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martedì 5 dicembre 2006

PRESENTATO 9° RAPPORTO EBLA

9° RAPPORTO  EBLA SULLA SICUREZZA
NEI LUOGHI DI LAVORO

    

Roma,  5 dicembre 2006 - Oggi,  presso la Sala Tevere della Regione Lazio, l'EBLA - Ente Bilaterale  Lavoro e Ambiente (FEDERLAZIO – Cgil  – Cisl - Uil) - ha presentato il 9° Rapporto annuale  sullo stato di applicazione del Decreto Legislativo 626/94, relativo  alla sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Sono intervenuti,  tra gli altri, il Vicedirettore Generale della Federlazio LUCIANO MOCCI,  LUCIANO BARBATO (Cisl RM e Lazio), PIERPAOLO BOMBARDIERI (Uil RM e Lazio),  il Direttore della DPL Roma GIUSEPPE BOVALINO, il Direttore dell'Inail  Lazio ANTONIO NAPOLITANO. 

     Il  Rapporto di quest'anno, intitolato "Il Lavoro Flessibile e  la sicurezza", è un'indagine pilota svolta attraverso  specifiche interviste effettuate su un campione di piccole e medie  imprese, di vari settori merceologici, associate  alla Federlazio e sparse su tutto il territorio regionale. Le persone  scelte per le interviste sono datori di lavoro e lavoratori atipici  occupati nelle aziende.

     Nei  precedenti Rapporti EBLA si è indagato sugli aspetti tecnico organizzativi  dell'applicazione della 626 per la sicurezza e salute dei lavoratori.  Quest'anno si è invece voluto dare un taglio di tipo psico-sociale  e sociologico.

     Risultati  dell'indagine
     La  sicurezza sul lavoro è vissuta ancora come rischio collegato alle macchine  con cui si opera, a rischi chimici e comunque ad attività a rischio  tangibile. C'è però una sicurezza del lavoro legata agli  aspetti di contesto lavorativo, di collaborazione tra colleghi, di un  vissuto del precario che corrode il sistema nervoso sfociando in malattie  ancora non tabellate ma altrettanto gravi e che si trasformeranno comunque  in un ulteriore costo sociale. 

     Indagine  sui datori di lavoro
     Nell'indagine  condotta il lavoro atipico è risultato essere prevalentemente maschio  con una percentuale del 70% circa fino a 49 anni e dell'80%  oltre i 49 anni. Il lavoro atipico pesa nelle imprese intervistate  il 15% rispetto alle altre qualifiche presenti in azienda.   Gli stage il (22%) ed il lavoro a progetto (33%) sono  le tipologie contrattuali più utilizzate. 

     Nel  54% dei casi il contratto atipico viene trasformato in un tempo  indeterminato. In entrambi i casi viene manifestato lo stesso senso  di appartenenza nei confronti dell'azienda (71%) ed una uguale  competenza professionale (56%). 

     Per  quanto riguarda la formazione per la sicurezza sul lavoro questa è  data nel 72% dei casi; assente nel 28%. Il 98%  delle imprese fornisce agli atipici le procedure sulla sicurezza.

      Indagine  sui lavoratori
      Il  56% degli intervistati è di sesso maschile con una età media (nel  77% dei casi) che varia tra i 26 e i 32 anni. Il 22% ha un  contratto a progetto e nella maggioranza dei casi è un impiegato  (53%). 

     Il  23% trova poco piacevole il proprio lavoro ed il 27% si ritiene  poco soddisfatto delle condizioni di lavoro in merito alla retribuzione  (il 20% in merito ad orari e ritmi di lavoro). Il 49%  ritiene buono il livello di attenzione dei lavoratori in materia di  salute e sicurezza mentre il 57% reputa buona la qualità ambientale  del posto di lavoro. 
 
UFFICIO STUDI E COMUNICAZIONE
(Resp. Roberto Battisti - tel.  06549121)
Federlazio Uff Stampa <federlazio@gmail.com>

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