Le stime della Coldiretti su quanto è costato agli italiani mettersi a tavola a Natale
Rispetto allo scorso anno declino di salmone e ostriche a favore delle ricette tradizionali
ROMA - Quasi tre miliardi di euro per un pranzo e una cena. Tanto sono costati agli italiani il cenone della vigilia e il pranzo di Natale secondo le stime elaborate dalla Coldiretti. Soldi spesi al 95% per mangiare in casa con parenti e amici. Secondo l'associazione agricola, che stima il costo esatto dei due pasti in 2,87 miliardi di euro, gli italiani quest'anno sono stati attenti ad evitare alcune pietanze d'importazione particolarmente costose come salmone, ostriche e caviale (gli acquisti sono calati del 15%), ma alla fine hanno sborsato comunque l'8 per cento in più rispetto alle feste del 2005.
La preferenza è andata piuttosto a menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata - sottolinea sempre la Coldiretti - in oltre 950 milioni di euro per carni o pesce, di 550 milioni per primi piatti e condimenti, di 600 milioni per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 300 milioni per vini e spumanti, 250 milioni per salumi e formaggi e 220 milioni per frutta fresca o secca.
L'associazione rivela ancora come anche il Natale 2006 ha confermato la tradizionale riscoperta del legame della festa con i prodotti del territorio. Particolare successo avrebbero riscosso infatti le ricette regionali del passato: dai cappelletti in brodo della Romagna al cappone in Piemonte, dai canederli in Trentino alla minestra di cardi in Abruzzo, dalla brovada e muset con polenta in Friuli, alle scillatelle in Calabria, dal pandolce in Liguria alla pizza de Natà nelle Marche e le molte altre specialità presenti in tutta la Penisola.
Il Natale, sostiene la Coldiretti, è "un appuntamento che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita è fortemente radicato nella popolazione, come dimostrano gli spostamenti per tornare nei luoghi di origine e ritrovare i gusti, i sapori ed i territori dei quali è mantenuto saldo nel tempo il ricordo".
Origine: Repubblica
La preferenza è andata piuttosto a menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata - sottolinea sempre la Coldiretti - in oltre 950 milioni di euro per carni o pesce, di 550 milioni per primi piatti e condimenti, di 600 milioni per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 300 milioni per vini e spumanti, 250 milioni per salumi e formaggi e 220 milioni per frutta fresca o secca.
L'associazione rivela ancora come anche il Natale 2006 ha confermato la tradizionale riscoperta del legame della festa con i prodotti del territorio. Particolare successo avrebbero riscosso infatti le ricette regionali del passato: dai cappelletti in brodo della Romagna al cappone in Piemonte, dai canederli in Trentino alla minestra di cardi in Abruzzo, dalla brovada e muset con polenta in Friuli, alle scillatelle in Calabria, dal pandolce in Liguria alla pizza de Natà nelle Marche e le molte altre specialità presenti in tutta la Penisola.
Il Natale, sostiene la Coldiretti, è "un appuntamento che, nonostante i profondi cambiamenti negli stili di vita è fortemente radicato nella popolazione, come dimostrano gli spostamenti per tornare nei luoghi di origine e ritrovare i gusti, i sapori ed i territori dei quali è mantenuto saldo nel tempo il ricordo".
Origine: Repubblica
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