniera ). Il migliore ( dei tre ) è proprio "Natale a New York" di Neri Parenti, sopratutto il prologo, ben girato e ben narrato fa promettere una bella commedia brillante come quelle di una volta, ma l'eccessivo entusiasmo è subito smorzato da titoli di testa con riprese di New York dall'alto che sono sempre le stesse immagini da "Someone to watch over me" film di Ridley Scott di vent'anni fa in poi. La commedia prosegue con due storie parallele che, questa è originale almeno, non si intrecciano mai, tanto è vero che nella festa finale con tutti i protagonisti, molti dei personaggi visti non si conoscono. Niente di nuovo, comunque, ma più sobrio, meno trivialità e turpiloquio ( qualcuna ne hanno lasciata, purtroppo, ma c'è stato un notevole miglioramento ). De Sica sempre nel solito personaggio, che comunque fa benissimo, simpatica la Ferilli, affascinante la Canalis, che purtroppo non si vede molto. Il più bravo è Fabio De Luigi, mentre Bisio è distratto, pensa ad altro... i tre hanno in comune un'estenuante martellamento pubblicitario nenche tanto subliminale, alcune scene sono praticamente degli spot, almeno però in "Vacanze a New York" si ride, ci si diverte, si esce soddisfatti, se era quello che si voleva, se no si va a vedere l'opposto, un gioiellino delicato e tenero "Giardini in autunno", credo sia ancora in programmazione. Una stranezza: verso le ultime scene di "Vacanze a New York", vediamo un serpente boa che ha inghiottito un cagnolino, il suo stomaco assume una forma quadrata: citazione del prologo del "Piccolo Principe"? Coincidenza?? approfitto della newsletter per fare gli auguri in un colpo solo a chi mi li ha mandati, grazie e altrettanto a voi!  grazie per l'affetto, l'attenzione, la simpatia nei confronti di Mercuzio! grazie agli uffici stampa per la loro collaborazione, anche per quanto riguarda le comunicazioni non di spettacolo di cui parlo sul "Corriere del Web", collaborazione che è molto cresciuta e di cui sono molto soddisfatto ( adesso infatti non solo gli porto il caffé durante le riunioni, ma anche i panini durante la pausa pranzo! ) e grazie al mio nuovo redattore, Angelo Attendoli angelo@angeloattendoli.com  che ha fatto uno splendido lavoro e non me lo faccio proprio scappare! segnalo la festa di Capodanno del Teatro Libero in particolare, per chi cerca non solo uno spettacolo con un brindisi ma una vera e propria festa, rimando invece al blog per il dettaglio delle proposte teatrali di Natale-Capodanno ( attenzione, il blog non va in vacanza, è costantemente aggiornato anche in questi giorni )e vi rimando a gennaio per una novità.... editoriale... che coinvolge Mercuzio... praticamente un cambiamento totale... curiosi? intanto godetevi il Natale e mi raccomando non fate troppo casino a Capodanno, che c'è gente che dorme! buon Natale e un felicissimo 2007! Andrea Daz andrea.daz@gmail.com  c/o Mercuzionline - http://mercuzio.leonardo.it www.corrieredelweb.it <http://www.corrieredelweb.it>  p.s. per rifarsi gli occhi ( gratuitamente ) con la nostra cover girl, Marina: http://monet.leonardo.it       
 

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